Oggi, venerdì 18 marzo 2016 è il giorno dedicato alla commemorazione di San Cirillo. Quest’ultimo è vissuto durante il terzo secolo ed è annoverato nella schiera dei dottori della Chiesa. San Cirillo nasce nel 313 o nel 315 nella città di Gerusalemme, ma non si conosce ovviamente la sua data esatta. La sua infanzia è totalmente oscura, così come non si sa nulla della sua adolescenza. Le sue vicende che ci sono rimaste partono dalla sua elezione a sacerdote all’età di circa venti anni. Fin da giovane, mostra una forte propensione al dialogo e al rispetto nei confronti degli altri. È protagonista di diverse discussioni inerenti al mondo della teologia e compone le Catechesi, nelle quali mostra tutti i segreti della dottrina cristiana. Nella prosecuzione della sua vita, scriverà una lunga serie di sermoni. Gerusalemme si rivela una delle città più difficili da gestire a causa di una lunga serie di soprusi da parte dei potenti. Il patriarca di Cesarea Acacio lo nomina vescovo nel 347, dopo la morte del predecessore Massimo (anch’egli poi divenuto Santo). In un’epoca storia caratterizzata da una lunga serie di litigi, san Cirillo litiga ripetutamente con Acacio per numerose diversità di vedute e il sostegno di quest’ultimo all’arianesimo. Viene esiliato dopo nove anni dall’inizio dell’episcopato, prima di riprendere il proprio servizio dopo la deposizione di Acacio. Quindi, l’avvento del nuovo imperatore Costanzo II, anche lui a favore della dottrina ariana, lo porta ad un secondo esilio. Giuliano lo grazia per la seconda volta, prima di un terzo esilio subito dall’imperatore Valente e durato poco più di un decennio. Nel 378, grazie all’intervento dell’imperatore Teodosio, san Cirillo può finalmente tornare a fare il vescovo in maniera definitiva, senza essere mai più cacciato. Prende parte al concilio di Costantinopoli e viene definitivamente consacrato come vescovo della sua città. Il Credo niceno viene riconosciuto come l’unico reale e san Cirillo considera Cristo come una creatura della stessa sostanza del Padre. Muore a Gerusalemme il 18 marzo del 387, dopo aver finalmente vissuto un decennio in piena tranquillità e senza tumulti di sorta. Non si sa quando san Cirillo sia stato proclamato santo. È certo che il pontefice Leone XIII lo abbia nominato Dottore della Chiesa nel 1882. Il suo modo di pensare viene ripreso anche dal Concilio Vaticano II, convocato da Papa Giovanni XXIII a partire dal 1962. Il Lumen Gentium e il Dei Verbum non fanno altro che mettere in evidenza l’insegnamento di San Cirillo.
Il 18 marzo è anche il giorno in cui si festeggiano tanti altri Santi. Tra questi, vanno menzionati il vescovo Sant’Alessandro di Gerusalemme, il Re d’Inghilterra Sant’ Edoardo II il Martire, l’altro vescovo San Frediano di Lucca, la Nostra Signora della Misericordia e il professo Francescano San Salvatore da Horta. San Cirillo viene celebrato anche dalla Chiesa cristiana ortodossa.