Sotto perizia psichiatrica. La donna in queste ora è stata sottoposta a valutazione da parte dei periti per capire se sia o meno capace di intendere o volere. Un risultato questo che potrebbe avere delle conseguenze importanti nel caso della donna accusata di aver ucciso il figlio di otto anni Lorys Stival. Veronica ha infatti nel corso dei mesi cambiato spesso versione su quanto accaduto quel giorno, fino a sostenere che sia stato il suocero, con cui avrebbe avuto un relazione, ad uccidere il bambino. Veronica Panarello è già stata sottoposta a perizia sulla capacità genitoriale, come riferisce il sito Ragusah24.it che riporta quanto pubblicato dall’agenzia di stampa Agi: “gli esperti avevano scrittoche la giovane donna non sarebbe affetta da particolari patologie psichiatriche, non si fiderebbe di nessuno e non sarebbe in grado di costruire legami affettivi stabili. Di sé avrebbe un’immagine sempre positiva, elemento che farebbe perdere di vista le esigenze degli altri, soprattutto del figlioletto. Infine non sarebbe nemmeno efficace un percorso di recupero ‘assistito’ “.



C’è attesa per i risultati della perizia psichiatrica a cui sarà sottoposta Veronica Panarello, in carcere con l’accusa di aver ucciso il figlio Lorys di otto anni. Gli esiti dell’esame saranno presentati in aula a metà aprile quando riprenderà il processo. Ma in queste ore circola già qualche indiscrezione riguardo a quanto sosterranno i periti incaricati di eseguire la valutazione. Secondo quanto riportato dal sito Ragusah24.it infatti i periti “sarebbero orientati a concludere che Veronica Panarello è capace di intendere e di volere”. Ieri i periti sono tornati un carcere per l’ultimo incontro con Veronica Panarello per valutare appunto le sue capacità. E il risultato della perizia potrebbe essere importante in questa fase del processo in cui la donna ha accusato il suocero Andrea Stival di aver ucciso Lorys perché il bambino avrebbe scoperto la loro relazione segreta.



E il delitto del piccolo Lorys tornano purtroppo di scena con la rivelazione anche della modalità con cui è morto il piccolo bambino di cui è accusata ancora lei come principale imputata. Si complica però la situazione di Andrea Stival che dovrà comunque spiegare i motivi della sua innocenza dopo le parole e le accuse della stessa Veronica: «Andrea e Loris erano in cameretta, il bambino ripeteva che avrebbe chiamato papà e glielo avrebbe detto. Loris era agitato e mio suocero mi disse di prendere qualcosa per tenerlo fermo. Andai nello sgabuzzino e prelevai la prima cosa che vidi, le fascette. Ne prelevai una o due e le portati in camerata e mentre mio suocero teneva Lorys per le spalle unendogli i polsi, io li bloccai con una fascetta. Lorys scalciava ma senza gridare», questo quanto raccontato dal Mattino di Napoli, con la rivelazione di parte di interrogatorio in cui sembra a questo punto per la prima volta la confessione sulle fascette intorno alle mani del bambino che sono state messe da lei. Ma quale versione dunque è quella vera? Chi racconta davvero la verità su questa inquietante, lo dicono i fatti, e ulteriore rivelazione sulla morte di un bambino innocente? La parola al processo che però riprenderà a metà aprile, con la perizia psichiatrica molto attesa a carico di Veronica Panarello.

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