Possibile svolta sul caso di Paolo Borsellino, il giudice ucciso dalla Mafia nella terribile entrate del 1992 davanti alla casa della madre, in via d’Amelio, pochi mesi dopo l’attentato al suo amico e collega Giovanni Falcone, sulla autostrada di Capaci. Nonostante l’archiviazione arrivata in questi giorni delle indagini a carico dei funzionari del cosiddetto pool Anti Mafia Falcone-Borsellino, arriva oggi da Palermo una ulteriore possibile svolta nel filone della stagione delle stragi mafiose: sei poliziotti sono indagati dalla Procura di Caltanissetta per il depistaggio dell’inchiesta sulla strage di via d’Amelio. Come riporta l’Ansa, nelle scorse settimane il gip aveva accolto la richiesta di archiviazione per Mario Bo, Vincenzo Ricciardi e Salvatore La Barbera, accusati di avere fatto pesanti pressioni su una serie di pentiti e collaboratori di giustizia, tra i quali Vincenzo Scarantino, perché coinvolgessero nell’inchiesta persone estranee all’attentato. Ebbene, nelle indagini sul depistaggio possibile sul caso Borsellino, già costato l’ergastolo a 8 innocenti, però va avanti e coinvolge ora altri poliziotti dello stesso pool investigativo, autori di presunte minacce e pressioni sui pentiti. A 24 anni dai fatti orribili di quella estate siciliana, ancora non si chiude il caso attorno a Paolo Borsellino, in un processo e una inchiesta che rivela ancora oggi una serie troppo allargata di punti oscuri e fatti non chiariti. 



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