Nella giornata di oggi si parla della vicenda legata a Paolo Rindi, giovane studente di Varese che oltre un mese fa aveva fatto perdere le sue tracce sulle montagne tra Ossola e il Lago Maggiore. Oggi purtroppo è stato ritrovato il suo corpo senza vita. Secondo quanto riporta VareseNews.it pare che sia stata fatale una scivolata per il ragazzo anche se si parla sempre al condizionale. Sarebbe infatti stato ritrovato sul fondo di una gola, probabilmente perchè caduto dopo aver perso l’equilibrio. VareseNews parla di un ipotesi che arriva dagli uomini del Soccorso Alpino Speleologico Piemontese. A sostenere l’ipotesi ci sarebbe il ritrovamento dello zaino più in alto prima di ritrovare la salma del giovane sul fondo di una piccola insenatura del Rio Pogallo. Sul corpo del ragazzo sono stati trovati anche degli evidenti segni di contusione, che però vengono associati sempre alla caduta. L’autopsia probabilmente dirà diverse cose importanti su come il giovane Paolo Rindi ha perso la vita.



Di Paolo Rindi, il giovane studente 19enne di Varese, si erano perse misteriosamente le tracce oltre un mese fa, il primo febbraio scorso, dal parco della Val Grande destando molta preoccupazione presso la famiglia e gli amici. Il giovane si era recato sulle montagne tra Lago Maggiore e Ossola per effettuare una sei giorni di escursionismo in solitaria prima di scomparire nel nulla. Solo oggi, in occasione delle riprese delle ricerche del ragazzo, è giunta la tragica notizia relativa al ritrovamento del suo corpo senza vita. A darne conferma è stata la squadra di Soccorso Alpino, come rivela il quotidiano online La Stampa. A prender parte alle ricerche conclusesi nel modo più tragico, oltre al Soccorso Alpino anche le squadre della Finanza, Vigili del fuoco, Forestale e Polizia. Sarà il magistrato, ora, a poter autorizzare il recupero del corpo del giovane Paolo Rindi. Finora avevano fatto sperare le varie segnalazioni dello studente di filosofia che avevano contribuito a lasciare accesa la speranza della famiglia di Rindi. I presunti avvistamenti si erano concentrati nei giorni scorsi nella zona del Milanese e nello specifico a Rozzano. Quest’ultima segnalazione da parte di una coppia di fidanzati, era apparsa piuttosto credibile poiché si riferiva all’avvistamento di Paolo Rindi sotto una pensilina la mattina dello scorso 14 febbraio. Aveva fatto sperare positivamente anche il presunto accesso a Facebook e la lettura dei messaggi ricevuti sul social, salvo poi scoprire che ad effettuare involontariamente l’accesso era stata la stessa famiglia del giovane tramite un tablet sul quale era memorizzata la password di Paolo. L’ultimo suo sms alla mamma risaliva alle ore 13:00 dello scorso 31 gennaio. La notte dell’1 febbraio l’aveva trascorsa con altri due ragazzi al bivacco di Pian di Boit, poi su Paolo Rindi era calato il silenzio, fino ad oggi, quando il ritrovamento del suo corpo senza vita ha messo fine al giallo sulla sua scomparsa.

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