A distanza di oltre due mesi dall’uccisione di Isabella Noventa, non si hanno ancora notizie in merito al suo corpo. Dove è stato gettato il cadavere della donna, dopo il delitto che, secondo gli inquirenti, vedrebbe coinvolto in prima linea Freddy Sorgato? Quest’ultimo, finora, avrebbe tenuto la bocca cucita, limitandosi a fornire la sua versione ritenuta non veritiera, sia relativamente alle modalità di morte di Isabella, sia in merito al punto preciso nel quale avrebbe ammesso di aver gettato il suo cadavere. Le operazioni di ricerca sono andate avanti anche nel corso della scorsa settimana senza portare ad alcun esito positivo e, stando a quanto trapelato dal quotidiano “Il Gazzettino”, proseguiranno per 48 ore anche la prossima settimana. Solo due giorni ancora, prima della chiusura definitiva delle ricerche del corpo. Lunedì e martedì, dunque, i Vigili del Fuoco impegnati nelle operazioni utilizzeranno ulteriori strumenti tra cui un ecoscandaglio per analizzare i fondali del fiume Brenta. L’avvocato Gian Mario Balduin, in merito si è limitato a commentare: “Ho poche speranza, i fratelli Sorgato ci stanno prendendo in giro”.
Al pari di altri casi di cronaca nera, anche in merito all’omicidio di Isabella Noventa la rete si è mobilitata numerosa, con diverse iniziative, a partire dal gruppo Facebook intitolato “Verità e Giustizia per Isabella Noventa”. L’intento è quello di raccogliere informazioni utili e notizie sul giallo che vede ancora la mancanza di un tassello importantissimo: il corpo della segretaria uccisa. Come riporta il quotidiano “La Nuova di Venezia e Mestre”, oltre al gruppo Facebook che conta quasi 1000 membri sarebbe intervenuto anche l’avvocato della famiglia Noventa, Gian Mario Balduin attraverso una petizione online, pubblicata sul sito “Firmiamo.it”, nella quale si legge: “Non smettiamo le ricerche! Approfondiamo! I colpevoli devono restare in carcere senza sconto di pena”. I colpevoli in questione, a detta del legale, sarebbero le tre persone attualmente in carcere, ovvero Manuela Cacco e i fratelli Sorgato, Freddy e Debora. Mentre la prima avrebbe ammesso di non sapere i dettagli sul corpo della vittima, i secondi non si sarebbero ancora espressi in merito. Freddy, nelle passate settimane e subito dopo il suo arresto, aveva indicato il punto in cui, a sua detta, avrebbe gettato il corpo dell’ex fidanzata uccisa, ma le ricerche al momento non avrebbero riportato alcun esito positivo.
Nel giallo di Isabella Noventa, proprio Manuela Cacco potrebbe essere la chiave di volta. E’ su questa ipotesi che puntano gli inquirenti ma anche la famiglia, non solo della tabaccaia in carcere a Verona ma anche della vittima. Manuela è stata finora l’unica ad aver parlato, collaborando in parte con gli inquirenti e fornendo dettagli importanti in merito alla sera del delitto di Isabella, avvenuto lo scorso 15 gennaio. Ora potrebbe essere proprio lei, considerata l’anello debole del trio, a rivelare dove potrebbe essere il corpo della Noventa. Intanto, nella giornata di ieri la donna ha potuto incontrare in carcere la famiglia. Un momento delicato, nel corso del quale la madre di Manuela Cacco ha invitato in lacrime la figlia a dire la verità sul cadavere di Isabella, come rivela oggi “Il Gazzettino”: “Se sai dov’è il corpo di Isabella Noventa, parla. Ti prego”. Nonostante la commossa preghiera della madre Rosalba, tuttavia, la Cacco avrebbe replicato: “Purtroppo non lo so, vorrei poter essere d’aiuto, ma non so proprio dove si trova il corpo”. La tabaccaia sta dicendo la verità? Gli inquirenti dovranno fare affidamento solo su Freddy e Debora Sorgato per il ritrovamento del corpo di Isabella Noventa?
Ancora nessuna svolta nelle ricerche del corpo di Isabella Noventa, la segretaria del padovano uccisa tragicamente il 15 gennaio scorso. Nelle ultime ore il legale della famiglia ha promosso una pagina facebook per smuovere l’opinione pubblica affinché le ricerche, da troppo tempo senza risultati, vengano invece continuate. Diverse invece le notizie che riguardano i tre indagati, soprattutto di Debora Sorgato, la sorella di Freddy. E’ emerso negli ultimi giorni che il primo dei suoi mariti, Giuseppe Berto, si è suicidato e ritrovato dopo un anno, nel lontano 2001, all’interno della propria auto in un garage di Vicenza. Il fratello di Isabella Noventa, Paolo, ha trovato nella vicenda numerose analogie fra la storia di Berto e quella che più lo riguarda da vicino. Su Mattino Padova, Paolo afferma che quella di Berto “sembra la storia di Isabella Noventa. Giuseppe Berto si è lasciato da Debora, è scomparso, e dopo un anno è stato trovato il suo corpo già in stato di decomposizione. Mia sorella è scomparsa allo stesso modo, dopo aver chiuso una relazione con un Sorgato. Mi viene quasi da pensare che i fratelli non accettino la fine delle loro relazioni e che si comportino così”. Se tutto ciò fosse vero ci sarebbero altri inquietanti interrogativi a cui trovare risposta, ma Paolo Noventa sottolinea che si tratta di suoi pensieri e che è certo “che alla luce dei fatti la procura ora vorrà tornare anche sul caso della morte di Berto, su cui ho visto che i genitori hanno ancora oggi diverse perplessità”. Gli inquirenti si stanno già concentrando, afferma Il Tempo, su Debora Sorgato, considerata la mente del trio diabolico. Si sospetta infatti che Debora abbia istigato il fratello Freddy nel compiere il delitto e che possa addirittura essere sua complice materiale. L’inchiesta sulla morte di Giuseppe Berto è stata chiusa, ma i genitori hanno partecipato ad una puntata di Chi l’ha visto chiedendo che vengano riaperte le indagini. Il suicidio del figlio si aggiunge ad un altro fatto strano che riguarda sempre Debora Sorgato. All’epoca la donna lasciò Berto per Gianluca Ciurlanti, un pregiudicato che morì appena un anno dopo il suicidio del primo marito. Intanto Manuela Cacco, che nei giorni scorsi aveva espresso il rammarico per non vedere figli, ha potuto incontrare la famiglia nella giornata di ieri. L’avvocato della tabaccaia, Alessandro Menegazzo, ha descritto l’incontro come commovente, soprattutto per la madre di Manuela, Rosalba. “Ha voluto incontrare la figlia dopo l’arresto di qualche settimana fa”, spiega l’avvocato a Mattino Padova, “oggi sarà la prima volta che vede la figlia, da quando è stata portata in carcere. Sia Manuela che la mamma si sono sentite già al telefono e in quella chiaccherata è emersa la volontà di un incontro”. Assente invece il padre di Manuela Cacco, per via di alcuni problemi al cuore di cui soffre da tempo.