Ricercato in tutta Europa, Najim Laachraoui, il sospetto terrorista che Insieme ai due fratelli attentatori suicida di Bruxelles, Khalid ed Ibrahim El Bakraoui, nella foto scattata all’aeroporto Zaventem prima dell’attacco si intravedeva. Un giovane con un vestito chiaro ed un cappello in testa e secondo gli inquirenti si tratterebbe di Najim Laachraoui, originario di Schaerbeek (Belgio), nato il 18 maggio del 1991. Ha studiato ingegneria elettro-meccanica all’Institut de la Sainte-Famille d’helmet a Schaerbeek ottenendo il diploma nel 2012. Come riporta il sito Il Fatto Quotidiano, Laachraoui nel 2013 era stato in Siria con Abdeslam Salah, la mente degli attentati di Parigi, arrestato venerdì scorso a Molenbeek. Dal 2014 era ricercato dalle forze dell’ordine perché pendeva su di lui un mandato di cattura internazionale. Il 9 settembre del 2015 fu arrestato con Salah alla frontiera tra Ungheria ed Austria, mentre era alla guida di una Mercedes, e il 13 novembre scorso fu l’artificiere dei sanguinosi attentati terroristici verificatisi nella capitale francese. Per organizzare gli attentati parigini, Najim aveva preso in affitto una casa ad Auvelais ed avrebbe coordinato tutte le operazioni terroristiche attraverso l’utilizzo di un telefono cellulare. Le autorità trovarono alcune sue tracce di Dna in due cinture esplosive e nei due covi in cui si rifugiava. Le cinture esplosive furono poi utilizzate da altri esponenti dell’Isis per colpire il teatro Bataclan e lo Stade de France. Dopo aver compiuto l’attacco all’aeroporto di Bruxelles, è riuscito a fuggire e a far perdere momentaneamente le sue tracce. Questa mattina il quotidiano belga Dernier Heure aveva annunciato il suo arresto nei pressi di Anderlecht, ma la notizia non è stata confermata ed è stata poi ufficialmente smentita dalla Procura belga. Lo stesso giornale qualche ora dopo è tornato sui suoi passi modificando la news. Najim Laachraoui e Khalid ed Ibrahim El Bakraoui sono stati trasportati nell’aeroporto belga da un tassista, che ha poi segnalato alla polizia il luogo da cui aveva prelevato i tre terroristi. L’autista non era ovviamente a conoscenza di quanto stessero per fare i suoi clienti, anche se ha affermato di aver avuto qualche sospetto quando i jihadisti non hanno fatto toccare le loro valigie all’uomo. La Procura ha invitato gli organi di stampa a non diffondere notizie sul lavoro svolto dagli investigatori per non mettere a repentaglio l’inchiesta e la sua cattura.