Alla luce degli ultimi avvenimenti che hanno portato a far parlare nuovamente del caso di Roberta Ragusa, in seguito all’annullamento del proscioglimento del marito Antonio Logli da parte della Cassazione, l’attenzione si è concentrata sui risvolti che avrà da ora in avanti l’intera vicenda. In merito alla strategia dell’uomo, accusato di omicidio e distruzione di cadavere, secondo quanto scrive il quotidiano “La Nazione” sembra riconfermarsi la medesima finora adottata e atta a provare la tesi dell’allontanamento volontario di Roberta Ragusa. Nello specifico, la difesa potrebbe puntare ancora una volta sulla demolizione di almeno due dei quattro testimoni chiave. In modo particolare si tenterà di smontare la testimonianza di Loris Gozi, il super testimone per eccellenza, il quale affermò di aver visto Logli litigare con una donna vicino ad un’auto uguale a quella di Roberta Ragusa proprio la sera di oltre quattro anni fa in cui di lei si persero le tracce. La seconda testimonianza che potrebbe essere ritenuta scomoda, farebbe riferimento a quella della vicina di casa, Silvana Piampiani, che confermerebbe sostanzialmente la versione di Loris Gozi. Tra le altre ipotesi oggi al vaglio, anche quella del rito abbreviato che prenderebbe in esame i soli elementi raccolti finora con tutti i relativi dubbi che potrebbero essere ulteriormente enfatizzati dalla difesa di Antonio Logli. Tra loro spicca la mancanza del corpo di Roberta Ragusa, mai rinvenuto nel corso delle operazioni di ricerca e che di fatto non dimostrerebbe l’uccisione né la soppressione di cadavere.
A cosa potrebbe portare la possibile strategia del rito abbreviato per Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa il cui proscioglimento è stato negato nei giorni scorsi dalla Cassazione? E’ il quotidiano “Il Tirreno” ad avanzare alcune ipotesi in merito al destino dell’uomo, accusato di omicidio e distruzione di cadavere della donna e madre dei suoi figli, per la quale la sua famiglia continua a lottare nella speranza che la verità possa venire finalmente a galla. Come sottolinea il quotidiano, il processo a Logli è caratterizzato fondamentalmente da tanti indizi e poche risposte agli inquirenti. Mancherebbe dunque una solida base probatoria e alla luce di ciò, la strategia della difesa di puntare sul rito abbreviato potrebbe portare ad un’assoluzione in assenza di una prova di colpevolezza a carico del marito di Roberta Ragusa. Se l’assoluzione venisse poi confermata anche in Cassazione, questo andrebbe a sottolineare l’assoluta innocenza di Logli rispetto alle accuse che gli sono rivolte. E se anche in futuro l’uomo dovesse confessare l’omicidio della moglie, non potrebbe comunque essere giudicato sulla base del principio del diritto “ne bis in idem” secondo il quale l’imputato non può essere processato due volte per il medesimo reato.
L’annullamento del proscioglimento di Antonio Logli, marito di Roberta Ragusa, la donna scomparsa misteriosamente da oltre quattro anni, sarà al centro della nuova puntata di Chi l’ha visto in onda stasera su Rai 3. L’attenzione, in merito ad uno dei casi irrisolti degli ultimi anni, si basa ora sulle conseguenze che questa decisione della Cassazione avrà su Logli e sulla famiglia della stessa Ragusa, la quale potrebbe finalmente avere la giustizia per la quale da anni si batte. In base ad Antonio Logli, il quale era stato accusato di omicidio e distruzione di cadavere della moglie, secondo il quotidiano Il Tirreno potrebbe ora puntare su una strategia capace di prendere in contropiede anche la stessa Procura, Gup e parti civili. L’uomo potrebbe chiedere di essere giudicato con rito abbreviato. L’udienza preliminare con ogni probabilità avrà luogo solo dopo l’estate e qui potrebbe essere avanzata la richiesta piuttosto che il patteggiamento, paragonabile quest’ultimo ad una vera e propria ammissione di colpa. Nel caso in cui si deciderà di proseguire con il rito abbreviato, il vantaggio in caso di condanna per Logli sarà lo sconto di un terzo della pena prevista nonché la possibilità di fare appello.
Verrà fissata una nuova udienza preliminare sulla richiesta di proscioglimento di Antonio Logli, accusato dell’omicidio della moglie Roberta Ragusa. Ne parla La Nazione in un articolo, spiegando che il nuovo processo potrebbe avvenire prima dell’estate. Il giornalista ricorda che sono tanti gli inquirenti che si sono interessati della vicenda da quel 13 gennaio 2012 in cui si sospettava ancora che Roberta Ragusa fosse solo semplicemente scomparsa. Il nuovo Gip potrebbe essere questa volta una donna. Elsa Iadaresta è l’unica che ancora non è stata interpellata e che potrebbe essere chiamata a decidere se accogliere la richiesta della Procura per il rinvio a giudizio oppure accettare il proscioglimeto di Logli. La Procura continua sulla stessa linea difensiva ed accusa l’imputato di omicidio volontario e soppressione di cadavere, delinenando come movente la relazione che Logli aveva ed ha tuttora con Sara Calzolaio, segretaria dell’autoscuola di sua proprietà ed ex baby sitter dei figli. Rimane impassibile invece Antonio Logli, fermo sull’affermazione della propria innocenza. Stando al quotidiano, la difesa continuerà a portare avanti la strategia mantenuta per tutto questo tempo, ovvero sulla demolizione della credibilità dei due testimoni che hanno puntato il dito contro Logli. Si tratta della vicina di casa Logli, Silvana Pimpiani, e del giostraio Loris Gozi. La prima aveva visto Antonio Logli discutere con una donna che indossava un pigiama rosa, lo stesso che secondo il marito, come riferì all’epoca agli investigatori, indossava Roberta Ragusa al momento della scomparsa. Gozi invece aveva visto Logli litigare in una stradina con una donna, mentre si trovavano vicino ad un’auto che riconobbe come quella di Roberta Ragusa. Rimane un mistero di dove possa trovarsi il corpo e che secondo la criminologa Roberta Bruzzone postrebbe essere stato nascosto nelle vicinanze della casa di famiglia. Uno dei difensori di Logli, Saverio Sergiampietri, ha respinto ogni domanda da parte dei media presenti dopo la diffusione della notizie del mancato proscioglimento. Alcuni dei giornalisti, riporta Il Tirreno, gli ha fatto notare che la Procura ha verificato varie volte le piste alternative all’omicidio per giustificare la scomparsa di Roberta Ragusa. L’avvocato ha risposto senza mezzi termini: “non mi interessa, ha vagliato male le piste che portano ad Antonio Logli“.