Nella lunga intervista rilasciata dall’avvocato Celestino Gnazi, legale della famiglia di Marco Vannini, intervenuto sul sito “Altravocenews.it”, sono stati affrontati diversi aspetti della vicenda. Dalla recente querelle che ha visto protagonista l’avvocato Taormina (il quale non difende nessuno degli imputati), alle dichiarazioni di Antonio Ciontoli e della figlia Martina, l’avvocato Gnazi si è poi concentrato sulla pena che chiederà nei confronti dei Ciontoli e di Viola Giorgini. “Nel processo noi non chiederemo una pena determinata, quello è il compito del Pubblico Ministero”, ha specificato, chiarendo che la richiesta che sarò fatta sarà mirata principalmente all’affermazione delle responsabilità penali dei cinque imputati per l’omicidio di Marco Vannini, “e che venga usata la giusta severità, senza nessuno sconto”, ha puntualizzato l’avvocato della famiglia della giovane vittima appena ventenne.
Il caso di Marco Vannini, il ragazzo ucciso lo scorso 17 maggio nell’abitazione dei Ciontoli a Ladispoli, venti giorni fa è giunto ufficialmente in Tribunale in vista dell’udienza preliminare che ha rinviato a giudizio tutti e cinque gli indagati per il delitto del giovane bagnino di Cerveteri. La prima udienza vera e propria nel corso della quale i membri della famiglia Ciontoli al completo e Viola Giorgini, fidanzata di Federico Ciontoli e presente anche lei la sera del delitto, li ritroveremo nel ruolo di imputati, è fissata al prossimo 23 maggio. Nel frattempo, a dire la sua su uno dei gialli che continua a tenere l’Italia intera con il fiato sospeso, è stato l’avvocato della famiglia di Marco Vannini, Celestino Gnazi, intervistato di recente sul sito “Altravocenews.it”. Il legale ha commentato l’ultima querelle che ha visto protagonista un altro celebre avvocato, Carlo Taormina. Quest’ultimo, nei giorni scorsi si era espresso su Facebook attaccando la madre di Marco ed accusandola di aver in qualche modo strumentalizzato e influenzato l’opinione pubblica. “E’ stato intollerabile leggere l’affermazione dell’avvocato Taormina, secondo cui Marina avrebbe manipolato i media e che i giudici, rinviando a giudizio gli indagati, l’avrebbero “accontentata””, ha commentato in merito l’avvocato della famiglia Vannini. Gnazi avrebbe definito “intollerabili e inopportune” le dichiarazioni dell’avvocato Taormina, manifestando l’intenzione di non voler più tornare sulla questione. In base al racconto del legale, inoltre, la famiglia di Marco Vannini sta continuando in queste giornate che la separano dalla prossima tappa in Tribunale, la sua lotta nella speranza che venga fatta presto luce ma soprattutto giustizia sulla morte dell’amato figlio. L’avvocato Gnazi, nel corso dell’intervista si è poi soffermato anche sulle dichiarazioni di Antonio Ciontoli, autoaccusatosi di aver sparato il colpo di pistola a Marco Vannini prima in seguito ad un incidente e poi “per scherzo”, il quale avrebbe sottolineato le gravi conseguenze economiche che questa vicenda gli aveva procurato. “La sensazione che ho provato (da padre, da avvocato, ma direi semplicemente da essere umano) è un misto di incredulità, rabbia. Non c’è logica apparente, non c’è umanità”, ha commentato il legale. Dietro le parole del Ciontoli, vi era forse la volontà di evitare danni, non solo economici, arrivando anche a sacrificare la vita stessa di Marco? Gnazi non lo escluderebbe, come da lui stesso affermato davanti al GUP.