Purtroppo la Farnesina ha appena confermato la notizia trapelata negli ultimi minuti: Patricia Rizzo è morta, la donna italiana 48enne funzionaria dell’Unione Belga è morta nei terribili attentati di Bruxelles di martedì scorso. Adesso purtroppo è ufficiale e decisiva è risultata a prova del dna come riconoscimento: «Cari amici , in primo luogo grazie per il vostro sostegno , il vostro aiuto e quello dei diversi paesi. Patricia purtroppo non è più tra noi. È difficile, ma almeno ora sappiamo la verità. Pat, ci manchi», scrive il cugino su Facebook pochi istanti fa appena ricevuta la notizia. Patricia era su quella maldetta metro quando è scoppiata la bomba del terrorista jihadista e ha perso la vita sull’istante: lavorava da qualche anno all’Ercea, l’agenzia del Consiglio Europeo per la ricerca, come funzionaria e martedì mattina andava al lavoro, come tutti i giorni.
Una ultim’ora arriva dalla Germania: allarme bomba alla stazione di Bonn, con l’evacuazione immediata e in corso. Tutto questo rientra in quel clima generale di panico terrorismo che gli ultimi attentati di Bruxelles hanno generato nei cittadini europei: la stazione dei treni della cittadina tedesca di Bonn dunque è minacciata da un’allarme bomba che potrebbero, come in tanti altri avvenuti in questi ultimi giorni post-Bruxelles. A riferirlo è stata la polizia tedesca, via media teutonici rimbalzata su tutte le agenzie internazionali: sembrerebbe un pacco sospetto lasciato incustodito ad aver generato il panico e l’immediata chiusura della stazione ferroviaria. Si segnala che tutti i treni da e per Bonn sono stati deviati ad altre città tedesche, anche se al momento non sembrano esserci stati effettivi riferimenti che conducano alla possibilità di un vero attentato.
In una conferenza stampa in corso al Pentagono, l’esercito americano ha appena annunciato di aver ucciso in un Raid Usa in Siria il numero 2 dell’Isis: le forze di coalizione a guida Usa hanno dunque segnato un colpo importante nel fragilissimo scacchiere internazionale della lotta al terrorismo e allo Stato Islamico. Il segretario della Difesa, Ash Carter ha appena affermato che Haji Imam, questo il nome dell’obiettivo eliminato, era un alto leader religioso dello Stato Islamico e considerato unanimemente il numero 2 dietro al Califfo Abu Bakr al-Baghdadi, una sorta di Ministro delle Finanze che avrebbe avuto una leadership decisiva nell’erogare e decidere i vari finanziamenti per le “missioni”, ovvero gli attentati, all’estero. Non sono state fornite altre informazioni con Carter che si è limitato a riferire di come l’operazione è stata condotta un mese fa e ancora in questo momento ci sono elementi che non possono essere rivelati pubblicamente.
Si è chiuso ora il blitz compiuto dalle forze speciale belghe nelle ultime due ore a Schaerbeek, il quartiere dove è stato trovato due giorni fa il covo dei terroristi che hanno operato negli attentati di Bruxelles: questa volta al centro dell’operazione anti terrorismo è stato probabilmente un complice di Salah Abdeslam, ovvero quella Mohamed Abrini ricercato dallo scorso 13 novembre durante gli attentati di Parigi. Sarebbe proprio Abrini dunque l’uomo arrestato poco fa, lo riferiscono alcuni siti online belgi ma ovviamente ancora non ci sono conferme ufficiali da parte della procura belga. L’operazione ha visto anche uno sparo ad un certo punto, mentre Abrini era fermo ad una fermata del tram: gli sarebbe stato intimato di togliersi la giacca per un controllo, lui ha cercato di scappare a allora gli hanno sparato alle gambe per neutralizzarlo e poi arrestarlo. L’operazione ora è compiuta ma gli artificieri sono al lavoro per controllare lo zainetto che il sospetto portava sulle spalle: ricordiamo che Abrini era l’uomo raffigurato ad una pompa di benzina con Salah poche ore dopo gli attentati di Parigi, uno dei massimi ricercati in Europa.
In questi minuti è in corso nel quartiere a rischio di Schaerbeek di Bruxelles: mentre l’inviata Lucia Goracci di Rai News24 stava raccontando del blitz della polizia federale che aveva neutralizzato un uomo sospetto, si sono avvertiti degli spari o una forte esplosione da una piazza vicino. Si tratta dello stesso blitz a Schaerbeek dove si stanno cercando sia elementi in fuga dopo gli attentati nella capitale del Belgio che terroristi legati ancora alle stragi di Parigi. Le ultime notizie che arrivano dalla televisione belga parlando di un’operazione che riguarderebbe l’attentato fallito ieri a Parigi, svelato dalla procura, nella zona a nord. L’allerta terrorismo continua e le cellule jihadiste dell’Isis purtroppo sono molteplici e non destano tranquillità per il prosieguo dei alle prossime settimane. L’arresto ora viene confermato, la persona rimane però ancora senza identità e dunque tutte le piste rimangono sostanzialmente aperte fino a nuove conferme o smentite dalle autorità competenti.
Colpi di arma da fuoco e una esplosione si sono sentiti poco fa per le strade del quartiere di Schaerbeek. Sul luogo è in corso una operazione della polizia belga, a caccia di altri fiancheggiatori dei terroristi che hanno seminato morte nella capitale belga. Tutta la zona è stata chiusa al traffico e un tram che passava nelle vicinanze è stato fermato e fatto evacuare.
Sono usciti alcuni degli elementi contenuti nei verbali dell’interrogatorio di Salah Abdeslam dello scorso 19 marzo: unico sopravvissuto negli attacchi di Parigi e motivo scatenante anche per gli attentati di Bruxelles, ha parlato cercando di collaborare e accettando l’estradizione in Francia nei prossimi mesi. «Il responsabile degli attentati del 13 novembre a Parigi è Abdelhamid Abaaoud, morto nell’assalto del covo di S.Denis pochi giorni dopo la strage al Bataclan. Lo so da mio fratello Brahim», il kamikaze che si è fatto esplodere al Comptoir Voltaire. Le rivelazioni arrivano da Le Monde e stanno facendo il giro del mondo: tanti i punti ancora oscuri, visto che lo stesso Salah pare abbia mentito quando ha detto di aver conosciuto Abaaoud solo alla vigilia degli attentati, mentre così non è. Precisa poi che doveva andare a farsi esplodere alla partita Francia-Germania, ma poi ha rinunciato appena parcheggiato la macchina. «Lì ho deciso di rinunciare, sono ripartito e ho guidato alla cieca fino a che ho comprato un telefono e ho chiamato una sola persona: Mohamed Amri e con lui sono partito verso Bruxelles assieme ad Hamza Attou».
Destinare all’otto per mille alle comunità musulmane per aiutare la costruzione di moschee. Le parole dell’ex presidente del consiglio Massimo D’Alema stanno suscitando polemiche. Parlando durante una intervista a Radio anch’io l’esponente del Pd ha detto che per risolvere il problema della mancata integrazione degli islamici arrivati in Europa bisogna dar vita a un islam europeo: “Questo mondo musulmano che vive in Europa in parte notevole non si è integrato in Europa: lo abbiamo visto a Molenbeek; non i terroristi, ma la reazione della gente contro la polizia e i giornalisti. Il che vuol dire che intorno al terrorismo c’è se non un’area di solidarietà, un’area di non ostilità”. Per farli sentire europei a tutti gli effetti, ha detto ancora, bisognerebbe che potessero costruire le loro moschee con il denaro pubblico come si fa con le chiese: “In Italia c’è l’8 per mille per la Chiesa cattolica, ma c’è un milione e mezzo di musulmani che non sono riconosciuti, con i quali noi non abbiamo un’intesa. Un Islam europeo potrebbe essere più aperto, più moderno di quello fondamentalista che viene da certi Paesi”.
Un nuovo uomo, un nuovo volto, un nuovo ricercato per gli attentati di Bruxelles: si tratta di Naim Al Hames, siriano di Hama, 28 anni: sarebbe coinvolto sia negli attacchi in Belgio che in quello di Parigi anche se ovviamente non si ancora in che termini e con quale ruolo per entrambe le stragi. Resta che la Procura Federale belga ha diffuso stamani un identikit sul nuovo ricercato tra gli jihadisti dell’Isis a livello europeo. Il suo nome compare su una lista di cinque principali sospettati ancora in provabili, che si presume siano stati coinvolti negli attentati di Parigi e Bruxelles e forse altri ancora potenziali. Molto pericolo e armato, viene definito dalle agenzie internazionali: gli inquirenti coinvolgono così anche la stampa per l’indagine, dopo vari indiscrezioni avute nelle ultime ore che parlavano di un nuovo super ricercato. Nel frattempo si viene a sapere che i due fratelli kamikaze, El Bakraoui, aveva lavorato come addetti alle pulizie nell’aeroporto di Bruxelles a Zaventem: lo scrive il Daily Mail che cita uno zio dei due fratelli terroristi. «Hanno lavorato come addetti alle pulizie all’aeroporto e in un ristorante, non hanno finito il liceo e hanno lavorato lì durante i mesi estivi».
Batterio sintetico ottenuto grazie al dna, possiede soli i geni necessari a rimanere in vita e a riprodursi. In tutto 473 geni rispetto ai circa 20mila di cui dispone l’essere umano, ma potrebbe essere il primo vero passo per la creazione della vita artificiale. Lo ha ottenuto lo scienziato Craig Verner, da sempre alla caccia del segreto per riprodurre artificialmente la vita umana. Per adesso questo batterio sembra sia molto importante al fine di studiare le funzioni della vita in modo così profondamente dettagliato come mai si era potuto prima.
Incidente nella regione dell’Alvernia in Francia. Un minibus che trasportava turisti portoghesi si è scontrato frontalmente questa notte con un camion su cui viaggiavano due italiani. Il minibus proveniva dalla Svizzera. Il bilancio dello scontro è tragico: sono morti ben dodici dei turisti mentre i due italiani sono rimasti feriti. Secondo le prime ricostruzioni il minibus avrebbe improvvisamente svoltato a sinistra andando a sbattere contro il camion che proveniva in senso opposto.
Spuntano nuove ipotesi inquietanti sugli attentati in Belgio a Bruxelles, ormai tre giorni fa: i jihadisti dell’Isis stavano preparando un attacco multiplo a Bruxelles come a Parigi, con Salah Abdeslam che avrebbe dovuto sparare per strada esattamente come la strage del 13 novembre scorso. Tutto questo emerge dal blitz compiuto ieri nei quartieri periferici della capitale belga, dove sono state arrestate altre 6 persone sospette terroristi. Non solo, un poliziotto di Mechelen aveva l’indirizzo di Salah dallo scorso dicembre, ma non lo ha segnalato a Bruxelles per tre mesi, rimasto sotto chiave nella polizia di Machelen senza essere trasmesso alla capitale. Come mai questo? Al vaglio della procura l’indagine interna, rivela il quotidiano belga Derniere Heure. Ipotesi, smetti e piste varie, gli attentati hanno risvegliato l’allerta terrorismo ma anche il caos nei servizi segreti e in uno stato che, alla prova dei fatti, si dimostra quasi del tutto impreparato a fronteggiare un’emergenza del genere.
Cinque persone uccise in un blitz del polizia egiziana ieri notte al Cairo. Per le autorità sarebbero i sequestratori di Giulio Regeni, lo studente italiano massacrato e ucciso in Egitto. Una banda, dicono le autorità, specializzata in sequestri. Il portafoglio di Regeni con i suoi documenti sarebbe stato trovato in un appartamento di uno degli uccisi. La banda ore i suoi rapimenti si travestiva da poliziotti ed era specializzata nei sequestri di stranieri. Verità o ennesimo depistaggio per nascondere i veri motivi della morte dell’italiano? Il dubbio riguarda alle torture inflitte a Regeni per ben dieci giorni: perché dei sequestratori avrebbero dovuto farlo? Il sistema indica piuttosto un interrogatorio violento tipico di certe polizie per costringere il giovane a confessare qualcosa.
Secondo le ultime notizie lo scenario che sta emergendo dall’analisi degli attentati in Belgio appare complicatissimo, e mentre il lavoro degli investigatori prosegue senza soste, iniziano a trapelare le ‘prime indiscrezioni’. Fonti vicino agli investigatori, hanno fatto sapere di stare ‘attivamente ricercando’ un secondo uomo che è stato visto insieme a Khalid el Bakraoui, il kamikaze della metropolitana. Le forze dell’ordine non sanno però se l’uomo, identificato grazie alle telecamere di sorveglianza, si sia dato la morte durante l’attacco o sia fuggito un attimo prima dell’esplosione. Sempre in queste ore è trapelata la notizia che un attacco era in ‘fase di preparazione’ alle centrali nucleari, questo ha portato all’innalzamento delle misure di sicurezza, in tale contesto il premier ha autorizzato l’impiego dell’esercito con ‘funzioni di sorveglianza’. nel frattempo continua ad essere sentito il tassista marocchino, che ha portato gli attentatori all’aeroporto, grazie alle sue indicazione è stato possibile il ritrovamento di materiale esplodente, che probabilmente sarebbe stato usato per un nuovo attacco.
Il premier Renzi durante l’incontro con i capigruppo di maggioranza e opposizione, ha rivelato come nessuna ‘minaccia specifica’ sia stata portata agli ‘interessi italiani’ nel mondo. Renzi con la chiara intenzione di tranquillizzare le parti politiche, ha sottolineato come nel nostro paese sia stato innalzato il ‘livello di Allerta’, ma allo stesso tempo non si è sentito di garantire quel ‘rischio zero’, chiesto a gran voce dalla popolazione. intanto nel vertice straordinario tenuto oggi a Bruxelles, il nostro Ministro degli Interni, Alfano ha richiesto a gran voce un maggiore coordinamento tra le polizie europee, coordinamento che allo stato di fatto è mancato, soprattutto nel caso del rilascio da parte della polizia belga di uno dei terroristi dello scorso ventidue marzo.
Importante azione delle forze Siriane tendente alla riconquista di Palmira, città patrimonio dell’UNESCO in mano all’esercito del Califfato dallo scorso 20 Maggio. L’azione che ha visto un massiccio impiego di uomini e mezzi, ha permesso finanche la riconquista, prima della zona settentrionale dell’importante centro, e successivamente la liberazione dell’intero centro urbano. L’esercito siriano è stato appoggiato da un imponente ‘ombrello aereo’ fornito dalla coalizione internazionale, coalizione che cerca di mettere un freno alle conquiste dell’esercito del califfato. Sempre in queste ore importante azione anche dell’esercito Iracheno che mira alla conquista della città di Mosul.
Il massimo organismo europeo, ha tenuto a sottolineare che nessun atto di terrorismo, potrà fermare lo svolgimento dell’importante competizione calcistica europea. Tanta era infatti la paura riguardo lo svolgimento di ‘euro 2016’ ma le dichiarazioni del presidente Uefa, di fatto, smentiscono quelle dell’ex presidente della FIGC Abete, e non lasciano spazio ad interpretazioni, Theodoridis ha infatti smentito ufficialmente che allo stato attuale sia stata presa in considerazione l’idea di spostare il paese ospitante, (la Francia) e tanto meno quella di far disputare gli incontri con gli spalti vuoti. Il greco che per ora ricopre la ‘carica ad interim’, fa notare che farlo sarebbe una vittoria dei terroristi, e che per questo l’ipotesi è stata scartata a priori. E mentre i vertici politici si interrogano su come affrontare la ‘minaccia terrorismo ‘ il calcio giocato piange la scomparsa di Johan Cruijff, il grande giocatore aveva 68 anni, e non è riuscito a vincere la partita contro il cancro che lo aveva colpito un anno fa.