Sebbene Veronica Panarello abbia accusato del delitto del figlio Lorys Stival il suocero e padre di suo marito Davide, riportando nel corso di un interrogatorio shock particolari non solo relativamente alla fase dell’uccisione del piccolo ma anche in riferimento al possibile movente, contro Andrea Stival, non sarebbe emersa alcuna prova. L’uomo 52enne e nonno paterno del piccolo Lorys, oltre ad aver definito “stupendo” il suo rapporto con il bambino, ha respinto ogni accusa. Tuttavia, alla luce delle dichiarazioni della nuora è stato indagato per atto dovuto e sottoposto anche lui ad interrogatorio. L’attuale compagna avrebbe confermato l’alibi di Andrea Stival, chiamato in causa da Veronica Panarello dopo oltre un anno dal delitto di Lorys. La posizione del suocero, dunque, sarebbe già stata vagliata dagli inquirenti, come sottolineato da “Giallo”, ma non sarebbe emersa alcuna prova contro di lui. Il nonno, dunque, non avrebbe nulla a che vedere con l’omicidio del nipote e quelle di Veronica Panarello sarebbero state definite solo bugie e fantasie che ora potrebbero costarle anche una condanna per calunnia.
A detta di Veronica Panarello, in carcere per l’omicidio del figlio Lorys Stival, il bimbo avrebbe assistito ad un rapporto intimo con il suocero Andrea Stival. Sarebbe questo, secondo le sue parole, il movente del delitto per mano dell’uomo, da lei stessa accusato durante il suo ultimo interrogatorio shock. Il settimanale diretto da Andrea Biavardi ha finora reso note le sue parole, anche in riferimento al momento in cui Lorys avrebbe visto la madre ed il nonno paterno abbracciati e nudi in cucina, nel bel mezzo di un rapporto sessuale. Oltre ad aver parlato dell’incredulità del figlio di fronte a questa scena, Veronica Panarello ha aggiunto, al cospetto del pm: “Il giovedì successivo, cioè il 20 novembre, Lorys rientrò in casa dalla palestra dicendomi che era stato il nonno ad accompagnarlo e che nella circostanza gli aveva fatto delle domande strane”. A detta della donna, il suocero Andrea Stival avrebbe prelevato Lorys poiché voleva essere lui a parlargli. Nove giorni dopo questo episodio raccontato da Veronica Panarello, Lorys sarebbe stato trovato morto in un canalone di Santa Croce Camerina.
Sono due i punti salienti sui quali Veronica Panarello ha incentrato la sua ultima versione, nel giallo relativo all’omicidio del figlio Lorys Stival per il quale è in carcere. L’accusa rivolta al suocero Andrea Stival, ritenuto l’esecutore materiale del delitto del primogenito e la relazione extraconiugale intrapresa con quest’ultimo a partire dall’estate del 2014, pochi mesi prima dell’uccisione di Lorys. L’uomo, padre del marito Davide Stival, avrebbe negato tutte le accuse, anche nel corso dell’interrogatorio che lo ha visto protagonista nel ruolo di indagato. Ma il racconto di Veronica durante l’ultimo interrogatorio shock, come riporta il settimanale “Giallo”, è stato condito da numerosi elementi relativi anche al rapporto intercorso tra i due. “Verso la metà di agosto, incomincia a cedere alle lusinghe di mio suocero perché mi sentivo gratificata dai suoi complimenti che, invece, non ricevevo da mio marito a causa del suo carattere poco espansivo”, ha dichiarato la Panarello, raccontando particolari anche in riferimento al suo primo rapporto sessuale avuto con il suocero, i cui preliminari furono notati anche da Lorys, il quale apparve perplesso agli occhi della madre.
C’è attesa per i risultati della perizia psichiatrica su Veronica Panarello, accusata di aver ucciso il figlio di otto anni a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. Secondo indiscrezioni la donna sarebbe infatti capace di intendere e di volere ma gli esiti della perizia saranno presentati in aula a metà aprile quando riprenderà il processo. Il risultato della perizia potrebbe forse portare a una svolta del giallo del delitto di Lorys Stival. Veronica Panarello sostiene infatti che sia stato il suocero Andrea Stival ad uccidere il bambino perché avrebbe scoperto la loro relazione extraconiugale. Ma la donna ha cambiato versione dei fatti varie volte da quando è stata arrestata e dunque capire se sia capace di intendere e di volere diventa un punto cruciale di questa fase del procedimento penale a suo carico.
Continuano a emergere particolari dalle ultime dichiarazioni di Veronica Panarello, in carcere con l’accusa di aver ucciso il figlio di otto anni Lorys. La donna nelle ultime settimane ha accusato il suocero Andrea Stival dell’omicidio del bambino perché Lorys avrebbe scoperto che tra la mamma e il nonno c’era una relazione. L’uomo ha negato tutto, sia di aver ucciso il nipote, sia di aver avuto una relazione con la nuora, ma, come atto dovuto dopo le dichiarazioni di Veronica Panarello, è stato accusato di concorso in omicidio. Lorys è morto il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina, in provincia di Ragusa. E proprio di qualche mese prima, dell’estate di quell’anno, sono gli ultimi racconti della mamma che, secondo quanto riportato dal settimanale Giallo, ha sostenuto che in quel periodo il figlio fosse particolarmente nervoso nei confronti del nonno e che ne avesse parlato anche con il padre.
-Si arricchisce di un nuovo capitolo la vicenda di Veronica Panarello, la mamma di Santa Croce Camerina accusata di aver ucciso il figlio Lorys Stival. Mentre come riporta il settimanale “Giallo” la donna rigetta le accuse degli inquirenti spostando il mirino sul nonno paterno del bambino, dichiarando che Andrea Stival nutriva “attenzioni particolari” nei confronti del nipotino, a riempire le pagine dei giornali sono più che altro le mosse dei legali. Secondo “La Vita in Diretta” infatti Veronica Panarello sarebbe stata giudicata capace di intendere e di volere da una perizia psichiatrica. Nel caso il capo d’accusa nei suoi confronti venisse confermato, a Veronica Panarello toccherebbe dunque scontare una pena di gran lunga maggiore rispetto all’eventualità che venga giudicata mentalmente instabile. Dunque è per queste ragioni che Veronica Panarello, come riporta “La Presse” si è detta disponibile a sottoporsi ad una risonanza magnetica al cervello per dimostrare la sua incapacità di intendere e di volere. Basterà questo esame strumentale a convincere gli inquirenti?