Negli ultimi mesi il giallo sul delitto di Lorys Stival è stato scosso dalle dichiarazioni, giunte a sorpresa, della madre Veronica Panarello, in carcere con l’accusa di omicidio e occultamento di cadavere. Dopo aver ammesso il secondo reato che le è stato contestato, nelle passate settimane ha lasciato tutti interdetti con le sue nuove confessioni shock che avrebbero chiamato in causa anche il suocero Andrea Stival, nonno paterno di Lorys e padre del marito Davide. Secondo il racconto di Veronica Panarello, Andrea Stival avrebbe avuto con lei una relazione segreta a sfondo sessuale, scoperta dal figlio maggiore il quale avrebbe pagato con la vita, ucciso per mano del nonno. Andrea Stival non ci sta e con forza ha negato ogni accusa a suo carico, dalla relazione all’omicidio, forte del suo alibi confermato anche dall’attuale compagna Andreina. Nelle ultime settimane, su “Giallo” sono stati pubblicati gli sconvolgenti passaggi dell’interrogatorio a Veronica Panarello, nel corso dei quali la donna ha descritto con minuziosa precisione non solo l’atto del delitto ad opera del suocero ma sarebbe entrata anche nei particolari intimi legati all’uomo ed al loro presunto rapporto. In ultimo, Veronica Panarello ha voluto percorrere la strada più delicata, quella delle presunte “strane attenzioni” di nonno Andrea nei confronti del nipote. Veronica Panarello avrebbe rivelato di aver notato in Lorys un certo nervosismo quando era in presenza del nonno, come se avesse paura dell’uomo, giustificando la sua sensazione con un aneddoto: “Ricordo che qualche giorno prima di Ferragosto, mio suocero chiamò Lorys per farlo sedere accanto a lui. Il bambino, senza fornire alcuna motivazione, si rifiutò. A seguito di ciò Andrea, tra il serio e l’ironico, esclamò: “Con questa cosa piccola che ti ritrovi che devi fare?”, intuendo che quell’affermazione era riferita all’organo genitale del bambino”. Sono state numerose le accuse, infamanti e ritenute false dallo stesso suocero, al punto che ora Veronica Panarello rischia anche una condanna per calunnia. E’ degli ultimi giorni, infine, l’indiscrezione relativa ai risultati della perizia psichiatrica alla quale la presunta assassina di Lorys Stival si è sottoposta e che avrebbe evidenziato la sua capacità di intendere e di volere. Sulla base di tale relazione, spetterà al giudice decidere se processare o meno Veronica Panarello che, nel caso in cui venisse confermata la sua sanità mentale, rischierebbe 30 anni di carcere. Si tratta della massima pena prevista per gli imputati processati con il rito abbreviato. Un rischio, questo, che per Veronica potrebbe concretizzarsi sempre di più.