Dopo le ultime notizie sull’omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore 28enne ucciso in Egitto lo scorso 25 gennaio e ritrovato solo il 3 febbraio, oggi i genitori della vittima hanno incontrato i giornalisti nella Sala Nassiryia del Senato. I signori Regeni avrebbero commentato le ultime notizie dall’Egitto, secondo le quali Giulio sarebbe stato rapito, seviziato e poi ucciso da una banda criminale del posto. La ricostruzione, tuttavia, avrebbe portato con sé notevoli dubbi e la stessa famiglia del ricercatore friulano sarebbe ora in attesa dell’arrivo degli investigatori egiziani in Italia, prevista per il prossimo 5 aprile quando potrebbero finalmente giungere tutti gli atti dell’inchiesta. Al direttore di Repubblica, i genitori di Giulio avrebbero risposto in merito alla domanda legata alle foto del figlio ucciso: “Se il 5 aprile sarà una giornata vuota, confidiamo in una risposta forte del nostro governo. Attendiamo una risposta su Giulio. Speriamo di non dovere arrivare a mostrare quella immagine”. Nel corso della conferenza, la mamma del ricercatore non ha nascosto il forte dolore per la perdita di Giulio definendolo come un caso non isolato, a differenza di quanto sostenuto dagli egiziani. “Dal nazifascismo che non viviamo una morte sotto tortura, ma noi non siamo in guerra. Giulio faceva ricerca, era un ragazzo di oggi. E’ morto sotto tortura”, ha ancora aggiunto alla stampa. La donna ha quindi descritto anche il volto di Giulio Regeni dopo l’omicidio atroce di cui è stato vittima: “Era diventato piccolo piccolo. Non vi dico cosa hanno fatto a quel viso. Vi ho visto non solo tutto il male del mondo”. A detta della donna, l’unico elemento riconoscibile del ragazzo era il suo naso: “Nella sala dell’obitorio, l’ho riconosciuto dalla punta del naso. Non era più il nostro Giulio”. Le parole dei genitori di Giulio Regeni alla stampa sono state riprese oggi anche dalla trasmissione di Rai 1, La vita in diretta.