Oltre a Manuela Cacco ed ai due fratelli Sorgato, Freddy e Debora, nei giorni scorsi era emersa la possibilità che potesse esserci una quarta persona coinvolta nel delitto di Isabella Noventa. L’indiscrezione era trapelata in riferimento alle tracce ematiche rinvenute nella cucina della villetta di Freddy e che avrebbero risposto ad un Dna maschile, diverso da Sorgato e ovviamente dalla vittima. Si era così pensato ad una ulteriore persona presente sul luogo del delitto, ma a smentire questa voce, risultata del tutto infondata, è stato oggi il capo della Mobile di Padova intervistato dall’inviata de La vita in diretta che su questo aspetto ha commentato: “E’ assolutamente fuori dalla realtà una ipotesi simile, non esiste nessun’altra persona coinvolta in questa triste vicenda omicidiaria”. In merito agli esami sulle tracce ematiche, ha chiosato: “Siamo in attesa delle risultanze di laboratorio”.
La giornata odierna è stata quella della verità, secondo gli inquirenti, in merito al giallo di Isabella Noventa, la segretaria per la cui uccisione restano in carcere tre persone. Il capo della Squadra mobile ha incontrato oggi i giornalisti ed ha parlato anche ai microfoni de La vita in diretta, rivelando alcuni particolari importanti sulla vicenda. Intanto spunterebbe una telefonata di pochi secondi partita da Debora Sorgato verso Manuela Cacco nella notte tra il 15 ed il 16 gennaio scorso. Questo confermerebbe l’accusa di premeditazione anche nei confronti della tabaccaia, la sola che per il momento avrebbe deciso di collaborare con gli inquirenti. “Manuela riferisce in fase ufficiale nel corso dell’interrogatorio che ha appreso come è andata l’azione omicidiaria raccontata da Debora Sorgato”, ha riferito il capo della Squadra mobile a La vita in diretta. Manuela avrebbe quindi raccontato di essere giunta nei pressi della villetta di Freddy intorno alla mezzanotte e mezza e di aver atteso l’uomo per 15 minuti. Quindi, avrebbe ricevuto una telefonata di pochi secondi da parte di Debora che avvertiva del loro arrivo. Tutti e tre sarebbero entrati nella villetta. La Cacco non sarebbe però mai entrata a conoscenza di informazioni relative al corpo di Isabella Noventa.
Si è svolta oggi la conferenza stampa in Questura con il capo della Mobile Di Munno che ha aggiornato sulle ultime novità relative al caso di Isabella Noventa. Sono trascorsi due mesi e mezzo dall’omicidio della segretaria di Albignasego, ed al momento resta invariata l’accusa di omicidio premeditato in concorso fra Freddy Sorgato, la sorella Debora e Manuela Cacco, come riporta il sito Il Mattino di Padova. La tabaccaia veneziana avrebbe raccontato agli inquirenti di non aver preso parte al delitto. Debora le avrebbe rivelato di aver ucciso Isabella con alcuni colpi di mazzetta alla testa e poi di aver usato un sacchetto attorno al capo per evitare spargimento di sangue sul pavimento. Stando alla ricostruzione di quanto accadde nella notte tra il 15 ed il 16 gennaio scorso, dopo l’omicidio i fratelli Sorgato si liberarono del corpo e dell’arma del delitto usata per mettere la parola fine alla vita di Isabella Noventa. Nella cucina di Freddy, tuttavia, al momento non sarebbero ancora giunti i riscontri di tracce di sangue.
Tutto ruota attorno a Manuela Cacco: le novità sul caso Isabella Noventa che servono però ancora non arrivano e probabilmente a questo punto la Cacco dice la verità riguardo al non sapere dove sia seppellito il corpo della povera segretaria padovana. Ma tutto ruota attorno alle sue dichiarazioni lasciate agli inquirenti (che sarebbero ancora sotto segreto istruttorio, ma rivelate dalla stampa negli scorsi giorni) che accusano Debora Sorgato di aver ucciso da sola l’odiata rivale Isabella Noventa. Ma emergono altri dettagli per cui sarebbe stata la stessa sorella di Freddy ad aver raccontato tutto alla tabaccaia una volta arrivata in casa Sorgato, quella tragica notte del 15 gennaio 2016: «Debora mi racconta il film di quanto successo e la confessione è dettagliata». Spiega di essere stata lei ad uccidere la segretaria di Albignasego a colpi di mazzetta, un martello da muratore articolare con testa piatta e impugnatura più corta, due colpi uno frontale e l’altro da dietro. Il mistero rimane sul motivo effettivo del delitto, sulla presenza o meno di Freddy nella stanza e soprattutto su dove sia stato messo il corpo: se davvero a Manuela è stato raccontato tutto, perché non è stato detto che fine avrebbe fatto il corpo? Questi e molti altri i dubbi ancora aperti su questo orrendo caso di cronaca.
Sono le dichiarazioni di Manuela Cacco al centro del giallo sull’omicidio di Isabella Noventa. La tabaccaia veneziana, dallo scorso febbraio avrebbe iniziato a collaborare con gli inquirenti fornendo alcune confessioni importantissime che andrebbero a descrivere nel dettaglio come e da chi la segretaria di Albignasego (Padova) sarebbe stata uccisa. Secondo le ultime indiscrezioni, tuttavia, proprio a causa delle sue confessioni Manuela avrebbe subito minacce pesantissime da parte di Debora Sorgato, sorella di Freddy ed anche lei in carcere per il delitto di Isabella. In base a quanto raccontato dalla Cacco al pm, sarebbe stata proprio la sorella dell’uomo per il quale aveva perso la testa ad uccidere in modo violento la Noventa. La tabaccaia sarebbe quindi stata trasferita in un nuovo carcere, da Verona a Venezia, proprio per far fronte ad ulteriori minacce da parte della Sorgato? A rispondere a questa indiscrezione è stato ieri il legale della Cacco, avvocato Alessandro Menegazzo, che alla trasmissione Pomeriggio 5 ha chiarito: “Manuela è stata trasferita per diverse ragioni, non commento le circostanze con le quali avrebbe ricevuto le minacce, sono stati diversi motivi, lei ha preso di buon grado il trasferimento e effettivamente il carcere di Venezia ha un clima più disteso”. Entrambe le donne coinvolte nell’omicidio di Isabella si trovavano nel carcere di Verona, separate da un solo piano ed erano chiamate a rispettare il divieto di incontro in base al quale non potevano vedersi neppure durante l’ora d’aria. Stando alle indiscrezioni su questo aspetto della vicenda, pare che Debora avesse definito “infame” Manuela Cacco per via della sua collaborazione con gli inquirenti. La tabaccaia, nel corso dei precedenti interrogatori, ha spiegato di essere entrata nella villetta di Freddy Sorgato solo a delitto già compiuto. “Quello che posso dire è che quello che Manuela ha detto finora è quello che ha sostenuto durante l’udienza di convalida. Ciò che ha detto nel corso degli interrogatori è coperto dal segreto istruttorio”, ha commentato ancora il legale. Ed in merito al tassello finora mancante, quello cioè relativo al corpo di Isabella Noventa, Menegazzo ha chiosato: “Continuerò a chiederglielo come ho fatto finora ma mi ha sempre risposto che purtroppo non lo sa”. Nel corso della trasmissione, infine, sarebbe stata rivelata un’indiscrezione importantissima relativa a Freddy Sorgato. Dopo essersi avvalso della facoltà di non rispondere, messo davanti alla confessione di Manuela Cacco, dopo un primo momento di smarrimento e dopo essersi consultato con il suo avvocato avrebbe pronunciato una frase emblematica: “Prima o dopo racconterò tutta la verità”. Dopo gli esami ufficiali sulle macchie ematiche ritrovate nella sua villetta e anche sull’auto della sorella Debora, Freddy potrebbe chiedere agli inquirenti di essere ascoltato.