E’ durata un’ora e mezza la deposizione di Massimo Bossetti nel corso del processo per l’omicidio di Yara Gambirasio, prima di essere sospesa in attesa della prossima udienza. Ha parlato tanto, l’unico imputato, nel giorno attesissimo in cui per la prima volta ha preso la parola iniziando a rispondere alle domande della pm Ruggeri. Tra gli argomenti affrontati, anche i suoi percorsi abitudinari fino al novembre 2010. Massimo Bossetti, come riporta Il Corriere della Sera, avrebbe quindi dichiarato di essere spesso passato da Brembate dopo il lavoro in cantiere per tornare a casa. La strada, anche se più lunga, gli avrebbe permesso di evitare il grande traffico. In merito ha aggiunto l’imputato: “Potevo passare da tre edicole diverse e fermarmi a tutte e tre, per acquistare figurine o braccialetti per i miei figli”. A replicare è stata la pm: “Ma nessuno degli edicolanti ricorda questi acquisti”, ponendo il dubbio sulle presunte bugie del muratore. “Non sto mentendo, come hanno fatto tanti altri seduti qui al mio posto in questo processo, su questa sedia”, avrebbe quindi attaccato Bossetti. Alla domanda su chi avesse finora mentito, l’imputato avrebbe chiosato: “Tutti, faccio salvi i miei consulenti, ma tutti, sì anche gli edicolanti”.



Nel corso dell’interrogatorio a Massimo Bossetti, durante il quale l’unico imputato per il delitto di Yara Gambirasio ha parlato per la prima volta, il muratore di Mapello ha voluto sottolineare alla pm Letizia Ruggeri come lui stesse dicendo ancora una volta la verità. “Dottoressa io non sto mentendo, cosa che ha fatto finora chi ha preso questo posto prima di me”. Il momento più delicato dell’interrogatorio si è vissuto quando la pm ha chiesto a Bossetti un parere in merito ai colloqui serrati avvenuti in carcere con la moglie Marita Comi: “Mia moglie mi ha fatto ben più di un interrogatorio. Veniva ai colloqui, e ne ho subite forse più che da lei (la Pm, ndr). Mi ha fatto il terzo grado, mi ha messo al muro”, ha dichiarato in merito l’imputato come riporta Askanews. Per il presunto assassino di Yara Gambirasio, i colloqui serratissimi oltre che duri avuti con la moglie sono stati “una mancanza di fiducia e di rispetto nei miei confronti”.



L’interrogatorio a Massimo Bossetti, unico imputato per l’omicidio di Yara Gambirasio avrebbe preso il via solo nel tardo pomeriggio e si sarebbe da poco concluso con alcune interessanti dichiarazioni da parte del muratore di Mapello. Secondo quanto trapelato nel corso della trasmissione La vita in diretta, la difesa avrebbe voluto essere la prima ad interrogarlo per dare la possibilità a Bossetti di poter parlare senza essere incalzato ulteriormente. Massimo Bossetti sarebbe partito subito con voce forte rispondendo alla domanda su dove e con chi avrebbe vissuto in passato e calcando soprattutto sulle parole “mio padre Giovanni”. Il muratore, dunque, sa che l’intero processo ruoterebbe proprio attorno alla paternità. Alla domanda che tutti attendevano, posta dalla pm Ruggeri e relativa a quello che l’imputato avrebbe fatto nel giorno della scomparsa di Yara Gambirasio, il 26 novembre 2010, l’uomo avrebbe replicato: “Dottoressa, mi ha fatto questa domanda mille volte. Non posso ricordare cosa ho fatto di preciso, ho tentato di collaborare ma questo si è rivolto contro di me”. La frase più importante è giunta quando Bossetti ha ribadito ancora una volta: “Non ho mai visto né conosciuto Yara Gambirasio. Non conosco nessuno dei componenti dei Gambirasio, ho visto una volta il papà della ragazzina su un cantiere”.



Avrebbe dovuto prendere il via alle ore 15:30 l’interrogatorio a Massimo Bossetti, imputato per l’omicidio della tredicenne Yara Gambirasio, ma i tempi si sono prolungati, come svelato dal Tg1 nell’edizione del pomeriggio. La Corte d’Assise, infatti, si era ritirata per decidere se sarebbe stata la difesa o l’accusa ad interrogare per prima il muratore di Mapello. Alla fine a cominciare con le domande poste a Bossetti è stato il pm Letizia Ruggeri dopo che la Corte ha rigettato la richiesta della difesa dell’imputato. Massimo Bossetti parlerà per la prima volta dopo il suo arresto avvenuto nel giugno del 2014 e dopo i brevi interventi spontanei nelle precedenti udienze. Bossetti, ricordiamolo, sin dal suo arresto si è sempre definito innocente ed ha più volte ammesso di non aver mai conosciuto Yara Gambirasio.

Ha preso il via questa mattina l’udienza decisiva per il delitto di Yara Gambirasio e che vedrà protagonista, nel primo pomeriggio, l’imputato numero uno, Massimo Bossetti. “Non vedo l’ora di parlare e di difendermi”, avrebbe detto il muratore accusato dell’omicidio della tredicenne ai suoi due avvocati difensori. Dopo un inizio di udienza tutt’altro che sereno, preceduto dai due Carabinieri che si sono espressi sul materiale informatico presente sui computer di Bossetti ed interrogati dalla difesa e culminato con la polemica sul Dna e sullo spionaggio informatico, sarà il momento più atteso. La ripartenza dell’udienza era prevista già alle ore 15:30 quando Massimo Bossetti comincerà a rispondere alle domande del pm Letizia Ruggeri. Secondo quanto riportato da L’Eco di Bergamo online, il presunto assassino di Yara Gambirasio sarebbe “carico, tranquillo e determinato a raccontare la sua verità”, come rivelato da Claudio Salvagni, suo legale.

Nell’udienza generale sul processo Yara Gambirasio, oggi è attesa la deposizione di Massimo Bossetti, con la difesa che poi fa ha citato la corrispondenza mail interna della società di spionaggio online Hacking team. Prove indiziarie a favore di Bossetti, con i suoi legali che hanno letto in aula durante il controesame dei tecnici informatici incaricati dalla Procura dei Ros e del Racis, alcune mail mandate i giorni successivi all’arresto di Bossetti. In sostanza, nella mail principale in oggetto, ci sarebbe l’indicazione di un paese, Israele, e della richiesta dei costi per la creazione di una dna artificiale. E qui la novità: secondo la ricostruzione della difesa, su Wikileaks sarebbe pubblicata come riporta AskaNews una mail tre giorni dopo l’arresto di Bossetti, il 17 giugno 2014, in cui l’amministratore della società Hacking team scrisse ad un altro dipendente della società di Information Technology con sede a Milano che vende servizi di sorveglianza a governi, organi di polizia e servizi segreti. Se il tutto fosse confermato, ci sarebbero le prove che scagionerebbero Bossetti: sarebbero state montate le prove Dna a suo carico con una operazione davvero complessa. L’accusa replica: “non si ha nessuna certezza sulla provenienza del materiale citato e sulla riservatezza delle mail interne”.

Saranno sentiti in aula oggi anche i nuovi consulenti infomatici della difesa nel processo a carico di Massimo Bossetti per il delitto di Yara Gambirasio. Prima dell’interrogatorio di Massimo Bossetti, saranno ascoltati i due periti subentrati dopo la rinuncia del mandato da parte dei precedenti. C’è attesa per le loro deposizioni ma soprattutto si attende di sapere se il muratore deciderà di parlare o di avvalersi della facoltà di non rispodere come hanno fatto la scorsa settimana la madre e il fratello. Secondo uno dei legali di Bossetti, l’uomo sarebbe intenzionato a deporre per ribadire che non è stato lui a uccidere la 13enne. Il muratore di Mapello è in carcere dal giugno 2014: si è sempre detto innocente nonostante il suo Dna sia stato trovato sul corpo della vittima. 

E’ attesa per oggi la nuova udienza per il processo a Massimo Bossetti, imputato per il delitto della giovane tredicenne Yara Gambirasio. Un’udienza che si prospetta molto attesa poiché, dopo le precedenti nelle quali si è dato spazio ai numerosi testimoni, oggi toccherà proprio a Massimo Bossetti, prendere la parola. Non è ancora chiaro se l’imputato si avvarrà della facoltà di non rispondere, come accaduto nelle precedenti udienze per la madre Ester Arzuffi e per il fratello Fabio. L’avvocato del muratore di Mapello, Paolo Camporini, fino a qualche settimana fa aveva dichiarato in merito: “Massimo Bossetti non vede l’ora di parlare”. Solo nel pomeriggio di domani, quando all’imputato sarà data la parola, scopriremo cosa avrà da dire al pm Letizia Ruggeri. In merito, l’imputato non sarà vincolato dall’obbligo di rispondere secondo verità né sarà imputabile di falsa testimonianza, sebbene sia sconsigliato dire il falso per non incorrere in conseguenze sul piano processuale. Finora, come ricorda il quotidiano L’Eco di Bergamo, Massimo Bossetti ha parlato spontaneamente solo in occasione di pochissime udienze, ovvero quando si è parlato della presunta crisi con la moglie Marita Comi, in occasione delle dichiarazioni dell’imprenditore in merito alle presunte bugie dI Massimo Bossetti, e ultimamente, in occasione delle domande poste sempre alla moglie e relative alle ricerche su siti per adulti. In attesa di sentire Massimo Bossetti,, in mattinata saranno ascoltati gli ingegneri informatici Daniele Apostoli e Nicola Mazzini che hanno analizzato il pc dei Bossetti rivelando le ricerche su siti a luci rosse e che verranno oggi interrogati dalla difesa.