Strage nel compound delle suore della carità di Madre Teresa ad Aden nello Yemen. Lo annuncia l’agenzia stampa AsiaNews con le parole del vicario apostolico dell’Arabia meridionale, monsignor Paul Hinder: “Stamattina alle 8.30 persone in uniforme hanno fatto irruzione nel compound dove vivono le missionarie della Carità e hanno ucciso il guardiano e tutti gli impiegati che si sono frapposti sul loro cammino. Poi hanno raggiunto le suore e hanno aperto il fuoco, quattro sono morte e una di loro è riuscita a nascondersi e si è salvata. Ora è in un posto sicuro”. Il sacerdote che viveva con le suore è invece stato rapito. Le suore uccise sono suor Anselm, dell’India, suor Marguerite del Ruwanda, suor Judit del Kenya e suore Reginette originaria del Rwanda. La madre superiore è riuscita a salvarsi in un nascondiglio. Sono state uccise altre dieci persone, tra impiegati e laici, la struttura accoglieva anziani e disabili. Monsingor Hinder aggiunge che si tratta per motivi ovvi di una “strage religiosa”. 



E’ stato arrestato l’ex presidente del Brasile, Lula da Silva, accusato di corruzione per lo scandalo Petrobas. Da tempo era indagato, oggi la polizia si è recata nella sua abitazione conducendolo in carcere. L’attuale presidente del Brasile, Dilma Rousseff è presidente del consiglio di amministrazione dell’azienda petrolifera e potrebbe risultare coinvolta anche lei. Per Lula accuse di occultamento di beni e riciclaggio di denaro.



Momento decisivo oggi al processo per la morte di Yara Gambirasio. Sarà infatti il presunto assassino, Massimo Bossetti, a parlare, chiamato a dire la sua sui fatti. Non vedo l’ora di farlo, ha detto il muratore che si è sempre dichiarato innocente dell’omicidio risalente ormai a quasi sei anni fa. Bossetti sarà interrogato dalla pubblica accusa e dai legali della famiglia Gambirasio. Un confronto che si annuncia durissimo, incalzato come è da dozzine di sospetti: il furgone bianco davanti alla palestra il giorno della scomparsa della ragazzina, il centro estetico che frequentava a poca distanza dall’abitazione Gambirasio, i rapporti confusi con la moglie, i siti hard scoperti sul suo computer. clicca su questo link per le notizie approfondite



Fonti segrete lo hanno confermato: sono stati liberati gli altri due ostaggi italiani prigionieri dallo scorso luglio in Libia. Dopo la morte ieri in un combattimento degli altri due, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno sono invece stati rilasciati. La Farnesina però mantiene ancora il riserbo sulla notizia. Il primo a rendere pubblico il caso è stato l’inviato della Stampa Domenico Quirico che a sua volta era stato rapito tempo fa in Siria. Non si conoscono i dettagli, forse sono stati liberati proprio in seguito allo scontro di ieri dalle forze anti Isis.

Circa cinquemila soldati italiani dovrebbero andare in Libia, secondo quanto deciso dalla coalizione internazionale che con l’assenso degli Usa ha conferito al nostro paese la guida. Si aspetta solo l’autorizzazione di un governo libico che di fatto ancora non esiste. Dopo la fuga del 1943 dunque soldati italiani potrebbero tornare a calcare le sabbie del paese nordafricano, che fu nostra colonia per alcuni decenni. I piani di intervento sarebbero già pronti, prima fase l’occupazione di un aeroporto che farebbe da testa di ponte, il comando delle operazioni sarebbe affidato alla divisione Aqui che ha il centro di comando nei bunker dell’aeroporto militare di Centocelle. Gli Stati Uniti non invieranno truppe di terra, gli inglesi sì che sono già schierati a Tunisi con la Quarta brigata, i famosi topi del deserto. Furono loro nella seconda guerra mondiale a cacciare tedeschi e italiani dalla Libia. 

Sembrerebbe aver trovato una conferma ufficiale, la notizia che già da qualche ora circolava sul web. Il presidente del Copasir Giacomo Stucchi, ha infatti annunciato che due dei quattro italiani rapiti in Libia nel Luglio dello scorso anno, hanno trovato la morte durante una sparatoria tra i terroristi che li avevano sequestrati e le forze di polizia libiche. I due, Fausto Piano e Salvatore Failla, che facevano parte di un gruppo di operai della “Bonnatti Costruzioni”, sono prima stati separati dai compagni di detenzione, e poi usati come “scudi umani” durante una sparatoria che è avvenuta nella cittadina di Sabrata. Il riconoscimento dei corpi oltre che da un filmato che in queste ore circola in rete, è stato compiuto da funzionari libici. Non dovrebbero aver riportato danni gli altri due operai ancora detenuti, Gino Pollicardo e Filippo Calcagno, fonti dei servizi segreti fanno sapere che la “priorità immediata” è quella di salvarli, e che la situazione appare molto delicata. Cordoglio è stato immediatamente espresso dalle più alte cariche dello stato.  

In via di semplificazione il Codice degli appalti, dopo il via libera del governo verranno ridotti a 217 articolo da gli oltre 600 e passa attuali. Maggiore trasparenza è l’obbiettivo ricercato, che il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, commenta così al termine del cdm che ha approvato il nuovo testo: “una corposa riforma che mira a rendere il sistema lavori pubblici finalmente all’altezza di un grande paese europeo. Basta alle gare al massimo ribasso, la scelta coniuga prezzo e qualità. La scelta è la scelta dell’offerta economicamente più vantaggiosa, che coniuga il prezzo ma anche la qualità. Il tema della qualità dell’offerta è molto importante perché evita l’applicazione del massimo ribasso in settori delicati come sono i servizi sociali o scolastici che tanto danno hanno creato in questi anni al nostro Paese”.

Non sembra che debba conoscere soste, l’ondata di maltempo che ancora sta affliggendo il nostro paese. Mentre in tutte le regioni si registrano condizioni meteorologiche al limite, si continua ad aggravare il bilancio delle morti dovute al maltempo. Due persone sono state uccise a Roma. I due che viaggiavano a bordo di una Focus, sono stati schiacciati all’interno della loro autovettura, colpita da un albero secolare sradicato dal vento. Anche sotto il profilo dei danni materiali, il bilancio continua a rimanere pesante, con frazioni isolate e interruzioni delle linee elettriche e telefoniche. I meteorologi sono però sicuri che il maltempo avrà vita breve, e già da questo fine settimana, la situazione migliorerà sensibilmente.    

Sembra aver trovato soluzione la polemica che in questi giorni stava montando sul web, e che riguardava la possibilità data alle banche di entrare in possesso della casa, in caso di mancato pagamento di sette rate dei mutui accesi sull’abitazione. La soluzione individuata sembrerebbe essere quella di introdurre una “correttiva” sulla norma europea. La polemica che era stata portata all’attenzione degli italiani da una protesta in aula dei parlamentari del M5S, (protesta per la quale molti deputati sono stati “interdetti dai lavori”) potrebbe essere superata con alcuni “correttivi importanti”. La strada da seguire sembrerebbe essere quella legata all’innalzamento del numero delle rate insolute, (da 7 a 18) e alla non retroattività della legge. Soddisfazione è stata espressa dal M5S che si diceva pronto a innalzare le “barricate”, in caso di accoglimento “in toto” della contestata legge europea.  

E’ giunta al vaglio della cassazione la norma che sanziona i danni da fumo passivo, che ha stabilito che emanare circolari anti-fumo non basta, bisogna farle rispettare. Nella fattispecie, la Cassazione ha condannato la Rai a risarcire i danni biologici e morali da fumo passivo subiti da una giornalista ora in pensione, ex conduttrice del Tg3, con quasi 32mila euro più interessi. “Non costituiscono, evidentemente, misura idonea a contrastare i rischi da esposizione da fumo passivo” ha sottolineato la Suprema Corte. Il collegio presieduto da Federico Roselli ha stabilito che quella della Rai è stata una “manchevole condotta per la quale è stata riconosciuta la responsabilità di natura contrattuale dell’emittente pubblica, nei confronti della giornalista, per non aver posto in essere misure idonee a prevenire la nocività dell’ambiente lavorativo derivante dal fumo”.