In attesa di ulteriori risvolti in merito al giallo di Lorys Stival dopo le dichiarazioni shock di Veronica Panarello e l’interrogatorio a carico del suocero Andrea Stival, nella giornata di ieri presso il Tribunale di Ragusa si sono vissuti momenti di paura. Secondo quanto svelato oggi dalla Gazzetta del Sud online, un uomo armato di coltello si sarebbe recato in Tribunale ma sarebbe stato fermato dalla vigilanza dopo la segnalazione al metal detector dell’arma in suo possesso. L’uomo bloccato è un pensionato di 65 anni ed è stato condotto in Caserma e denunciato per porta abusivo di armi. L’uomo avrebbe ammesso di essersi recato in Tribunale poiché aveva saputo che ci sarebbe stato il processo a Veronica Panarello. In realtà, l’interrogatorio avvenuto ieri a carico del suocero Andrea Stival e della compagna Andreina sarebbe avvenuto in Procura.



Nella giornata di ieri, protagonista assoluto è stato Andrea Stival, suocero di Veronica Panarello sentito per oltre cinque ore in qualità di indagato dopo le gravi accuse della suocera. Ancora una volta, il nonno di Lorys che secondo la madre, ora in carcere, avrebbe ucciso il figlio primogenito dopo la scoperta di quest’ultimo della loro relazione segreta, avrebbe respinto con forza le accuse a suo carico ribadendo la sua totale estraneità sotto vari punti di vista. Oggi tuttavia, come riporta BlitzQuotidiano, la trasmissione Mattino 5 avrebbe insinuato alcuni dubbi sul rapporto tra Veronica Panarello ed il suocero in seguito ad una serie di telefonate notturne, squilli ed sms continui tra i due in assenza del marito Davide e nel periodo precedente al delitto. Secondo le indiscrezioni trapelate dal programma mattutino di Canale 5, la posizione dell’uomo sentito ieri dagli inquirenti potrebbe ora compromettersi. In merito alle suddette telefonate, si sarebbe ieri espresso il legale di Andrea Stival sottolineando come queste rientrerebbero nel “normale rapporto di gestione familiare”.



Dopo la deposizione fiume del suocero di Veronica Panarello, Andrea Stival, il bilancio degli inquirenti sul caso sempre più complesso del delitto Lorys è quantomeno abbastanza chiaro: le versioni di Andrea e della compagna Andreina Fiorilla coincidono in ogni dettaglio. Questo non toglie possibili dubbi e sospetti attorno alla coppia accusata da Veronica di essere coinvolta nella morte del piccolo (il suocero diretto assassino di Lorys, la compagna Andreina che tenta di coprire il compagno e di screditare la stessa Veronica), ma di certo da ieri la deposizione del suocero Stival acquisisce più certezza. Secondo le due versioni, Stival e Fiorilla si sarebbero svegliati dopodiché sarebbero usciti di casa intorno alle 10.15 per andare a prendere un caffè, poi sarebbero andati in farmacia e quindi al Vanity House, il negozio vicino casa di Veronica Panarello, infine in un supermercato.



Era lontano dal luogo del delitto Andrea Stival il giorno in cui è stato ucciso il piccolo Lorys, delitto di cui è accusata la madre Veronica Panarello. Durante l’interrogatorio di ieri il suocero di Veronica, chiamato in causa dalla donna, ha respinto tutte le accuse: secondo l’uomo non ci sarebbe stata alcuna relazione con la nuora e quel giorno sarebbe stato insieme alla compagna Andreina Fiorilla. E quest’ultima, sentita ieri come persona informata dei fatti, ha confermato quanto dichiarato da Andrea Stival. In realtà, secondo quanto affermato dal legale dell’uomo, Andrea Stival non avrebbe bisogno di un alibi visto che nessuno lo ha mai visto sui luoghi del delitto. In ogni caso la versione del nonno di Lorys, in base alla quale l’uomo avrebbe trascorso quella mattinata in compagnia di Andreina è stata confermata dalla donna. Andrea Stival è statao sentito dagli inquirenti dopo le dichiarazioni di Veronica Panarello secondo la quale sarebbe stato il suocero a uccidere il bambino perché il piccolo avrebbe scoperto la loro relazione segreta. 

Nessuna relazione con la nuora Veronica Panarello, né un coinvolgimento diretto o indiretto con l’omicidio di Lorys Stival: possiamo riassumerlo così l’interrogatorio durato circa sei ore al quale si è sottoposto ieri Andrea Stival, suocero di Veronica Panarello e da quest’ultima accusato di aver ucciso il figlio primogenito dopo la scoperta della loro relazione segreta. A confermare le ultime notizie sul caso, come riporta “Il Giornale” online, è stato l’avvocato difensore del nonno paterno di Lorys Stival che si è limitato a commentare: “Andrea Stival ha negato qualunque coinvolgimento nella vicenda”. Dopo l’interrogatorio di Andrea Stival, in qualità di indagato, anche la compagna Andreina è stata sentita dal pm Rota ma come persona informata dei fatti. Il legale Francesco Biazzo, oltre a confermare alla stampa l’assoluta disponibilità del suo assistito che avrebbe risposto a tutte le domande, ha ancora aggiunto: “Nessuna immagine e nessun riscontro a quanto dichiarato dalla signora Veronica Panarello. È stata ricostruita la giornata del 29 novembre e i rapporti con Lorys, Davide e Veronica”, rimarcando la non necessità di Andrea Stival a crearsi un alibi. In merito alle telefonate intercorse tra i due indagati, il legale le ha definite rientranti in “un normale rapporto di gestione familiare”. Chiarito anche l’aspetto legato alla lettera contenente 80 euro giunta in carcere ed inviata a Veronica Panarello dal suocero Andrea Stival. Per la donna, questo avrebbe significato un invito a non dire la verità su quanto realmente accaduto la mattina del 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina, mentre il legale dell’uomo ha precisato: “Era un’aggiunta richiesta a una lettera di papà Francesco a sua figlia. È stata strumentalizzata”. Contro Andrea Stival, dunque, non ci sarebbero altri elementi se non la sola dichiarazione di Veronica Panarello. Il caso è stato affrontato anche dalla trasmissione “La vita in diretta” nella puntata di ieri durante la quale è intervenuto in qualità di opinionista il giornalista Fiore De Rienzo che si è complimentato con il lavoro corretto ed intelligente della Procura. “Io devo confessare il mio forte pregiudizio nei confronti di Veronica Panarello perché non le credo, ha detto talmente tante bugie e discordanze e mi auguro che questo interrogatorio abbia almeno dissipato dei dubbi in attesa della perizia psichiatrica prorogata di 40 giorni”.