Giorni fa diecimila persone che si sono riconosciute nell’iniziativa promossa dall’Associazione Giovanni XXIII fondata da don Benzi hanno dato vita a una via crucis anticipata temporalmente, secondo la liturgia della chiesa. Si è voluto far memoria della passione, della tortura, dell’uccisione di Gesù, per ricordare le torture, la schiavitù, il disprezzo della vita umana subite da donne – spesso minorenni – provenienti dalle regioni del mondo dove la miseria spinge queste ragazze nella rete di persone spregiudicate e collegate alla criminalità organizzata, per un business da paragonare ai trenta denari percepiti da Giuda, quale prezzo per il tradimento della dignità della vita umana.
Quello che succede è molto grave e sembra non importare a nessuno, salvo i soliti Samaritani. Sono clandestine, spesso minorenni, schiavizzate, torturate dai loro aguzzini, usate come fossero cose. La prostituzione tollerata nelle strade italiane comporta più reati penali, ma non si interviene. Strana civiltà la nostra: si rispettano gli animali, ma non le persone che in questo caso sono trattate come cose. I cani sono amati e rispettati più delle persone.
Si dice che la prostituzione è il mestiere più antico del mondo, ma anche la schiavitù lo è stata per millenni; eppure la nostra civiltà l’ha ripudiata. Si dice che è un lavoro come altri, ma il lavoro innalza la persona e le dà dignità e libertà attraverso la propria realizzazione, e avviene nell’esaltazione del proprio ingegno. La prostituzione è esattamente il contrario: riduce la persona all’umiliazione e all’alienazione.
In Italia è condannato lo sfruttamento della prostituzione, ma non chi la usa. Nei paesi civili la prostituzione è illegale in ogni suo aspetto perché la vendita del corpo umano è ritenuto un reato contro la persona umana, come la schiavitù.
Ultimamente c’è stato un gran da fare e un dibattito interminabile per le unioni civili a che venisse garantito a ciascuno ogni diritto come giusto che sia in una comunità rispettosa di ciascuno. La via crucis di sere fa ha chiesto al Parlamento di garantire la stessa dedizione e determinazione per il varo di una legislazione che metta al bando la prostituzione quale pratica vile e contraria al rispetto della vita umana e delle regole più elementari di civiltà.