E’ fissata al prossimo 23 maggio l’udienza per l’omicidio di Marco Vannini, il giovane di Cerveteri ucciso nella villetta dei Ciontoli a Ladispoli. I membri dell’intera famiglia della fidanzata Martina, compresa Viola Giorgini, fidanzata di Federico Ciontoli, nel corso della prossima udienza si presenteranno nei panni di imputati. La soddisfazione della famiglia è pari a quella dei quasi 34mila iscritti al grande gruppo Facebook “Giustizia e verità per Marco Vannini”, nel quale ogni giorno spiccano messaggi di solidarietà, moderati dall’intervento costante del cugino di Marco, il quale sin dalla realizzazione del gruppo ha voluto sottolineare come non sia un posto nel quale alimentare l’odio. Intanto, dopo l’udienza preliminare dello scorso 4 marzo, Andrea Miroli, uno dei difensori della famiglia Ciontoli, ha dichiarato a Il Fatto Quotidiano: “Le nostre consulenze, soprattutto quelle in merito al ritardo nei soccorsi, vanno in una direzione diametralmente opposta a quella del Pubblico ministero. Abbiamo chiesto al giudice se desidera disporre un’ulteriore perizia probatoria a riguardo”.
Sono tant i post di vicinanza alla famiglia di Marco Vannini, pubblicati su Facebook. Il gruppo pubblico GIUSTIZIA E VERITÀ X MARCO VANNINI conta ormai quasi 34mila aderenti e ogni giorno vengono pubblicati messaggi di affetto, fotografie del ragazzo ucciso, commenti alla vicenda giudiziaria che ha visto la scorsa settimana il rinvio a giudizio per i quattro componenti della famiglia Ciontoli e Viola Giorgini, fidanzata di Federico Ciontoli. Tutti attendono con ansia il prossimo 23 maggio quando si terrà la prima udienza del processo. Fino ad allora non c’è dubbio che il gruppo su Facebook, creato dal cugino di Marco, Alessandro Carlini, sarà tempestato di post: il gruppo, per volontà dei familiari del 23enne non è un luogo di insulti o minacce da inviare ai Ciontoli – e per questo i post che lo fanno vengono subito cancellati – ma un modo per dare a tutti la possibilità di entrare in casa Vannini per abbracciare anche se solo virtualmente la mamma e il papà e tutti gli altri parenti di Marco.
Continua il forte dubbio attorno al mistero della morte di Marco Vannini: ucciso ma di chi della famiglia Ciontoli? Dopo il rinvio a giudizio per tutti i componenti considerati sospetti per la morte dell’ex bagnino, tante sono state le manifestazioni di affetto per Marco e per tutta la famiglia Vannini, partendo molte dal gruppo Facebook “Giustizia e Verità” che ogni giorno di più ospita commenti e messaggi per il ragazzo ucciso a Ladispoli. Ieri, come anticipavamo nel nostro articolo, si è tenuta la gara podistica “Correndo nei giardini“ a Ladispoli, Palo e Marina di San Nicola, valida come 6° campionato della Pro Loco: dedicata interamente a Marco, con gli organizzatori che ci tengono a dichiarare al termine, “è stata una giornata splendida e il contorno ha reso tutto perfetto. Tanta solidarietà per Marina e Valerio. Vogliamo tenere alta l’attenzione mediatica sul caso a far arrivare il nostro sostegno a questa famiglia che continua a soffrire e lottare”.
Dallo scorso venerdì 4 marzo, giorno dell’udienza preliminare per il delitto di Marco Vannini, dopo la decisione del GUP che ha rinviato a giudizio tutti e cinque gli indagati per l’omicidio del giovane bagnino di Cerveteri, c’è grande soddisfazione presso la sua famiglia. La prossima data da segnare in calendario sarà quella del 23 maggio, in occasione della prima udienza nel corso della quale la famiglia Ciontoli e Viola Giorgini compariranno in qualità di imputati e non più solo di indagati. Dopo la decisione del GUP, la madre di Marco Vannini, Marina, ai giornalisti si è limitata a commentare, come riporta il sito “Terzobinario.it”: “Sono felicissima, non vedo l’ora di tornare a casa, spero di portare presto a Marco Vannini un altro fiore. Non voglio rilasciare altre dichiarazione ma come ho detto sono fiduciosa nella giustizia”. Soddisfazione anche da parte dello zio del giovane ucciso, il quale aveva nutrito qualche titubanza in merito al destino di Viola Giorgini, anche lei rinviata a giudizio con l’accusa di omissione di soccorso. Intanto, il generale Luciano Garofano, consulente dei Vannini, si sarebbe espresso senza mezzi termini sul giallo di Ladispoli ed anche nel corso dell’ultima puntata della trasmissione Quarto Grado non avrebbe nascosto la sua convinzione in merito alla quale ci sarebbero stati tutti i presupposti affinché venisse emessa la carcerazione preventiva almeno per Antonio Ciontoli. Il padre della fidanzata di Marco Vannini, Martina, avrebbe ammesso di essere stato lui a sparare la sera dello scorso 17 maggio. L’ex esponente dei servizi segreti nonché militare della Marina, il giorno dell’udienza è stato l’unico ad essere presente in aula, evitando minuziosamente di rivolgere lo sguardo alla famiglia Vannini. Non solo: a detta de Il Messaggero, poco prima della riunione della Camera di Consiglio avrebbe deciso di lasciare l’aula e prima di salire su una Mini sarebbe scoppiato in lacrime di fronte alle domande dei giornalisti.