Stava progettando un attentato a Roma. E’ stato arrestato oggi a Campobasso un imam somalo di 22 anni, fuggito dal campo profughi di Campomarino e richiedente asilo. Nel centro di accoglienza dove si trovava faceva propaganda all’Isis dicendo agli altri ospiti di fare azioni violente in nome della jihad. Nella sua stanza gli investigatori avevano installato telecamere nascoste che lo inchiodano in modo inequivocabile: “La guerra continua. Cominciamo dall’Italia, andiamo a Roma e partiamo dalla stazione” era una delle sue frasi. Allo stesso tempo per gli investigatori il giovane imam faceva proselitismo ma non era ancora in una fase terroristica operativa.
La cannabis, anche se coltivata per uso personale, è illegale. Lo ha sentenziato la Corte costituzionale rispondendo a una questione di legittimità sollevata dalla Corte di appello di Brescia. Si trattava di decidere quale sanzione dare in merito alla coltivazione di cannabis appunto per uso personale. Esistono infatti sul merito sentenze contraddittorie in seguito alla parziale bocciatura della legge Fini-Giovanardi in materia.
Depistaggi sempre più evidenti da parte delle autorità egiziane sull’uccisione di Giulio Regeni. Lo studente italiano era infatti ben noto alla polizia del Cairo che già lo scorso dicembre si recò a casa sua. Ma la cosa più sconcertante è che ogni immagine ripresa dalle telecamere di sicurezza della metropolitana sono sparite, cancellate. Lo ha confermato il procuratore egiziano che si occupa del caso dicendo anche che il traffico telefonico di Regeni è stato negato alla polizia italiana. E’ ovvio a questo punto che le autorità egiziane vogliono impedire che si risalga agli assassini: le stesse autorità del Cairo.
Secondo quanto riportato oggi Marco Prato e Manuel Foffo non era la prima volta che si dilettavano nel torturare e picchiare persone. Sarebbe già successo almeno una volta un mese prima di uccidere Luca Varani. Si tratterebbe di un uomo di 30 anni, cocainomane che si salvò per miracolo telefonando alla madre che a sua volta chiamò la polizia. Prato venne anche denunciato ma la querela fu ritirata. Non si conoscono i motivi, forse la famiglia venne ricattata o minacciata. Come riporta il quotidiano La Stampa i carabinieri una volta giunti nell’appartamento trovarono il 30enne massacrato di botte e Prato pieno di droga. Marco Prato prima di tentare il suicidio aveva scritto una lettera ai familiari dicendo che avrebbe voluto diventare donna e soffriva per essere omosessuale. Infine La Repubblica dice che Prato quella sera contattò ben 23 amici per invitarli nell’appartamento, ma solo Varani rispose.
Nel corso del vertice Italia-Francia, fissato l’8 marzo a Venezia, il premier Matteo Renzi, in conferenza stampa con il presidente Francois Hollande, ha ricordato di aver incontrato la famiglia di Valeria e del suo fidanzato, uccisa dal terrorismo, nell’attentato barbaro che ha colpito il Bataclan, oggetto del vertice stesso. Parlando poi dell’accordo sui migranti che si sta cercando di raggiungere con la Turchia, il presidente del Consiglio ha riferito che: “Con molta forza voglio dire che la libertà di stampa è un valore straordinario per Francia e Italia, lo è per tutti coloro i quali credono ai valori della costruzione europea”.
All’indomani delle vittorie di Giacchetti e Valente, rispettivamente a Roma e Napoli, non sembrano placarsi le polemiche all’interno del Partito Democratico. Da una parte la bassa affluenza che ha spinto il capogruppo della minoranza DEM, Roberto Speranza, a richiedere un immediato congresso straordinario. Dall’altra parte le immagini del pagamento da parte di alcuni consiglieri comunali di alcuni votanti a Napoli. Le immagini hanno fatto il giro del mondo, e di fatto vanificato la scelta del candidato sindaco partenopeo. Ed è proprio a Napoli la situazione più incandescente, con l’ex Sindaco e ex presidente della regione Campania, pronto a fare ricorso, contro un risultato che lo ha visto perdente di soli 450 voti.
Dichiarata inammissibile dalla Corte Costituzionale la cumulabilità di sanzioni amministrative e penali per reati quali l’abuso di informazioni privilegiate sui mercati finanziari, per il principio del ‘ne bis in idem’, per cui non si può essere giudicati due volte per la stessa condotta. Ad richiedere la possibilità di mantenere l’attuale legislazione è stata l’Avvocatura dello Stato e la Consob che ha fatto presente che “il mercato finanziario è caratterizzato da un’asimmetria di informazioni e poteri tra la cerchia ristretta degli operatori finanziari e la massa degli investitori e richiede una tutela rafforzata”.
Sembra un fiume in piena l’assassino di Luca Varani, quel Manuel Foffo, rinchiuso ormai da due giorni nel carcere di Regina Coeli. Il giovane trentenne reo confesso, sembra che stia rispondendo alle domande degli investigatori, rivelando sempre nuovi particolari di un delitto, la cui motivazione è la noia di due giovani ragazzi di buona famiglia. Foffo quest’oggi, come riferiscono fonti vicine agli investigatori, ha rivelato come lui e il suo amico, Marco Prato, abbiano agito dopo un uso intenso di cocaina. Per quanto provati dagli stupefacenti, i due hanno mantenuto la lucidità necessaria che li ha portati a ferire il Varani alla gola per impedirgli di urlare. I due inquisiti per omicidio volontario, saranno interrogati domani dal giudice Amoroso, che quasi sicuramente convaliderà il fermo.
Sembra crollare tutto come un castello di sabbia bagnato, attorno alla campionessa del tennis mondiale Maria Sharapova. Ieri una delle tenniste più famose al mondo, ha confessato di essere stata trovata positiva al meldonium, una sostanza anti diabete, che però rientra nelle sostanze proibite dal 1 gennaio di quest’anno. La tennista oltre ad essere squalificata in maniera cautelativa, in queste ore viene abbandonata anche dagli sponsor, Nike in testa. Tanti sono i marchi infatti che non gradiscono l’accostamento del loro brand con la bella siberiana, e che appena saputa la notizia hanno dato l’incarico ai legali per la rescissione del contratto di sponsorizzazione. E mentre la Sharapova si confessa in TV, il mondo del tennis si divide, con la Capriati che attacca la collega, e la Navratilova che difende a spada tratta la campionessa ucraina.