In un clima di crittografia end-to-end non poteva che trarre in inganno l’ultima bufala sul ddl di Matteo Renzi. Secondo il sito italianosveglia.com, il Parlamento avrebbe approvato nelle scorse ore una legge che permette di spiare i profili social. La fonte riportata è l’Espresso, un particolare che ha destabilizzato molte menti. Il nome improbabile del sito è passato quindi in secondo piano ed il panico ha subito fatto il giro del web. In questo caso l’inganno sembra però architettato ad arte perchè vengono riportate anche notizie che potrebbero suonare come veritiere. Si legge infatti che la maggioranza del Governo è impegnata sempre di più per limitare le intercettazioni telefoniche volute dai Magistrati, mentre invece il Ministro degli Interni spenderebbe il proprio tempo a spulciare i vari profili Facebook in modo illegale. “Il patto tra Facebook e il Viminale”, riporta il sedicente articolo, “è un attentato ai diritti dei cittadini digitali”. Bufale.net ha svelato subito l’arcano dopo le numerose segnalazioni degli utenti ed è risalito alla fonte sbandierata dalla bufala. Si tratta infatti di un articolo denuncia scritto nell’ottobre 2010 dal giornalista Giorgio Florian a cui seguì puntuale la smentita su L’Espresso del direttore centrale della Polizia Postale. Già all’epoca quindi, Antonio Apruzzese aveva sottolineato che “la polizia non può accedere ai profili degli utenti di Facebook, se non dopo un’autorizzazione del magistrato e con l’utilizzo di una rogatoria internazionale”.



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