L’avvocato di Manuela Cacco, la donna che finora avrebbe fornito interessanti dichiarazioni sul delitto di Isabella Noventa nel corso della sua collaborazione con gli inquirenti iniziata dallo scorso 25 febbraio, avrebbe rivelato importanti informazioni in merito al giallo del padovano. Dopo un incontro avuto con i magistrati, l’avvocato Menegazzo ha rivelato su La Nuova di Venezia e Mestre: “Mi hanno spiegato che ad ora non è ancora arrivata la perizia da parte dei tecnici sui riscontri ematici trovati nella cucina, probabilmente il luogo del delitto”. Questo, a sua detta, potrebbe significare che le macchie di sangue rinvenute nella villetta di Freddy Sorgato “potrebbero non essere così consistenti o chiare da fornire una prova”. Questo non andrebbe a smentire del tutto le parole di Manuela Cacco ma, a detta della sua difesa, potrebbe indicare una possibile azione compiuta da qualcuno all’interno della cucina. Una terza persona, infatti, avrebbe potuto pulire i muri con la candeggina. Potrebbe essere stata la stessa Debora Sorgato, presunta assassina di Isabella Noventa? La donna, essendo addetta alle pulizie, potrebbe aver agito in maniera impeccabile sotto questo punto di vista.
Il giallo di Isabella Noventa sembra essere giunto ad una fase di stallo, dopo le confessioni di Manuela Cacco e i primi esami sulle tracce ematiche riscontrate nella villetta di Freddy Sorgato. Le parole della tabaccaia sono state messe in dubbio dagli inquirenti nelle ultime ore, che per primi avevano ritenuto credibile il suo racconto, ma a sostenere la veridicità delle dichiarazioni della donna è ora anche il suo avvocato, Alessandro Menegazzo. Il legale ieri ha incontrato i magistrati che si stanno occupando del delitto di Isabella Noventa nel quale risultano implicati, oltre alla sua assistita, Manuela Cacco, anche i fratello Sorgato, Freddy e Debora, tutti e tre in carcere con l’accusa di omicidio premeditato. Il quotidiano La Nuova di Venezia e Mestre, l’avvocato della Cacco avrebbe ribadito la veridicità della sua confessione asserendo: “Anche se, come pare, non ci saranno riscontri ematici di rilievo su quella che viene indicata come la scena del delitto, ciò non significa in alcun modo che la ricostruzione fatta da Manuela Cacco non regga. Quelle macchie di sangue sul muro potrebbero essere state semplicemente lavate con candeggina”.
Il giallo di Isabella Noventa rimane assolutamente aperto e purtroppo finché non si troverà il corpo della povera segretaria padovana sarà davvero difficile comprendere tutti i quanti i tasselli della verità di un mosaico che dire complesso risulta un eufemismo. Gli accertamenti dopo le parole di Manuela Cacco sono partiti ormai un mese fa ma di grandi passi avanti non si sono fatti, se non l’importante scusa a Debora Sorgato, che sarebbe l’artefice reale di tutto il delitto. Ebbene, dalle prime prove riscontrate sull’auto di Debora non ci sono tracce di sangue, come spieghiamo qui sotto, e tanti altri elementi non tornano alla perfezione. La tabaccaia dice la verità? Per esempio, le parole di Freddy, le uniche dopo l’arresto, furono spiegare come era morta Isabella Noventa (in un gioco erotico) e dove il corpo era stato buttato, nel fiume Brenta: alla domanda posta a Manuela “le parole di Freddy erano solo un modo per sviare le indagini lontano il più possibile da dovere realmente è stato occultato il corpo della vittima?”, con la risposta che fu «lui mi rispose di sì». Ma se invece anche alla Cacco fu detto luogo e posto preciso del seppellimento? I misteri rimangono e il giallo purtroppo non si può per nulla considerarlo chiuso.
Il giallo della morte di Isabella Noventa sembra destinato a rimanere tale ancora per molto. L’unica persona che sembra informata sui fatti, la tabaccaia Manuela Cacco, ha delinato un quadro che vacilla in più punti. Come mostrato in un servizio di Quarto Grado, fra lei e Freddy Sorgato non ci sono stati scambi di sms nel giorno del delitto. Solo uno squillo fatto dalla Cacco con il cellulare intestato al padre, lo stesso che non veniva usato da mesi. Secondo la sua versione, che poi riporterebbe le parole dell’altra indagata, Debora Sorgato, si sarebbe presentata a casa di Freddy prima del suo arrivo. Avrebbe fatto quindi dei giri in macchina e sarebbe tornata alla villa dei Sabbioni in seguito all’sms di Debora che l’avvisava della loro presenza. Da questo momento in poi le cose vanno veloci. Manuela Cacco indossa il giubbotto di Isabella Noventa con cui si fa vedere in giro. Freddy Sorgato e la sorella tornano invece alla villa per pulire tutto e solo dopo gettano il corpo di Isabella Noventa -compresa l’arma del delitto- nelle acque del Brenta. In quest’occasione Debora e la Cacco usano l’auto della prima, in quanto, a suo dire, solo così sarebbero stati lasciati passare dalle autorità, in nome di quel legame che aveva con un Carabiniere. Poi l’alibi. Manuela Cacco e Freddy vanno al Relax, il locale dove ballavano spesso, mentre Debora torna a casa propria. Nei giorni successivi, fra la tabaccaia e Freddy Sorgato c’è come una tacita complicità e discutono della scomparsa di Isabella Noventa. Questo per avvalorare la messinscena. I colpi inferti alla segretaria da parte di Debora sarebbero molti, ma secondo Paolo Noventa “in realtà secondo me gli hanno dato un colpo solo da dietro in maniera vigliacca ed è per questo che non voglio far ritrovare il cadavere“. La versione della Cacco è ancora tutta da chiarire, ma è possibile, alla luce di tutta la vicenda e delle numerose menzogne, che ora dica la verità? Clicca qui per vedere il servizio di Quarto Grado su Isabella Noventa.