Ormai è sempre più chiaro che la verità su quanto avvenne nell’appartamento di Manuel Foffo a scapito di Luca Varani possa essere contenuta nei dispositivi elettronici di Marc Prato. Dopo l’ultima svolta che evidenzierebbe la presenza di materiale scottante nel cellulare del pr gay e che avrebbe fatto emergere la lunga lista di contatti con molti nomi appartenenti al mondo della politica, dello spettacolo e dell’imprenditoria, sarebbero state avviate le prime importanti analisi anche sul pc di Prato. A rivelarlo è il quotidiano online Secolo d’Italia, che ha annunciato l’avvio delle perizie sulla memoria del computer proprio nella giornata odierna. Proprio il dispositivo elettronico del secondo assassino di Luca Varani era stato ritrovato negli studi dell’avvocato del pr “per lavorare alla linea difensiva”. Potrebbero emergere nuovi contenuti shock anche dal pc di Marc Prato?



In concomitanza al giallo di Luca Varani, il giovane ucciso per mano di Manuel Foffo e Marc Prato nell’appartamento del primo al Collatino lo scorso 4 marzo, starebbe per aprirsi un’altra inchiesta che potrebbe non avere nulla a che vedere con l’omicidio del giovane ma che potrebbe invece anticipare un nuovo scandalo romano. Secondo quanto trapelato da Tiscali.it, infatti, gli inquirenti avrebbero ritenuto interessanti le dichiarazioni di Manuel Foffo relative al cellulare di Marc Prato. Il trentenne che finora avrebbe sostenuto ben sei interrogatori apparendo sempre collaborativo avrebbe infatti asserito in merito: “Sul mio cellulare ho dei video pornografici, ma sono solo quelli che mi inviano via web. Non vorrei, invece, che il contenuto del telefono di Prato andasse perso”. A cosa faceva riferimento? Lo spiegheranno meglio le indagini in corso e le perizie informatiche ma, secondo indiscrezioni, certi ambienti della Roma bene starebbero già iniziando a tremare in vista dei contenuti scottanti che potrebbero emergere nel corso delle indagini sul caso Luca Varani. Il Gip, a tal proposito avrebbe deciso di secretare gli atti e criptare le indagini al fine di rendere possibile l’accesso alle carte solo agli aventi diritto. Questo confermerebbe la presenza di contenuti scottanti e che potrebbero forse avere degli effetti sconvolgenti.



L’inchiesta sul delitto di Luca Varani, a poco più di un mese sembra aver preso una piega del tutto inaspettata. Aveva ragione Manuel Foffo, uno degli assassini del 23enne, quando invitava con una certa insistenza gli inquirenti ad analizzare il cellulare di Marc Prato? Evidentemente sì, almeno stando a quanto emergerebbe nelle ultime ore in merito al contenuto dei dati presenti sul dispositivo mobile sequestrato al pierre gay romano. In base a quanto scrive oggi Tiscali.it, riprendendo Il Messaggero, Prato era solito riprendere con il suo cellulare ogni aspetto della propria vita e di quella degli altri. Per “altri” intendiamo personaggi celebri del mondo dello spettacolo, dell’imprenditoria e della politica. Foffo aveva raccontato agli inquirenti che l’amico lo aveva filmato in un loro incontro intimo ricordandoglielo “ogni volta che provava a liberarsene”. “Vorrei che i telefoni in sequestro a me e a Marco vengano controllati. Ho visto delle cose orribili sui suoi telefoni, nelle quali erano ritratti stupri di donne e atteggiamenti pedofili, erano ritratti anche bambini nel compimento di atti sessuali”, così diceva Foffo ai pm nel corso dell’interrogatorio dello scorso 10 marzo ed ora, il contenuto esplosivo del cellulare del secondo killer di Luca Varani potrebbe diventare realmente scottante per la Roma bene.



Siamo alla vigilia di una svolta nel caso di Luca Varani che rischia di andare molto oltre al povero ragazzo 23enne seviziato, torturato e ucciso da Marco Prato e Manuel Foffo. Mentre infatti continuano gli interrogatori per Foffo, al momento il più collaborativo con gli inquirenti, e si cerca il cellulare di Varani per scoprire i dettagli più profondi dei suoi ultimi giorni, sono i dati del cellulare di Prato che rischiano davvero di svelare un enorme scandalo romano. Secondo le anticipazioni del Messaggero e di Giallo, il pm Francesco Scavo ha dato incarico ai consulenti di analizzare nel dettaglio tutto il materiale informatico di Prato: vi sarebbero novità e scoop scottanti su molta parte della Roma “bene” che partecipava ai festini a base di droga e rapporti intimi con ragazze e ragazzi nel lusso più sfrenato. Vip, imprenditori, forse anche politici, che non c’entrano nulla con l’omicidio di Luca Varani ma che celerebbero un mondo di scandalo dietro al nome di Marco Prato che da pr organizzava questi festini sfrenati. Per tutelare l’indagine però è sceso in campo il gip che ha deciso non solo di decretare l’atto ma anche di criptarlo in modo da rendere possibile solo a chi ne ha diritto l’accesso. Il rischio è infatti che un caso di delitto, tra l’altro efferato e terribile, si trasformi in un “vallettopoli” bis o altro tipo di scandalo, dalla droga alla prostituzione.

Gli inquirenti che indagano al caso di Luca Varani, il 23enne ucciso lo scorso 4 marzo da Manuel Foffo e Marc Prato, continuano a cercare, seppur senza alcun risultato apprezzabile, il cellulare della vittima. I messaggi e gli altri contatti avuti da Luca Varani con i suoi due assassini, infatti, potrebbero chiarire molti aspetti, a partire dall’ora in cui fu contattato, dal tenore dei messaggi e dallo scopo per il quale fu invitato a recarsi nell’appartamento del Collatino, periferia romana. Il contenuto del telefonino, potrebbe anche chiarire meglio quali sono le responsabilità di Manuel Foffo e Marc Prato, i quali continuano a rimbalzarsi le accuse, sebbene il proprietario dell’appartamento degli orrori, giunto al suo sesto interrogatorio, abbia finora riconosciuto ogni sua responsabilità in merito al delitto di Luca Varani, dicendosi pronto a scontare l’ergastolo ma ribadendo la colpevolezza del 29enne Prato. Proprio il cellulare di quest’ultimo, stando alle novità che trapelano dal settimanale “Giallo”, conterrebbe una gran quantità di materiale inquietante, tra foto e video che immortalano numerosi rapporti intimi avuti con altri uomini. Come mai Marc Prato aveva nel suo cellulare così tanti video tutti della medesima natura? Il dubbio degli inquirenti è che il giovane possa aver ricattato molti uomini, probabilmente chiedendo del denaro in cambio del suo silenzio. Tra i tanti volti immortalati da Prato e contenuti nel suo cellulare, ci sarebbe anche quello di un noto attore romano, celebre per aver recitato in molti film e fiction. Questo ovviamente non significherebbe un suo coinvolgimento nel delitto di Luca Varani ma potrebbe essere sentito prossimamente per chiarire che tipo di rapporto intercorresse con Marc Prato e se fosse vittima di ricatti da parte del 29enne ora in carcere.