La morte di Giorgio Macchi, padre di Lidia, ha scosso molto l’intera famiglia ma anche le persone ad essa vicine. Sul quotidiano La Provincia di Varese online, l’avvocato Daniele Pizzi, difensore della famiglia Macchi, ha voluto ricordare l’importanza avuta da Giorgio nel corso delle indagini. “Giorgio Macchi fu determinante per lo sviluppo investigativo sul caso della morte di Lidia. Quando le indagini si erano arenate, dopo l’ipotesi di una responsabilità nel delitto di Piccolomo, io e i suoi familiari riguardammo un’intervista da lui rilasciata anni prima a “Chi l’ha Visto?” nella quale sosteneva di essere convinto che colui che aveva scritto la lettera anonima “in morte a un’amica” era l’assassino della figlia. Così, un anno e mezzo fa abbiamo deciso di percorrere questa strada”, ha dichiarato il legale. Un amico di famiglia, Juri Franzosi, ha voluto invece commentare la scomparsa dell’uomo asserendo: “Ora, si trova davanti a Lidia. Lui è il primo a conoscere la verità rispetto a ciò che è accaduto a Cittiglio, la sera del 5 gennaio 1987”. Negli ultimi trenta anni, Giorgio Macchi ha lottato al fine di conoscere la verità su quanto realmente accadde all’amata figlia.



La scomparsa di Giorgio Macchi, padre di Lidia, la giovane uccisa brutalmente 29 anni fa, ha contribuito a creare un nuovo vuoto nel cuore dell’intera famiglia. Domani, lunedì 18 aprile, si svolgeranno i funerali dell’uomo, morto all’età di 73 anni. La funzione funebre avrà luogo a Varese a partire dalle ore 15:15, presso la chiesa parrocchiale di Casbeno, come riferisce il sito VareseNews.it. A pochi giorni dal triste annuncio, la famiglia ha rivolto tramite il proprio avvocato Daniele Pizzi, un composto appello affinché possa essere trovato un posto nello stesso cimitero dove fino a poco tempo fa era stata sepolta anche la figlia Lidia il cui corpo è attualmente sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti. Da pochi giorni, infatti, proprio in seguito al sequestro della tomba di famiglia, non sarebbe possibile far tumulare la salma di Giorgio Macchi nel medesimo luogo. L’appello del legale della famiglia, è rivolto alla comunità di Casbeno affinché possa essere trovato un posto per la salma dell’uomo, anche solo momentaneamente.

E’ morto senza sapere la verità sulla morte della figlia Lidia, uccisa con 29 coltellate nel gennaio 1987, figlia che però adesso potrà riabbracciare in Paradiso. Giorgio Macchi, ricoverato da tempo, era stato colpito tre anni fa da un ictus. Venerdì pomeriggio è sto colto da malore è purtroppo non ha superato il momento. Aveva 73 anni. I suoi legali nel dare la notizia hanno commentato che “continuerà da lassù a lottare per la giustizia come ha sempre fatto”. Come si sa il caso riguardante la ragazza uccisa nel gennaio 1987 è stato recentemente riaperto con l’arresto di un sospettato, un amico di Lidia, Stefano Binda, che si è dichiarato innocente. Negli scorsi giorni è stato riesumato il corpo della giovane nella speranza di trovare tracce di dna chE possano aiutare a riconoscere l’assassino.

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