Sono tre le persone indagate ed arrestate con l’accusa di omicidio premeditato di Isabella Noventa, sebbene ciascuno di loro abbia ovviamente posizioni distinte. A detta di Manuela Cacco, la tabaccaia veneziana che avrebbe collaborato dallo scorso 25 febbraio con gli inquirenti, ad uccidere Isabella sarebbe stata Debora Sorgato. Il fratello Freddy, nonché suo amante, non avrebbe preso parte al delitto, sebbene sia avvenuto proprio nella cucina della sua abitazione. La Cacco invece, sarebbe giunta sul luogo del delitto solo a fatto compiuto, partecipando “solo” alla messinscena del giubbino. Alla luce dei ruoli avuti dai tre arrestati, dunque, il legale della tabaccaia, avvocato Alessandro Menegazzo, secondo quanto riportato dal quotidiano Il Mattino di Padova potrebbe chiedere già il mese prossimo una misura alternativa per la sua assistita. Potrebbe trattarsi degli arresti domiciliari?
L’omicidio di Isabella Noventa si porta dietro ancora molte domande senza risposta che portano gli inquirenti a non mollare la presa sull’unica persona tra i tre arrestati con l’accusa di omicidio premeditato e che finora avrebbe fornito importanti informazioni in merito al delitto. Se è vero che Freddy e Debora Sorgato hanno scelto di adottare fino ad ora la strategia del silenzio, negando così informazioni fondamentali su due aspetti ancora da chiarire relativi al caso (il luogo in cui è stato gettato il corpo di Isabella Noventa e l’arma usata per uccidere), è altrettanto vero che Manuela Cacco, la tabaccaia che da settimane ha deciso di collaborare, potrebbe riservare ancora interessanti colpi di scena. A fornire una speranza in più soprattutto alla famiglia della vittima è il legale della tabaccaia, avvocato Alessandro Menegazzo, il quale ha asserito, come riporta Il Mattino di Padova: “A bocce ferme potrebbe riuscire a ricordare particolari a cui inizialmente non aveva dato importanza. Magari anche sul luogo in cui è stato buttato il cadavere”.
Il caso di Isabella Noventa rimane ancora aperto con il corpo che purtroppo, sembra incredibile dopo ormai quattro mesi dalla scomparsa, non si trova e getta le indagini sulla sua uccisione sempre più complesse e difficile da sbrogliare. Le dichiarazioni di Manuela Cacco non hanno trovato iniziale riscontro con le prime prove scientifiche svolte sulla presunta scena del delitto: niente sangue in cucina, dove secondo la tabaccaia Manuela Sorgato avrebbe preso a colpi di martello la povera Isabella Noventa. Le tecniche scientifiche proseguiranno e proveranno a verificar altre aree della casa, ma al momento il dubbio rimane sulle parole della Cacco. Possibile che i fratelli Sorgato siano riusciti a pulire a fondo la scena del delitto? Va ricordato che Debora lavorava per una ditta di pulizie, quindi potrebbe conoscere molto bene le varie tecniche di lavaggio e prodotti smacchianti e potrebbe aver fatto ricorso alla sua particolare esperienza per aiutare Freddy a eliminare ogni traccia dell’omicidio. Parallelamente cresce l’ipotesi che invece ad uccidere Isabella possa essere stato un colpo d’arma da fuoco: ma a quel punto salterebbe il banco un’altra volta dato che la versione di Manuela verrebbe sconfessata e aprirebbe conseguenze gravi per il presunto tentativo di depistaggio.
Il giallo sull’omicidio di Isabella Noventa tiene impegnati gli investigatori da oltre tre mesi. Dopo gli arresti a carico di Manuela Cacco e dei fratelli Sorgato, Debora e Freddy, le ricerche del corpo di Isabella Noventa sono proseguite in modo serrato, senza tuttavia portare all’atteso ritrovamento. Sono di poche settimane fa le confessioni della tabaccaia veneziana, la quale avrebbe riportato il racconto fattole da Debora su quanto accaduto nella villetta di Freddy. Isabella Noventa sarebbe stata uccisa dalla sorella Sorgato in cucina con una mazzetta. La Cacco non avrebbe assistito al delitto ma sarebbe giunta solo a fatto compiuto, prendendo parte alla messinscena organizzata dai due fratelli per depistare le indagini. Ma che fine avrebbe fatto il cadavere della donna? E soprattutto, dove sarebbe stata gettata l’arma del delitto? I dubbi sulla versione della tabaccaia – l’unica ad aver iniziato a collaborare con gli investigatori – non mancano, a partire proprio dalle modalità e dalle dinamiche legate all’uccisione di Isabella Noventa. E’ davvero la mazzetta l’arma usata per mettere per sempre la parola fine alla vita della segretaria di Albignasego? E’ questo il principale quesito degli inquirenti, avanzato anche nell’ultima puntata di Quarto Grado che ha posto l’accento sul giallo, evidenziando la presunta assenza di sangue appartenente alla vittima nel luogo del delitto. I fratelli Sorgato sono davvero stati impeccabili nel lavoro di pulizia delle eventuali tracce o dietro l’intera vicenda si nasconderebbe un’altra verità che solo il ritrovamento del cadavere potrebbe rivelare? Nel corso della trasmissione Mediaset, infatti, non si è esclusa un’altra ipotesi più volte affrontata: e se Isabella Noventa fosse stata uccisa con un colpo di pistola? Anche in questo caso, tuttavia, non sarebbe mancato un inevitabile quanto consistente spargimento di sangue, sebbene non siano state ritrovate – stando ad un primo test – tracce ematiche appartenenti a Isabella Noventa né nella cucina di uno degli indagati né nell’auto di Debora, che avrebbe usato per trasportare il cadavere. La versione della Cacco, dunque, resterebbe al momento anche quella maggiormente credibile.