A cinque anni dal delitto di Melania Rea, anche la trasmissione Pomeriggio 5 ha voluto dedicare un piccolo spazio alla giovane mamma per il cui omicidio è stato condannato alla pena di 20 anni di reclusione il marito Salvatore Parolisi. Lo sdegno della famiglia, riportato anche dalla conduttrice Barbara d’Urso, è tutto racchiuso in un post su Facebook scritto dal padre Gennaro Rea, il quale più volte si è opposto alla decisione dei giudici in merito alla rimozione dell’aggravante della crudeltà (nonostante le 35 coltellate inflitte) ed al trasferimento di Parolisi nel carcere militare di S. Maria Capua Vetere. “Non si può dimenticare…. 18/4/2011- 18/04/2016. Cinque anni di dolore immenso che non troverà fine anche se IL COLPEVOLE è stato assicurato alla giustizia. Giustizia che adesso lo sta premiando: carcere come un albergo (S. Maria Capua Vetere), eliminazione della crudeltà e adesso spera per le attenuanti generiche”, scrive il padre di Melania Rea. “Spero che nell’udienza in cassazione del 13 giugno non si arrivi ancora a premiarlo… In caso positivo credo che sia meglio liberarlo…”, ha chiosato.
Sono trascorsi cinque anni dalla scomparsa di Melania Rea, la giovane mamma di Somma Vesuviana uccisa il 18 aprile del 2011 nel bosco di Ripe di Civitella e ritrovata solo dopo due giorni di affannose ricerche. La famiglia della giovane Melania non ha mai smesso di lottare affinché la verità sull’efferato delitto potesse venire a galla ed affinché venga fatta giustizia, nonostante l’arresto del marito Salvatore Parolisi, condannato a 20 anni di reclusione. Ha fatto molto discutere la decisione dei giudici di escludere l’aggravante della crudeltà a carico dell’uomo, facendo scendere gli anni di carcere inizialmente fissati a 30. Una decisione, questa, che ha portato il padre della vittima a rivolgersi con una lettera al Ministro della Difesa Pinotti ricordando come la figlia sia stata uccisa con 35 coltellate “ma senza crudeltà, come dicono i giudici”. Un duro colpo per la famiglia ed in particolar modo per il padre Gennaro Rea che ha dovuto subire un’altra notizia decisamente poco piacevole relativa al trasferimento di Parolisi dal carcere di Teramo a quello militare di Santa Maria Capua Venere, con tutti i benefici ed i confort del caso. Anche su questo punto si è battuto il padre che nella medesima lettera aveva scritto: “La cosa lascia perplessi non solo perché il reato commesso non ha nulla a che vedere con i reati militari ma perché la sentenza, dal punto di vista della responsabilità penale, è ormai definitiva”. Entro la fine di giugno, la Cassazione tornerà ad esprimersi nuovamente sulla posizione di Salvatore Parolisi, in carcere per il delitto della moglie Melania Rea. Come fa sapere Il resto del Carlino, i suoi avvocati avrebbero depositato un ulteriore ricorso contro la condanna della Corte di Perugia a carico del loro assistito, chiedendo se non l’annullamento della sentenza almeno le attenuanti finora negate. Del caso, in occasione del quinto doloroso anniversario della morte di Melania Rea, se ne parlerà nel corso della nuova puntata odierna di Pomeriggio 5, in onda sull’ammiraglia di casa Mediaset.