La decisione della difesa di Veronica Panarello di chiedere ed ottenere che la presunta assassina di Lorys Stival venga sottoposta nelle prossime ore alla risonanza magnetica, potrebbe rappresentare l’ennesimo tentativo di allungare i tempi del processo? Sono questi i dubbi sollevati dal settimanale “Giallo” il quale, tornando sul caso, ha voluto commentare l’ultima svolta annunciata nei giorni scorsi. Nuovi accertamenti, dunque, saranno portati avanti sulla salute di Veronica Panarello con l’intento di dimostrare come la donna non fosse pienamente capace di intendere e di volere, riuscendo così a sfuggire al processo. La decisione della difesa della madre di Lorys Stival sarebbe giunta dopo le indiscrezioni relative ai dati emersi dalla perizia psichiatrica alla quale la giovane mamma di Santa Croce Camerina si era già sottoposta? Dubbi leciti, soprattutto alla luce degli esiti degli accertamenti che, secondo il settimanale diretto da Andrea Biavardi avrebbero rivelato le piene capacità mentali della donna che sarebbe quindi imputabile come vuole legge. Intanto, entro il prossimo 15 maggio i periti dovranno depositare le loro conclusioni permettendo ai giudici la decisione finale sul destino di Veronica Panarello: la donna sarà rinviata a giudizio, anche alla luce dei pesantissimi elementi contro di lei? La prossima data del processo, inizialmente fissata all’11 maggio, proprio in attesa dei risultati della perizia è slittata con ogni probabilità al mese di giugno, come annunciato dal suo legale, Francesco Villardita, che in merito alla risonanza magnetica alla quale la sua assistita si sottoporrà nei prossimi giorni ha fornito ulteriori dettagli in una recente intervista a Fanpage.it. Non entrando nei dettagli di natura medica, il legale avrebbe spiegato l’esame al quale Veronica Panarello si sottoporrà descrivendolo come una “tecnica utile a verificare la conformazione del cervello e per capire se ci sono malformazioni congenite”. A sua detta, i medici di Barcellona Pozzo di Gotto avrebbero già stabilito un disturbo della personalità a carico della donna. “Una certa sintomatologia pregressa e una certa anomalia comportamentale è stata già rilevata”, ha dichiarato in merito il suo avvocato. Basterà questo per farle evitare il processo e quindi il rischio di una condanna a 30 anni di reclusione?