Non solo uno scontro giudiziario, dopo il delitto di Luca Varani c’è anche il dolore dei familiari e di chi gli ha voluto bene, come la sua ragazza che su Facebook non smette di ricordarlo. In uno degli ultimi post indirizzato a Luca Varani la giovane pubblica una fotografia con queste parole: “Questa foto la volevo condividere semplicemente perchè mi mette allegria, perchè noi eravamo cosi’ : due “pitti semetti”. E’ già bella di suo e le parole non servono, a parere mio si capisce benissimo la dose di sana follia che ci univa, perchè si, eravamo “scemi” insieme. Avevamo il nostro modo di giocare e qui mi ricordo che io gli volevo dare un bacio e lui per dispetto mi voleva soffiare nella bocca. Era una cosa che facevamo fin dall’inizio della nostra storia ed è rimasta invariata, e ridevo come una scema perchè poi veniva fuori un rumore strano. Condividere un ricordo è un pò come regalare una parte di se stessi, e io per lui ho nella mente solo cose belle. Ti amo” (clicca qui per vedere il post e la foto)



Si starebbero scontrando anche i legali di Manuel Foffo e Marc Prato, i due ragazzi accusati del delitto di Luca Varani, il 23enne romano ucciso lo scorso 4 marzo durante un “festino”. Manuel Foffo si è infatti dimostrato finora collaborativo con gli inquirenti, ha riposto alle domande e sarà di nuovo interrogato il prossimo 6 aprile. Marc Prato al contrario non avrebbe finora risposto negli interrogatori: il giovane infatti, attraverso il suo legale, contesta l’accusa di premeditazione e ha fatto sapere che risponderà alle domande solo quando questa aggravante non gli sarà più contestata. E dunque anche tra i due legali degli indagati per l’omicidio di Luca Varani sarebbero ai ferri corti? Finora Manuel Foffo ha dichiarato di essere stato lui a colpire Luca Varani ma nel primo interrogatorio Marc Prato avrebbe ammesso di aver tentato di strangolare il 23enne. 



Il giallo sull’uccisione di Luca Varani, il 23enne romano massacrato lo scorso 4 marzo da Manuel Foffo e Marc Prato, resta in attesa di risposte sui vari esami compiuti dai Ris ed in merito alle dichiarazioni dei due indagati. Il primo collaborativo (il prossimo 6 aprile parlerà nel corso del suo sesto interrogatorio), il secondo più restio a parlare di fronte al pm (finora non avrebbe ancora risposto alle domande degli inquirenti, limitandosi ad accusare Foffo e a contestare l’accusa della premeditazione). Intanto, come riporta il settimanale “Giallo”, il legale di Foffo, proprietario dell’appartamento al Collatino dove  Luca Varani ha trovato la morte, avrebbe chiesto di poter acquisirei risultati degli esami tossicologici con l’intento di dimostrare come i due assassini di  Luca Varani fossero così devastati dalla droga al punto da essere incapaci di intendere. Ipotesi, questa, già ampiamente scartata a priori dagli inquirenti. Oltre che tra l’accusa e le difese, tuttavia, la guerra sembrerebbe aperta anche tra i legali dei due killer di  Luca Varani, in particolare di Prato, secondo il quale a compiere l’omicidio sarebbe stato esclusivamente Foffo. “Le posizioni dei due arrestati sono differenti. È stato lo stesso Foffo a dichiarare di avere inferto i colpi che hanno provocato la morte di  Luca Varani. Il mio assistito non ha fatto nulla”, ha dichiarato il legale di Marc Prato, avvocato Pasquale Bartolo. Non è bastato questo, tuttavia, a convincere i giudici ad accogliere l’istanza di scarcerazione per il suo assistito poiché “quanto dichiarato dal suo avvocato è in contrasto con quanto l’uomo ha detto durante il primo interrogatorio”. Subito dopo il massacro di  Luca Varani, infatti, Marc Prato aveva ammesso di aver tentato di strangolare il giovane.