Il giallo sul delitto della professoressa Gloria Rosboch, è costellato di domande ed ipotesi che gli inquirenti continuano a porsi in merito ai due presunti assassini, Gabriele Defilippi e Roberto Obert. Come riporta il sito del quotidiano Cronaca Qui, infatti, un’altra domanda starebbe interessando gli inquirenti: a chi tra i due complici ed ex amanti conveniva che fosse presente anche l’altro nel corso dell’omicidio della professoressa di Castellamonte? Se fosse realmente Gabriele il vero assassino della donna, perché allora non ha agito da solo? Secondo alcune fonti investigative, la risposta a questo quesito sarebbe da rintracciare nel desiderio di Gabriele di aver voluto al suo fianco anche Obert, “per accreditarsi come un vero boss”. Con la sua azione, dunque, il 22enne sarebbe apparso agli occhi delle persone e degli ambienti criminali frequentati da Obert come un personaggio pericoloso e da rispettare.
Il giallo di Gloria Rosboch continua ad essere ancora lontano dalla verità. Sebbene siano state arrestate tre persone, gli inquirenti e la difesa della famiglia Rosboch continuano a coltivare molti dubbi. Secondo quanto riportato dal quotidiano Cronaca Qui, infatti, sarebbero tre le possibili versioni dietro il drammatico delitto della donna di Castellamonte. La prima sarebbe quella avanzata da Gabriele Defilippi, secondo il quale sarebbe stato l’ex amante Roberto Obert a progettare e mettere in pratica l’omicidio di Gloria. Di contro, il 54enne accusa il 22enne di averlo coinvolto e di aver agito da solo, appellandosi al fatto di essere stato lui a far ritrovare il corpo della professoressa. Tra le due versioni ne spunterebbe una terza, avanzata questa volta dall’avvocato della famiglia Rosboch, Stefano Caniglia, secondo il quale sull’auto di Obert oltre all’uomo ed a Gabriele potrebbe esserci stata una terza persona e nello specifico una donna, capace di tranquillizzare Gloria convincendola a salire sulla vettura. Gli inquirenti secondo il quotidiano non avrebbero al momento escluso nessuna delle tre versioni, tutte potenzialmente credibili. Ma qual è quella reale?
Continua a far discutere l’omicidio di Gloria Rosboch, la professoressa uccisa a metà gennaio scorso e per il cui delitto sono accusati l’ex alunno Gabriele Defilippi e il suo amico Roberto Obert. L’indagine però, negli ultimi giorni, si è allargata anche a una presunta rete di pedofili che Defilippi avrebbe frequentato, come riporta la Sentinella del Canavese. Il quotidiano scrive che proprio la pedofilia in queste ore potrebbe essere ascoltato “il quindicenne di San Giusto (aveva 14 anni all’epoca dei fatti) che l’assassino dagli occhi di ghiaccio avrebbe presentato ad Obert e con il quale, dietro a dazione di denaro, avrebbe avuto un rapporto sessuale completo nei pressi del cimitero di San Giorgio”. Gli inquirenti dunque vorrebbero vederci chiaro nel rapporto tra i due dopo che finora Gabriele Defilippi e Roberto Obert si sono accusati a vicenda di aver ucciso Gloria Rosboch.
Una storia macabra e sconcertante: così si potrebbe definire la vicenda di Gloria Rosboch, la professoressa di Castellamonte uccisa da Gabriele Defilippi e Roberto Obert, finita vittima di un meccanismo probabilmente più grande di lei. Come riporta “La sentinella del Canavese” dall’ultimo confronto andato in scena in carcere tra il Defilippi e Obert sarebbe emerso un rapporto caratterizzato da sesso, sudditanza e pedofilia. Ma partiamo con ordine: Gabriele Defilippi parlando delle fasi iniziali della sua conoscenza con Obert afferma che l’uomo si è “introdotto nelle nostre dinamiche familiari e, trovata l’occasione per stare solo con me, mi ha violentato. Mentre faceva sesso mi chiamava Gabriella. E da allora siamo diventati amanti“. A dare il via alla “relazione” non sarebbe dunque il fascinoso e all’epoca dei fatti minorenne Gabriele, bensì l’Obert che però non ci sta e dinanzi a queste accuse rilancia:”Sei un bastardo. Avrebbero dovuto ammazzarti nella culla. Tua madre non doveva farti nascere“. Il rapporto di sudditanza asserito dall’Obert stesso, autodefinitosi “servo” di Gabriele, durante il colloquio/scontro in carcere cessa definitivamente di esistere quando il Defilippi tira in ballo la storia di un 15enne di San Giusto con cui Roberto avrebbe fatto sesso nei pressi del cimitero di San Giorgio in cambio di soldi. Per capire se adesso di abitudine si trattava: gli inquirenti attendono di spulciare i pc dei due indiziati. Lì si troveranno i dati riguardanti i siti d’incontri gay frequentati da Gabriele e Roberto; lì si capirà che età avevano le persone che i due incontravano. E dai computer si risalirà probabilmente anche alla rete di contatti, di cui Gabriele sembrerebbe avere fatto cenno e che coinvolgerebbe una serie di nomi insospettabili del Canavese che dietro un’apparenza di moralità e normalità nascondeva una seconda vita di vizi e orrori. Chissà che allora dietro l’uccisione di Gloria Rosboch non vi sia stato più di una semplice questione di soldi: in una vicenda che ha abituato a sorprendere non è da escludere che Gloria Rosboch avesse scoperto i loschi giri dei due e avesse deciso di parlare.