Il caso di Isabella Noventa tiene gli inquirenti impegnati negli ultimi giorni, anche alla luce delle nuove rivelazioni che vedrebbero nuovamente protagonista Manuela Cacco, la tabaccaia veneziana in carcere con l’accusa di omicidio premeditato, così come i due fratelli Sorgato, Freddy e Debora. In base a quanto scrive Leggo.it, riprendendo il settimanale Giallo, la Cacco avrebbe continuato a rilasciare dichiarazioni importanti in merito al suo coinvolgimento nel delitto. La donna, sin da febbraio avrebbe iniziato a collaborare con gli inquirenti al fine di far luce sull’omicidio di Isabella Noventa. Come riporta il settimanale diretto da Andrea Biavardi, non sarebbe dovuta essere la Cacco ad indossare il giubbino nel corso della messinscena in Piazza dei Signori a Padova. “Quel ruolo, dopo aver compiuto l’assassinio di Isabella Noventa, spettava a Debora Sorgato”, avrebbe asserito la tabaccaia. “Solo che lei e suo fratello si sono resi conto che fisicamente io ero più adatta, perché somigliavo alla vittima. Debora era troppo diversa da lei, anche nella camminata, e per questo hanno chiesto a me di impersonare Isabella”, avrebbe poi concluso.
Mentre la famiglia, per voce del fratello Paolo, continua a sperare che possa essere presto recuperato il corpo di Isabella Noventa, è emerso un nuovo giallo proprio in merito al cadavere della donna, non ancora venuto alla luce. La trasmissione Mediaset Quarto Grado, nell’ultima puntata è tornata ad affrontare il giallo della segretaria uccisa e, come riporta il quotidiano online Padova Oggi, avrebbe accolto la telefonata di una presunta testimone, la quale avrebbe riferito di aver visto galleggiare una chioma lungo il fiume Brenta. “Ho visto come se galleggiasse una chioma, era sul castano ed era proprio in superficie che galleggiava, mi ha fatto venire i brividi”, ha riferito la donna, raccontando di aver notato l’inquietante dettaglio durante una gita in barca con il marito. Proprio il Brenta è stato oggetto di lunghe e faticose ricerche per intere settimane, senza tuttavia portare a nessun risultato.
Nel giallo di Isabella Noventa, interviene il fratello Paolo dopo la richiesta del legale di Manuela Cacco di chiedere i domiciliari per la sua assistita: “Che provino a chiedere gli arresti domiciliari, voglio proprio vedere se glieli concederanno. Io ho assoluta fiducia nella giustizia e la richiesta dell’avvocato Alessandro Menegazzo mi sembra a dir poco assurda. Io per quello che ho fatto in passato ho ricevuto una pena esemplare”, e qui si riferisce all’aver esercitato la professione di dentista pur essendo solo odontotecnico, scoperto tra l’altra dalla trasmissione Le Iene. Prosegue Paolo Noventa, “ho fatto otto mesi di lavori socialmente utili e per un anno ho avuto l’obbligo di firma. Ho pagato i miei errori come se fossi stato un delinquente abituale, anche più del dovuto. E la Cacco dopo che si è resa complice di un omicidio come quello di mia sorella, chiede di tornare a casa e di avere i domiciliari? Se la giustizia è davvero giustizia non credo proprio che li otterrà”, conclude innervosito sul quotidiano locale La Nuova Venezia il fratello della povera Isabella Noventa, ancora scomparsa e con un caso aperto con mille scenari tutti in dubbio.
Mentre la famiglia di Isabella Noventa spera ancora che le ricerche del corpo della segretaria di Albignasego diano presto i loro frutti, intanto le indagini degli inquirenti procedono di pari passo con le strategie difensive dei personaggi coinvolti in questa orribile vicenda. Secondo la versione di Manuela Cacco, la tabaccaia complice dei fratelli Freddy e Debora Sorgato nell’omicidio della 55enne, a sferrare il colpo mortale alla povera Isabella Noventa sarebbe stata la sorella dell’autotrasportatore con la passione per il ballo, divenuto oggetto delle attenzioni delle tre donne. A detta della Cacco, che nel frattempo spera di vedere ridimensionata la propria posizione e di ottenere gli arresti domiciliari già a partire dal prossimo mese, Debora Sorgato avrebbe ucciso Isabella Noventa a colpi di mazzetta: ma allora perché gli esami effettuati in cucina non hanno evidenziato la presenza di tracce ematiche? Che qualcuno abbia ripulito la scena del delitto? Questa è l’ipotesi di alcuni investigatori riportata da “blitzquotidiano”. Del resto Debora Sorgato lavorando per un’impresa di pulizia conosce perfettamente tutte le tecniche di lavaggio e i prodotti migliori per eliminare le macchie più resistenti, e forse, anche quelle di sangue.