Il caso di Melania Rea, la donna uccisa con 35 coltellate nel Bosco di Ripe di Civitella il 18 aprile 2011 è stato riaffrontato anche oggi nel corso della trasmissione di Rai1, La vita in diretta. Dopo aver parlato nelle passate puntate della richiesta di Salvatore Parolisi, in carcere con l’accusa di omicidio della moglie, di rivedere la figlia Vittoria, oggi l’attenzione si è spostata su un altro aspetto. La difesa dell’ex caporalmaggiore dell’esercito avrebbe chiesto un ulteriore sconto di pena per Parolisi. Nello specifico, i suoi legali avrebbero chiesto le attenuanti generiche. Come sappiamo, Salvatore Parolisi, unico indagato per l’omicidio di Melania Rea, era stato condannato all’ergastolo in primo grado, poi a trent’anni in Appello, ma la pena si era ridotta a vent’anni dopo il ricorso in Cassazione. Il presunto assassino della donna e madre della piccola Vittoria, tornerà in Cassazione il prossimo 13 giugno in occasione dell’udienza nel corso della quale chiederà uno sconto di pena avvalendosi delle attenuanti generiche. In merito, il criminologo Vincenzo Mastronardi, intervenuto alla trasmissione La vita in diretta ha commentato: “Si potrebbe arrivare anche a 16 anni, un terzo della pena. Lui dal 2011 ne ha già scontati 5”. Immensa è la rabbia della famiglia di Melania Rea, la quale avrebbe già ampiamente criticato non solo la riduzione della pena a vent’anni ma anche l’eliminazione dell’aggravante della crudeltà e il trasferimento presso il carcere militare di S. Maria Capua Vetere, ritenuto dal padre Gennaro Rea “un albergo” per via dei numerosi confort presenti.



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