L’omicidio di Lea Garofalo, rappresenta uno dei più efferati compiuti negli ultimi decenni e che ha visto protagonista uno dei simboli della lotta contro la mafia. La storia di Lea, uccisa all’età di 35 anni il 24 novembre 2009, è quella di una donna che per anni ha tentato di sfuggire alle sue origini. Nata in una delle famiglie della ‘ndrangheta calabrese, da giovanissima si legò a Carlo Cosco, esponente di un’altra famiglia mafiosa. Una relazione, la loro, iniziata quando Lea era appena una bambina e dalla quale nacque una figlia, Denise. Per lei la madre sperava di offrirle un destino diverso da quello che le capitò unendosi a Cosco. Per questo motivo nel 2002 divenne testimone di giustizia e fu sottoposta a protezione insieme alla sua bambina decidendo di testimoniare sulle faide interne alla sua famiglia ed a quella dell’ormai ex compagno, Carlo Cosco. Una scelta oltremodo coraggiosa, quella che mise in atto Lea Garofalo, la quale divenendo collaboratrice di giustizia si ritrovò non solo a scappare dall’ex ma anche dalla sua stessa famiglia, in una continua fuga verso la libertà ma soprattutto la sopravvivenza. La sua battaglia, tuttavia, incontrò un punto di arresto, anche a causa della stanchezza e dopo aver fatto ritorno in quello che per molti anni era stato il suo mondo, per lei non ci fu più alcuna speranza di salvezza. Era il 20 novembre 2009 quando l’ex compagno Cosco attirò Lea a Milano con la scusa di parlare del futuro della loro figlia Denise. La sera del 24 novembre, in un momento in cui la Garofalo rimase da sola, Carlo la condusse in un appartamento nel quale alla presenza di Vito Cosco fu uccisa. Carmine Venturino, Rosario Curcio e Massimo Sabatino collaborarono nella fase di occultamento del cadavere che fu trasportato in un quartiere di Monza e dato alle fiamme per giorni interi fino alla sua totale distruzione. Tutte le tappe dell’intricato processo a Carlo Cosco ed ai suoi complici in merito all’omicidio di Lea Garofalo sono state affrontate nel corso della trasmissione Un giorno in pretura, che alla vicenda ha dedicato ben due appuntamenti del nuovo ciclo di puntate. Già nella prima puntata dello scorso 16 aprile si era parlato del processo che si è celebrato a Milano ed anche nella puntata del 23 aprile alle 00:20 su Rai 3 si continuerà con il caso, a partire dalla ricostruzione in aula degli ultimi giorni di vita di Lea Garofalo. Inizialmente, infatti, si era parlato di una misteriosa scomparsa della donna ma dopo la sentenza di primo grado che aveva condannato tutti gli imputati all’ergastolo, in appello si verificò l’inaspettato colpo di scena, in seguito al ritrovamento del corpo della donna. Ciò fu possibile dopo le dichiarazioni di Carmine Venturino che contribuirono a far ritrovare oltre 2000 frammenti ossei e la collana di Lea Garofalo. Nel maggio del 2013, la Corte d’Assise d’Appello di Milano confermò quattro dei sei ergastoli inflitti in primo grado a carico di Carlo e Vito Cosco, Rosario Curcio e Massimo Sabatino.