Papa Francesco questa mattina ha chiuso il Giubileo dei Ragazzi in piazza San Pietro a Roma con la celebrazione della Santa Messa e il Regina Coeli. Durante l’omelia della messa davanti ad una piazza gremita di giovani, Bergoglio ha invitato tutti a ripensare a cosa sia davvero la felicitò, quell’anelito di cui tutti siamo coinvolti: «La vostra felicità non ha presso e non si commercia: non è un’app che si scarica sul telefonino, nemmeno la versione più aggiornata potrà aiutarvi a diventare liberi e grandi nell’amore». Papa Francesco, che ieri mattina ha improvvisato la sua compassata al Colonnato durante le confessioni per tutti i giovani e si è messo anche lui nel grande confessionale a cielo aperto, ha poi proseguito: «L’amore è libero, non c’è un amore che non sia libero; cari ragazzi, alla vostra età emerge in voi in modo nuovo anche il desiderio di affezionarvi e di ricevere affetto. Il Signore vi insegnerà a rendere più belli anche l’affetto e la tenerezza: vi metterà nel cuore una interazione buona, quella di voler bene senza possedere: di amare le persone senza volerle come proprie ma lasciandole libere».



Lotta alla criminalità, promesse per il Mezzogiorno nel nuovo Masteplan del Governo che oggi ha visto un primo accordo importante: il Patto per la Campania siglato a Napoli tra il Premier Matteo Renzi e il presidente della Regione campana, Vincenzo De Luca. “È finito iil tempo in cui si buttavano via i fondi europei: finalmente si fa sul serio, l’epoca degli sprechi la mettiamo in soffitta facendo le cose serie partendo dal Mezzogiorno, c’è un senso di riscatto in Italia”, ha detto poco fa il premier davanti ai giornalisti. Si è notata l’assenza polemica di Luigi De Magistris, sindaco di Napoli in rotta con il segretario Pd, e non sono mancate bordate ad altri presidenti di regioni del Mezzogiorno, come ovviamente Emiliano in Puglia, per via di accordi che ancora non decollano. Il Patto per la Campania prevede nel dettaglio una serie di investimenti in vari settori, concordati con la regione: cultura, infrastrutture, ambiente, attività produttive ma soprattutto una lotta su tutti i fronti contro la Camorra e la criminalità organizzata. 



La piccola diga, costruita per cercare di contenere il petrolio fuoriuscito nel torrente Polcevera, ha ceduto sotto la spinta delle acque ingrossate per il maltempo. Dallo squarcio di una 70ina di centimetri è fuoriuscito tutto il greggio che si era depositato alla base dello sbarramento di emergenza: il petrolio alla fine del torrente si è riversato in mare. Il greggio era stato perso nei giorni scorsi, a causa di un cattivo funzionamento di una valvola di pompaggio preso la raffineria “Iplom” di Busalla, alle porte del capoluogo ligure. Il ministro dell’ambiente ha predisposto l’invio di due unità alturiere dotate di “mezzi antinquinamento”, allo scopo di contenere “eventuali danni ambientali”.



Ieri durissimo attacco della Chiesa verso la criminalità, immerso nel clima di terrore che si respira a Napoli. In alcuni passaggi del rimbrotto non sono state risparmiate neppure le istituzioni. Padre Angelo Berselli, da sempre impegnato nella lotta alla microcriminalità, nonché parroco di Forcella, non le manda certo a dire: “meglio i terroristi, loro colpiscono ogni tanto, qui si spara ogni giorno”. Questa una delle frasi più ripetute dal prelato che non è d’accordo neppure con quanto affermato dallo Stato: “che risposte ci sono state? I soldatini in mezzo alla strada?”. Berselli è caustico, il parroco è sicuramente esasperato, a causa di una situazione che ha visto riesplodere con ferocia quei regolamenti di conti che da qualche anno mancavano nel sottobosco della Napoli criminale. 

In America non accenna a placarsi l’imponente caccia all’uomo da parte dalle forze di polizia. Si sta ricercando l’uomo che ieri ha ucciso senza motivo 8 persone. Gli omicidi che sono avvenuti in una piccola cittadina, Piketon, non hanno ancora un movente. Le autorità ieri hanno fatto però filtrare che le vittime si “conoscevano tra di essi” e in qualche caso erano legati da un “rapporto di parentela”, cosa questa che farebbe pensare ad una faida familiare. Intanto il killer viene ricercato da migliaia di uomini: si parla infatti di oltre 1.500 poliziotti impiegati nell’operazione. 

In questo sabato di fine aprile il “dottore” non si smentisce mai. Rossi, a 37 anni suonati, riesce con un giro stupendo a mettere in riga tutti e a prendersi una pole insperata e per questo ancora più bella. Il tempo fatto dal pesarese a Jerez è veramente strabiliante: Rossi ha fatto “fermare il cronometro” su 1.38,736. Subito dietro di lui scatterà l’altro pilota Yamaha, quel Lorenzo che in settimana ha ufficializzato il suo passaggio in Ducati. Solo terzo tempo per il capolista del mondiale Marquez. Nel resto della giornata sportiva, festa rinviata per il Crotone che nonostante la vittoria non ha ancora la “matematica certezza” della promozione, solo un pari per il Cagliari.