Il delitto della povera professoressa Gloria Rosboch è stata anticipata dalla truffa ai danni della 49enne ed ordita dall’ex studente 22enne Gabriele Defilippi. Proprio con la scusa di restituirle 187 mila euro o parte di essi, i due presunti assassini sarebbero riusciti ad attrarre con l’inganno Gloria all’appuntamento con la morte. In base a quanto rivelato nei giorni scorsi da TorinoToday.it, il caso legato al delitto di Gloria Rosboch avrebbe portato a dare una spinta importante alla trasformazione del gruppo “Lotta Cybercrime CVCPI Italia” nell’Associazione Contro le Truffe Affettive. Anche quella a carico di Gloria, infatti, è stata definita una truffa basata sulle false promesse di Gabriele che, fino a poco prima dell’omicidio diceva alla professoressa Rosboch, come riportato dal settimanale Giallo: “Sono venuto qui solo per te, per mantenere la promessa. Gli affari ora sono a posto. E’ andata come nei piani, possiamo andarcene via insieme. C’è un volo prenotato e un amico che ti porterà fino all’aeroporto”.



Le prime indiscrezioni sull’autopsia compiuta sul corpo di Gloria Rosboch e trapelate nelle ultime ore avrebbero evidenziato le menzogne di Gabriele Defilippi relativamente ad un aspetto ritenuto importante. Nei precedenti interrogatori, infatti, il 22enne aveva ribadito come la professoressa sarebbe stata gettata ancora viva nel pozzo dell’ex discarica abbandonata. Secondo le perizie medico-legali, le sue dichiarazioni sarebbero state ampiamente smentite. Sul corso dell’intera indagine, dunque, la Procura di Ivrea avrebbe fatto sapere come ogni aspetto troverà conferma solo grazie agli esami dei militari del Ris. Il quotidiano locale La Sentinella del Canavese, nei giorni scorsi aveva infatti riportato quanto segue: “Sui media sono apparse ricostruzioni vere, verosimili e diverse suggestioni giornalistiche. Da qui in avanti ogni singolo passaggio ritenuto importante per ricostruire le modalità dell’omicidio sarà confermato o smontato dai risultati delle analisi dei Ris e dei tecnici specializzati a cui sono state affidate le prove”.



In attesa di nuovi dettagli sul delitto della professoressa Gloria Rosboch e che emergeranno solo in seguito all’autopsia effettuata sul corpo della vittima, il settimanale Giallo è tornato a concentrare la sua attenzione sul drammatico faccia a faccia che ha visto protagonista nei giorni scorsi i due presunti assassini. Gabriele Defilippi e Roberto Obert pare non abbiano più nulla in comune. Un tempo amanti, oggi continuano a rimbalzarsi le accuse, scambiandosi reciprocamente parole d’odio ed offese. E’ Gabriele, in particolare, ad addossare al complice 54enne le maggiori accuse aprendo così a nuovi inquietanti scenari. Durante il confronto in Procura, il 22enne avrebbe accusato Obert di essere un pedofilo e a tal proposito ha parlato dei tanti viaggi in Thailandia nel corso dei quali il suo ex amante avrebbe avvicinato diversi minorenni. Ma non è tutto: Defilippi lo avrebbe accusato di essere anche un truffatore ed un usuraio, oltre che un consumatore di droga. Accuse, queste, che andrebbero ad aprire nuove piste ora al vaglio degli inquirenti, soprattutto in merito alla pedofilia, punto sul quale Gabriele avrebbe avanzato anche il nome di una possibile vittima di Obert.



Il delitto di Gloria Rosboch non trova ancora un vero colpevole e un vero complice, o ancora peggio più complici: caso molto strano, con due reti confessi che si accusano l’un l’altro sull’effettiva responsabilità materiale di aver ucciso Gloria, ammettendo però entrambi, Gabriele Defilippi e Roberto Obert, di essere presenti in macchina al momento dello strangolamento della povera Gloria Rosboch. Secondo le indiscrezioni circolate sulle stampe locali del Canavese, oggi dovrebbero essere presentati i risultati dell’autopsia sul corpo della professoressa piemontese, e i due accusati principali potrebbero rimanere ulteriormente inguaiati. Infatti, per chi verrà dimostrato essere seduto sul sedile posteriore, ovvero il reale omicida che con il cordino ha aggredito Gloria uccidendola sul colpo, in prospettiva per il processo si programma l’accusa di omicidio volontario e premeditato, mentre per il complice comunque non potrà esserci assoluzione, dato che ad aggravare la sua posizione ci sarebbero i segni sulle braccia e le spalle di Gloria che indicano come mentre uno dei due la uccideva l’altro la teneva ferma. Altre ferite post mortem invece sembrerebbero compatibili, sempre secondo le indiscrezioni sui risultati dell’autopsia pubblicate nei giorni scorsi sui quotidiani anche nazionali, con il trascinamento del cadavere avvenuto nei pressi della discarica di Rivara dopo poi è stato ritrovato il corpo. 

Dall’interrogatorio congiunto che nei giorni scorsi ha visto protagonisti Gabriele Defilippi e Roberto Obert, i due presunti assassini di Gloria Rosboch, non sarebbe ancora giunta una verità limpida in merito a quanto realmente accaduto il giorno del delitto. Lo scorso 13 gennaio, secondo il racconto dei due ex amanti, Gloria fu attratta da Defilippi con la promessa di restituirle i 187 mila euro della truffa di cui era stata vittima mesi prima. Nel corso del drammatico faccia a faccia tenutosi in Procura ad Ivrea, come sottolinea il settimanale Giallo, entrambi i presunti killer hanno continuato a rinfacciarsi le accuse anche in riferimento ai soldi. Ma che fine avrebbero fatto? “I soldi di Gloria Rosboch li hai tu, tirali fuori! Anche quelli finti con cui l’abbiamo convinta a salire in macchina”: avrebbe detto questo Gabriele al 54enne, come riporta il medesimo settimanale che rivela come le finte banconote fossero in tutto 55 mila euro, contenute in un borsone. In merito, gli inquirenti avrebbero chiesto una rogatoria internazionale al fine di effettuare le opportune verifiche sui conti intestati a Obert nel Principato di Monaco. Un’altra ipotesi sarebbe attualmente al vaglio degli investigatori: esisterebbe davvero un terzo complice di Gabriele e di Obert? I soldi della truffa ordita ai danni della povera Gloria Rosboch, infatti, potrebbero essere stati consegnati ad una terza persona e nascosti all’estero. Ad aprire questa pista inedita quanto clamorosa sarebbe stato lo stesso ex studente della professoressa uccisa, il quale avrebbe già reso noto agli inquirenti il nome del presunto terzo complice. Gli accertamenti, tuttavia, sarebbero ancora in corso in modo da accertare realmente l’esistenza della terza persona tirata in ballo dal 22enne ed il suo presunto coinvolgimento nella truffa e/o nell’omicidio di Gloria Rosboch.