Mentre si attendono novità sul delitto di Isabella Noventa, una delle persone arrestate con l’accusa di omicidio premeditato, Debora Sorgato, potrebbe presto vivere un nuovo guaio che andrebbe a coinvolgere il figlio minorenne avuto da una precedente relazione. Secondo quanto riportato dal settimanale Giallo, infatti, il Tribunale dei Minori potrà essere chiamato a decidere sul destino del ragazzino, ora affidato alla nonna materna, il cui padre è venuto a mancare nel 2002 in seguito ad un incidente stradale. Il figlio di Debora potrebbe infatti presto essere affidato ad una casa famiglia o a una struttura protetta. Un provvedimento, quello annunciato, il quale mirerebbe esclusivamente a tutelare il minore dopo il coinvolgimento della madre nel delitto di Isabella Noventa.
La lettera anonima ricevuta dall’avvocato della famiglia di Isabella Noventa, avrebbe riacceso le speranze coltivate soprattutto dal fratello Paolo, relativamente al possibile ritrovamento del cadavere della segretaria uccisa. Per settimane gli inquirenti hanno condotto le operazioni di ricerca, rivelatesi drammatiche anche in seguito alla morte di uno dei sub impegnati. Nessun importante riscontro sarebbe derivato sia dalle acque del fiume Brenta nelle quali, secondo Freddy Sorgato, sarebbe stato gettato il corpo della donna, sia nelle vicinanze della villetta di Noventa Padovana dove sarebbe avvenuto il delitto. In seguito alla missiva che, come riporta Il Mattino di Padova, conterrebbe il luogo in cui si troverebbe realmente il cadavere di Isabella (il lago di Padova), gli inquirenti potrebbero decidere di far ripartire presto le ricerche nel punto indicato. Non a caso, il procuratore aveva asserito nel corso dell’ultima conferenza organizzata per fare il punto sulle indagini, che le ricerche sarebbero ripartite solo in presenza di elementi ritenuti importanti.
Potrebbe essere giunto ad una svolta importante il giallo sul delitto di Isabella Noventa. Al momento gli inquirenti avrebbero in mano solo la confessione di Manuela Cacco – l’unica ad aver iniziato a collaborare sin da subito con la giustizia -, i silenzi dei due fratelli Sorgato, Freddy e Debora ed una recente lettera, giunta all’avvocato della famiglia della vittima. Proprio quest’ultimo aspetto potrebbe rappresentare la chiave di volta dell’intricata vicenda, che al momento vede in carcere tre persone con l’accusa di omicidio premeditato ma con l’assenza di un cadavere e di un vero movente. Il ritrovamento del corpo di Isabella Noventa, che secondo l’autore della missiva anonima sarebbe nel lago di Padova, potrebbe finalmente fornire tutte le risposte ai silenzi dei Sorgato. Le opportune perizie sul corpo, infatti, rivelerebbero le dinamiche del delitto, confermando o smentendo definitivamente il racconto fornito agli inquirenti dalla Cacco. Ricordiamo che Freddy, subito dopo il suo fermo avvenuto un mese dopo l’omicidio della segretaria, aveva confermato agli inquirenti la morte della donna avvenuta in seguito ad un gioco erotico dagli esiti tragici. La tabaccaia, invece, aveva rivelato che, secondo quanto riferitole da Debora, sarebbe stata proprio quest’ultima ad ucciderla a colpi di mazzetta alla testa. Il ritrovamento del cadavere di Isabella potrebbe finalmente chiarire questo punto cruciale dell’intera vicenda.
Prosegue il mistero attorno al caso di Isabella Noventa: gli inquirenti stanno cercando di capire se la lettera anonima ricevuta dal legale della famiglia Noventa, Gian Mario Balduin sia vera o se sia opera di altri falsi depistaggi che su questo caso purtroppo già pesano in modo drammatico (basti pensare al sommozzatore morto nel fiume Brenta per il depistaggio di Freddy Sorgato). Nel messaggio anonimo, come vi abbiamo raccontato ieri, viene indicata un’area del Lago di Padova, dove si è creato il cantiere a Padova Est sotto il cavalcavia Darwin, a due passi dal casello autostradale e non distante dalla villetta dei Sorgato, dove si troverebbe appunto il corpo senza vita di Isabella Noventa. Lì infatti dovrebbero aver buttato il corpo Debora e Freddy Sorgato quella tragica notte, secondo la missiva anonima: resta da capire se effettivamente si tratti di un informatore anonimo attendibile o se invece si tratti appunto dell’ennesimo depistaggio di questo lungo e brutto caso di cronaca nera. Una ulteriore e parziale ipotesi di attendibilità arriverebbe dal fatto che lì vicino al laghetto è presente anche il circolo Relax, dove quella sera sono andati poi a ballare Freddy e Manuela Cacco: basterà per fare indagini su quei luoghi?
Dal giorno del loro arresto, le tre persone coinvolte nel delitto di Isabella Noventa non si sarebbero mai incontrate. Questo, tuttavia, potrebbe accadere a breve in occasione dell’incidente probatorio a Manuela Cacco fissato tra pochi giorni. In base a quanto riferito dal Urban Post, infatti, nei primi giorni del mese di maggio la tabaccaia 55enne veneziana potrebbe rivedere il suo (ex?) amante Freddy e la sorella di quest’ultimo, Debora Sorgato nonché presunta assassina della segretaria. In loro presenza ed in presenza dei giudici, la Cacco dovrebbe riferire nuovamente quanto già rivelato agli inquirenti nelle passate settimane. La donna, ai magistrati con i quali avrebbe iniziato a collaborare pochi giorni dopo il suo arresto, avrebbe non solo confessato di aver preso parte alla messinscena del giubbotto di Isabella dopo il suo delitto, ma avrebbe anche raccontato quanto riferitole dalla stessa Debora lo scorso 16 gennaio. La notte in cui Isabella Noventa fece perdere le sue tracce, Manuela Cacco giunse nella villetta di Freddy e qui venne a sapere per bocca della sorella dell’autotrasportatore della fine drammatica di Isabella Noventa, uccisa dalla stessa Sorgato a colpi di mazzetta in testa. Una versione che, dopo aver lasciato interdetti inquirenti e famiglia della vittima (sebbene le sue parole siano state definite credibili) ora la Cacco dovrà ripetere anche di fronte ai suoi due complici. Riuscirà la tabaccaia a riferire le medesime clamorose parole reggendo il peso degli sguardi dei fratelli Sorgato? La speranza è che possa fornire addirittura ulteriori dettagli, magari proprio in riferimento al cadavere della segretaria, in merito al quale una lettera anonima giunta all’avvocato della famiglia Noventa indicherebbe essere nel lago di Padova.