“Guarda e ruba l’arte, poi esercitati sulle persone”. È stato così a lungo nella chirurgia, anzi: spesso è ancora così, dice Raffaele Pugliese, fondatore e presidente di AIMS Academy. Pugliese, 69 anni, non ha abbandonato la Ca’ Granda dopo aver lasciato la direzione del Dipartimento di chirurgia polispecialistica dell’Ospedale di Niguarda e la guida della Struttura di Chirurgia Generale Oncologica e Mininvasiva.



La sua nuova casa, dietro i padiglioni sud, è in piedi ormai dal 2010: è il building costruito appositamente per ospitare l’Advanced International Mini-invasive Surgery Academy. La Fondazione – concepita da Pugliese – è stata realizzata con un investimento di oltre 11 milioni, di cui 4,8 messi a disposizione dalla Regione Lombardia, gli altri forniti da soggetti privati («un’iniziativa maturata nel terreno della sussidiarietà», sottolinea il fondatore).



È una piattaforma di alta formazione chirurgica già conosciuta e riconosciuta all’interno del network d’eccellenza internazionale: della quale fanno parte, con pochi altri centri, il francese Ircad guidato da Jacques Marescaux (vi si è formato Antonello Forgione, direttore scientifico AIMS) oppure il britannico Mattu diretto da Michael Bailey (membro dell’AIMS international faculty). Quest’anno sono 17 i corsi in programma presso le strutture AIMS, imperniate su 14 postazioni wet lab (sale operatorie reali per interventi simulati) e altrettante dry lab, simulatori digitali per la pratica della più avanzata tecnologia chirurgica. Ogni corso (il più recente ha avuto al centro l’interventistica laparoscopica avanzata degli organi solidi) ospita comunque parecchie decine di partecipanti:. Una parte – in conference room – ancora osserva un intervento chirurgico complesso dal vivo, ma in un’ambiente “tutorial” altamente tecnologico.



«Mi è sempre stato chiaro – sottolinea Pugliese – che nel ventunesimo secolo quel vecchio detto che sintetizzava la trasmissione delle conoscenze e delle competenze fra chirurghi è divenuto obsoleto, anzi pericoloso. L’alta formazione chirurgica, la diffusione sistematica delle procedure interventistiche più avanzate con percorso di training pratico sui modelli non umani è la strada maestra per ridurre strutturalmente i rischi chirurgici, migliorare il servizio al paziente e quindi contenere i costi sociali ed economici legati alle curve di apprendimento della chirurgia». AIMS Academy nasce da quest”esperienza trasformata in progetto a sviluppo progressivo: rivolto ai colleghi – soprattutto ai più giovani – ma più ampiamente alla comunità medica e all’opinione pubblica. Fino a farsi – in questi giorni – proposta innovativa sui tavoli delle istituzioni pubbliche.

Professor Pugliese, lei è stato recentemente ricevuto dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin: perché l’interesse per AIMS?

Sono andato in visita dal ministro Lorenzin anzitutto per invitarla a venirci a trovare all’AIMS: e mi ha fatto davvero piacere sapere che lei conta di essere con noi all’Academy in maggio. Ho voluto illustrarle ciò che abbiamo fatto in questi anni e perché ora ci riteniamo pronti per offrire alla comunità medica nazionale un progetto-pilota imperniato sull’alta formazione chirurgica.

Perché il training chirurgico sta assumendo un profilo incisivo di interesse pubblico?

In un Paese come l’Italia, nel ventunesimo secolo, un paziente ha diritto a interventi eseguiti con le procedure più avanzate entro i più elevati standard di sicurezza. È un’esigenza più pressante allorché l’evoluzione della tecnologia sposta continuamente in avanti la frontiera delle procedure interventistiche e dei traguardi raggiungibili dalla chirurgia. Questo richiede tuttavia che le pratiche vengano sperimentate e acquisite precedentemente: in modo sistematico, attraverso moduli formativi strutturati. La chirurgia contemporanea – penso soprattutto a quella laparoscopica, endoscopica e radiologica che abbiamo contribuito a sviluppare a Niguarda – consente prestazioni molto avanzate in condizioni di alta sicurezza. Ma non può più essere appresa col “guarda e ruba”: altrimenti può diventare addirittura più rischiosa e meno efficace. Sviluppare un nuovo modo di insegnare la chirurgia, accelerarne i tempi di apprendimento e la diffusione, riversare valore sia in termini di più bassi costi sociali che di risparmi su tutte le spese sanitarie: questa è la missione di AIMS Academy, i cui risultati abbiamo presentato al ministro Lorenzin. Oggi formazione chirurgica vuol dire tutorship, non può più ridursi alla gomitata del chirurgo più esperto a quello che si sta educando.

Ricerca della sicurezza, corretto utilizzo delle risorse, miglior sostenibilità economica: com’è possibile accreditare questa vostra “mission”?

Il 10% dei rientri ospedalieri – secondo statistiche attendibili – può essere ricondotto a “inesperienza”. Bene: più alti standard di formazione chirurgica possono modificare in misura visibile cifre come questa? Noi siamo convinti di sì, ma è legittimo che un’istituzione pubblica si veda confermato con esperimenti sul campo quello che è già suggerito dalla razionalità. Noi chiediamo al ministro della Salute – ma non solo – di metterci alla prova, con un test scientifico. Verifichiamo assieme se un campione di chirurghi che ha seguito un percorso articolato e completo di training genera un set di interventi più riusciti e sicuri secondo una serie di parametri. Perché non coinvolgere uno o più gruppi di specializzandi universitari?

 

Il test è dunque destinato a coinvolgere gli atenei…

Certamente: anche il Miur conosce già la nostra esperienza. È per questo che desideriamo comunicare la nostra proposta e i nostri obiettivi con un evento nel cartellone del Meeting di Rimini a cui inviteremo entrambi i ministri. Il nostro test punta naturalmente a rappresentare un’esperienza-modello: in ipotesi una convenzione con un’università che ci consenta di condurre un matching validabile sulla nostra piattaforma, sotto gli occhi dei due ministeri. Un test che non abbia finalità puramente dimostrative, ma che verifichi l’utilità concreta del training. La formazione avanzata non può restare appannaggio dei circuiti supportati dalle aziende e riservate ai chirurghi più bravi. C’è un interesse pubblico in gioco e AIMS Academy vuol dimostrare di essere realmente utile su questo terreno.

 

È anche per questo che, a fianco della formazione, AIMS si svolge anche attività di ricerca.

L’Academy ha investito in una start-up – Value Biotech – orientata allo sviluppo di un sistema robotico originale per la chirurgia addominale con accesso singolo. Il completamento del progetto richiede ulteriori finanziamenti: al momento sono interessati investitori israeliani e tedeschi. Un secondo terreno d’azione vede AIMS impegnata come promotrice e finanziatrice di un progetto per lo sviluppo di un sistema di realtà virtuale da applicare quale supporto alla pianificazione e alla esecuzione intraoperatoria operativa in chirurgia oncologica e addominale.

 

(Antonio Quaglio)