Nel corso di Pomeriggio 5 si è tornati a parlare della strage di Erba e nello specifico dei due presunti responsabili attualmente condannati all’ergastolo, Olindo e Rosa. In studio è intervenuto il giornalista di Tele Lombardia, Marco Oliva, il quale ha fatto il punto della situazione sul caso. Come annunciato ad inizio puntata, sono state trasmesse le intercettazioni ambientali con protagonisti i due coniugi ed altri atti come la fotografia del documento relativo alle telefonate effettuate da Raffaella Castagna il giorno del delitto. Il giornalista ha sottolineato la presenza di una serie di elementi mai analizzati e sui quali si sarebbe concentrata l’attenzione della difesa di Olindo e Rosa. Si tratta dell’accendino trovato misteriosamente sul pianerottolo, così come un mazzo di chiavi che ad oggi non si sa a chi appartenga. Ed ancora, un guanto in lattice ritrovato nella cameretta del bambino ucciso e clamorosamente mai analizzato ed una macchia di sangue, anch’essa mai esaminata. Nelle intercettazioni si sentirebbero i due presunti assassini molto tranquilli e quasi preoccupati di aver fatto trovare la loro auto sporca. Tali intercettazioni non sarebbero mai state acquisite a processo. In merito al cellulare della Castagna, sarebbero state riscontrate 14 telefonate tra le quali l’ultima al ginecologo. In merito al cellulare della vittima, la difesa di Olindo e Rosa avrebbe chiesto delle analisi in quanto esisterebbe il sospetto di minacce nei confronti della famiglia. Inspiegabilmente, infatti, non sarebbero mai state analizzate le telefonate delle settimane precedenti alla strage.



I riflettori continuano a restare puntati sulla strage di Erba compiuta nel dicembre del 2016 e per la quale sono finiti in manette Olindo e Rosa, i due coniugi ritenuti i responsabili. Il caso potrebbe subire una vera e propria riapertura, nonostante la decisione della Corte d’Appello di Brescia di respingere l’istanza di Romano e Bazzi ritenendola “inammissibile”. Stando a quanto reso noto da frontedelblog.it e ripreso da Il Giornale, infatti, la sede più idonea nella quale presentare l’istanza relativa alla perizia di alcuni oggetti ritenuti fondamentali e mai analizzati in precedenza, avanzata dalla difesa di Olindo e Rosa, non sarebbe Brescia bensì Como. Tra gli elementi che secondo la difesa dei due coniugi sarebbe necessario esaminare con maggiore attenzione, rientrerebbero i capelli rinvenuti sulla felpa del piccolo Youssef Marzouk, ma anche alcuni “margini ungueali prelevati dal corpo del bimbo e mai analizzati”, come sottolinea il settimanale Oggi. Per gli avvocati di Bazzi e Romano, inoltre, una perizia su un accendino ritrovato nelle vicinanze del luogo del delitto e su un giubbotto di Raffaella Castagna, Paola Galli e Valeria Cherubini sarebbe possibile rinvenire ulteriori tracce interessanti. Anche per tale ragione, l’avvocato Fabio Schembri che rappresenta la difesa di Olindo e Rosa avrebbe annunciato la sua contromossa in programma: “Presenteremo due istanze. Una ancora a Como. L’altra in Cassazione perché finalmente venga stabilito con chiarezza quale delle due corti d’appello sia competente a far svolgere i delicatissimi incidenti probatori”. Il caso della strage di Erba, torna nuovamente nel corso della trasmissione Pomeriggio 5 nella puntata odierna con alcune importanti novità relative ai due coniugi, in vista di alcune intercettazioni inedite trasmesse in esclusiva nel corso del programma. Ci sarebbero dei dubbi sulla colpevolezza di Rosa e Olindo?

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