Le indagini sul delitto di Luca Varani, avvenuto quasi due mesi fa nell’abitazione di Manuel Foffo al Collatino ad opera del 29enne fuori corso e dell’amico trentenne Marc Prato, starebbero proseguendo, concentrandosi soprattutto sui dispositivi elettronici dei due killer. Oltre al cellulare di Foffo, il quale potrebbe contenere il video con gli ultimi istanti di vita della giovane vittima, stando a quanto riportato dal sito del Corriere sarebbe finito sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti anche il computer di Prato. Il pc, sequestrato nei giorni successivi al delitto di Varani e ritrovato nello studio dell’avvocato difensore del pierre trentenne, Pasquale Bartolo, potrebbe contenere mail, foto e dati relativi ai siti visitati da uno dei due assassini, nonché video autoprodotti. Tutti questi elementi, se rintracciati, potrebbero portare ad una svolta o semplicemente ad un maggior chiarimento del quadro indiziario in merito alla personalità di Marc Prato. La speranza è tuttavia quella di trovare immagini relative ai momenti tragici del delitto.



Si sta cercando il video shock di Luca Varani agonizzante. E’ questa una delle ultime novità del delitto del giovane romano ucciso il 4 marzo scorso e del cui omicidio sono accusati Manuel Foffo e Marco Prato. E’ stato lo stesso Manuel Foffo a dichiarare di aver filmato Luca Varani, secondo quanto riportato dal settimanale Panorama: “Ho anche filmato il povero Luca Varani mentre era a terra, agonizzante”. Il video shock sarebbe poi stato cancellato da Foffo ma gli inquirenti in queste ore starebbero cercando di recuperarlo. Si tratterebbe, sempre secondo le rivelazioni del giovane, di “una ripresa angosciosa, anche se di pochi secondi: immagini in movimento, che partono dal salottino della casa di Foffo e arrivano fino alla camera da letto, dove ritraggono la vittima agonizzante”. Il video, se recuperato, potrebbe forse chiarire i dubbi sul delitto di Luca Varani.



Le indagini sul delitto atroce di Luca Varani, consumatosi lo scorso 4 marzo nell’appartamento in via Igino Raimondi, al Collatino per mano di Manuel Foffo e Marco Prato, proseguono incontrastate, portando ad alcune importanti novità. Stando a quanto trapelato dall’agenzia Ansa, i due assassini del giovane 23enne non sarebbero stati nuovi a festini durati svariati giorni, a base di alcol e droga. I medesimi party senza alcun limite al quale era stato invitato anche Luca Varani, prima di essere ucciso al culmine della follia dei due ragazzi trentenni della Roma bene. Lo scorso gennaio, secondo le indiscrezioni che trapelano dalle indagini in corso, Foffo e Prato avevano organizzato un festino durato quattro giorni e svoltosi sempre nell’appartamento divenuto qualche mese dopo teatro del terribile delitto. Le modalità di svolgimento sarebbero state le medesime: droga, alcol a fiumi e sesso con perfetti sconosciuti che avrebbero sfilato nelle lunghe giornate di follia presso l’appartamento di Foffo. A confermarlo sarebbe stato il pm Francesco Scavo, il quale avrebbe anche anticipato le prossime mosse degli inquirenti. Nei giorni seguenti, infatti, prenderanno il via le operazioni atte ad accertare la presenza di un video shock sul cellulare di Manuel Foffo. Si tratterebbe di un video relativo alle immagini drammatiche degli ultimi istanti di vita di Luca Varani. Manuel Foffo avrebbe confermato la sua esistenza con una dichiarazione riportata in esclusiva dal settimanale Panorama: “Ho anche filmato il povero Luca Varani mentre era a terra, agonizzante”, avrebbe asserito uno dei killer di Varani. Panorama avrebbe descritto il video in questione parlando di “una ripresa angosciosa, anche se di pochi secondi: immagini in movimento, che partono dal salottino della casa di Foffo e arrivano fino alla camera da letto, dove ritraggono la vittima agonizzante con accanto l’altro presunto omicida, Marco Prato, ancora vestito da donna”. Il video shock sarebbe stato cancellato da Foffo, ma gli inquirenti ne starebbero tentando il recupero, sebbene le operazioni potrebbero rivelarsi alquanto complicate poiché, trattandosi di un iPhone l’accesso ai dati sarebbe criptato.

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