Oltre ad augurarsi che le ricerche del corpo di Isabella Noventa possano essere riprese al più presto, il fratello della segretaria uccisa, Paolo Noventa, al “Mattino di Padova” ha anche voluto commentare la figura emblematica che ha assunto Debora Sorgato, la donna accusata di Manuela Cacco del delitto. A detta del quotidiano, il fratello di Isabella sarebbe sempre più sconvolto dalla personalità fredda e calcolatrice di Debora, al punto da dichiarare: “Mi sembra che quella donna si porti dietro una scia di morte non indifferente”. Il riferimento è al primo marito, Giuseppe Berto, al secondo compagno e padre di suo figlio Gianluca Ciurlanti e ad una terza morte, della quale a parlarne è ora proprio il fratello di Isabella Noventa: “Ho sentito che è morto anche un altro fidanzato di Debora, un ragazzo con cui stava a vent’anni morto per overdose”. Vi è un collegamento tra la donna ora in carcere per omicidio premeditato e le tre precedenti morti?



Nell’ambito del giallo sul delitto di Isabella Noventa, la confessione di Manuela Cacco avrebbe giocato un ruolo decisivo in merito alle responsabilità. Secondo il suo racconto, infatti, ad uccidere Isabella sarebbe stata Debora Sorgato, versione che avrebbe trovato la grande attenzione degli inquirenti i quali avrebbero definito credibili le sue parole. Le stesse dichiarazioni rilasciate lo scorso 25 febbraio dalla tabaccaia in carcere con l’accusa di omicidio premeditato (al pari ai Debora e Freddy Sorgato), sarebbero ora al vaglio degli inquirenti i quali starebbero analizzando ogni sua frase, come riportato oggi dal quotidiano “Il Mattino di Padova”. Sotto esame anche la scheda sim intestata al padre di Manuela Cacco e che la stessa avrebbe regalato a Freddy prima del delitto di Isabella Noventa. La tabaccaia per tale ragione non l’aveva dichiarata nelle sue disponibilità e questo sarebbe stato confermato anche da chi indaga al giallo.



Un tassello manca ancora nel giallo di Isabella Noventa, la segretaria uccisa tra il 15 ed il 16 gennaio scorso. Dove si trova il suo corpo? Manuela Cacco, l’unica dei tre indagati in carcere per il delitto ad aver finora parlato, non avrebbe riferito nulla in merito al corpo, asserendo di non conoscere nessuna informazione utile al recupero del cadavere di Isabella Noventa. Per 26 giorni le operazioni di ricerca sono andate avanti senza tuttavia portare a nessun riscontro. “Immersioni troppo costose”: così avrebbe giustificato il capo della Mobile di Padova, Di Munno, la sospensione delle ricerche avvenuta già qualche giorno fa. Non è detto, tuttavia, che non possano riprende in futuro, ma solo in presenza di elementi utili tali da giustificare il nuovo dispendio di risorse umane ed economiche. Intanto, il fratello della vittima, Paolo Noventa, ha chiesto che vengano riprese: “Vi prego, continuate a cercare il corpo di mia sorella”, ha chiesto l’uomo ai microfoni di TgCom24.



Parla il fratello di Isabella Noventa, Paolo, e si rivolge agli inquirenti e indirettamente ai carnefici dell’amata sorella: «chiederò un incontro al capo della Squadra mobile Giorgio Di Munno per fare il punto della situazione. È da un bel po’ che non parlo con gli investigatori, ho visto che le ricerche del corpo sono sospese e che probabilmente non riprenderanno finché non vengono forniti nuovi elementi su dove possa essere il corpo», spiega Paolo Noventa al Mattino di Padova. Rivolge importanti parole di stime comunque per il lavoro della polizia, mentre poi si rivolge anche alle tre persone incarcerate per accusa di omicidio di Isabella Noventa. «Resta importante trovare il corpo per noi, ma come ho fatto a sbagliarmi così tanto con Freddy Sorgato? Sembrava una brava persona. Mentre mi sembra che Debora si porti dietro una scia di morte non indifferente. Oltre al primo marito, Giuseppe Berto, al secondo compagno, Gianluca Ciurlani, ho sentito che è morto anche un altro fidanzato di Debora, un ragazzo con cui stava a vent’anni morto per overdose»

Ci sono molti dubbi sul movente delineato da Manuela Cacco riguardo al delitto di Isabella Noventa. Nelle ultime dichiarazioni rilasciate agli inquirenti, la tabaccaia ha affermato che Debora Sorgato avrebbe ucciso la segretaria a causa di una derisione di quest’ultima. Un quadro che non sarebbe in linea con le ipotesi invece degli inquirenti che sottolineano la premeditazione. Il quotidiano Padova Oggi, pone l’accento sul resoconto di Manuela Cacco ed evidenzia che in realtà durante l’ultimo interrogatorio avrebbe avvalorato la tesi della premeditazione. Secondo il racconto della Cacco, è stata proprio Debora Sorgato a riferirle di aver atteso che il fratello Freddy ed Isabella Noventa rientrassero nella villa di via Sabbioni. Poi la derisione a causa dei messaggi di stalking ricevuti anni prima dalla segretaria e quindi l’impeto di rabbia con cui l’avrebbe uccisa. Le indagini reputano invece questo particolare come pretesto per compiere l’omicidio e non come causa scatenante in sé. Per i tre soggetti coinvolti nella morte di Isabella Noventa rimane quindi confermata l’accusa di omicidio premeditato e di occultamento di cadavere. Uno dei tanti misteri da appurare in questo momento è se la Cacco abbia preso parte solo alla messinscena architettata dai due fratelli e sia quindi del tutto ignara con le reali intenzioni dei Sorgato. Intanto le ricerche del corpo di Isabella Noventa continuano, ma senza dare esiti positivi. I resti potrebbero inoltre fornire una prova per la conferma o la smentita delle parole di Manuela Cacco che per ora rimangono quindi da accertare. Anche l’arma del delitto, una mazzetta secondo la tabaccaia, non è stata ritrovata nei diversi luoghi connessi agli imputati.