Non si sa ancora dove finirà di scontare la pena Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo in secondo grado insieme con la madre Cosima Serrano per l’omicidio della cugina Sarah Scazzi. La ragazza infatti ha fatto nuovamente richiesta di domiciliari, dopo una prima volta in cui aveva chiesto di poter uscire dal carcere e i giudici avevano rifiutato. Adesso si attende di conoscere che cosa decideranno i giudici in merito a questa seconda richiesta. Il verdetto arriverà il 3 maggio: sarà confermato il carcere o saranno dati i domiciliari? A dare notizia della richiesta di Sabrina Misseri è stato ieri Pomeriggio 5: il programma condotto su Canale 5 da Barbara D’Urso ha contattato anche don Aldo Buonaiuto, del convento presso il quale Sabrina Misseri avrebbe chiesto di poter essere trasferita. Ma lui ha sottolineato, in riferimento alla vicenda e al primo rifiuto dei giudici: “Noi non sappiamo di richieste in convento, abbiamo ricevuto la richiesta per Sabrina e la madre di essere accolte ai domiciliari in una delle nostre strutture. Non si tratta di conventi ma di case-famiglia. Ci risulta che la richiesta sia stata respinta”.
Fa ancora discutere l’omicidio di Sarah Scazzi, la ragazza di Avetrana uccisa il 26 agosto 2010. La cugina Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo in secondo grado insieme con la madre Cosima Serrano, ha infatti chiesto di poter scontare la pena ai domiciliari. E’ quanto è stato rivelato ieri nella trasmissione di Barbara D’Urso Pomeriggio 5. Sabrina aveva già chiesto in passato di poter scontare la pena al di fuori del carcere ma i giudici in quel caso avevano rifiutato la richiesta: ora la cugina di Sarah Scazzi ci riprova e si attende di sapere quale sarà la risposta. I giudici si esprimeranno martedì prossimo 3 maggio. Sabrina Misseri vorrebbe scontare il resto della pena presso il convento di don Aldo Buonaiuto, come riferito in trasmissione su Canale 5. L’omicidio di Sarah Scazzi ha fatto molto scalpore e per mesi ha occupato le prime pagine dei giornali. Nella vicenda è stato coinvolto anche Michele Misseri, padre di Sabrina e marito di Cosima, che è stato condannato alla pena di otto anni di reclusione per soppressione di cadavere.
In secondo grado, Sabrina Misseri e la madre Cosima Serrano, rispettivamente cugina e zia di Sarah Scazzi, sono state condannate all’ergastolo in quanto ritenute colpevoli dell’omicidio della ragazzina quindicenne di Avetrana, avvenuto nell’agosto del 2010. Nelle passate settimane, entrambe avevano chiesto tramite i loro legali di poter usufruire di una misura cautelare alternativa al carcere, avanzando così la richiesta degli arresti domiciliari da scontare presso il convento di Don Aldo Buonaiuto. I giudici del Tribunale di Taranto, tuttavia, in quell’occasione avevano replicato con un secco “no” alla istanza presentata dalle difese di Sabrina Misseri e della madre e gli stessi avevano motivato la loro decisione sottolineando “la gravità dei fatti e per il comportamento processuale delle due donne che si proclamano innocenti”. Non solo: in base a quanto riportato da Urban Post, per i giudici di Taranto Sabrina Misseri nello specifico sarebbe stata definita ancora un soggetto pericoloso e aggressivo. Di fronte al primo “no”, la cugina di Sarah Scazzi accusata del suo delitto, tramite i suoi legali avrebbe presentato ricorso presentando così una nuova istanza e chiedendo di poter scontare la restante pena presso una struttura religiosa del Nord Italia. A confermare la notizia è stata ieri la trasmissione Pomeriggio 5, nel corso della quale è stato interpellato Don Aldo, in collegamento con il programma condotto da Barbara d’Urso, che ha ben chiarito la vicenda legata alla prima istanza presentata dalle difese delle due donne condannate all’ergastolo. Il religioso del convento di Fabriano avrebbe in parte smentito le precedenti notizie che legherebbero Sabrina Misseri alla richiesta di trascorrere i domiciliari in convento, specificando come la prima richiesta della ragazza e della madre facesse riferimento alla possibilità di continuare il proprio percorso in comunità in case-famiglia. Sul ricorso presentato unicamente dai legali di Sabrina Misseri (la difesa di Cosima Serrano avrebbe specificato l’intenzione di non avanzare alcuna seconda istanza), i giudici del Tribunale di Taranto torneranno ad esprimersi il prossimo 3 maggio.