Il movente che ha portato il trio composto da Freddy Sorgato, la sorella Debora e la tabaccaia Manuela Cacco ad uccidere Isabella Noventa potrebbe essere custodito nel materiale informatico sotto esame in queste ore dagli inquirenti? Questo è quanto si augurano i familiari della segretaria residente ad Albignasego in attesa che gli 8 cellulari, i 5 pc, la chiavetta usb e l’hard disk sequestrati ai 3 indagati per omicidio ed occultamento di cadavere vengano spulciati dal pool di esperti coordinato dal pm Giorgio Falcone. Come riferisce “Il Mattino di Padova” a capo dell’analisi informatica vi sarà l’esperto di polizia Ulrico Bardani, mentre i penalisti Massimo Malipiero e Giuseppe Pavan (per Freddy) e gli avvocati Roberto Morachiello e Francesco Lava (per Debora) hanno incaricato dei consulenti di loro fiducia.
In attesa che sia fatta definitivamente luce sulle cause che hanno portato alla morte di Isabella Noventa, la segretaria di 55 anni residente ad Albignasego, i tre indagati per l’omicidio della donna conducono la classica vita da detenuti. Non fa eccezione Manuela Cacco, la tabaccaia che secondo la ricostruzione degli inquirenti avrebbe aiutato i fratelli Freddy e Debora Sorgato ad occultare il cadavere della vittima. La Cacco, come riportato da “Il Mattino di Padova”, avrebbe assistito alla presentazione del libro “Wanted, esercizi spirituali francescani per ladri e briganti” di fra Fabio Scarsato, direttore del Messaggero di Sant’Antonio, presentato all’interno del carcere della Giudecca. Dinanzi alle parole dell’autore del libro e a quelle del Patriarca Moraglia che ha sottolineato:”Nessuno può diventare il suo reato, quello è passato, voi siete il presente e il futuro“, la Cacco è apparsa visibilmente commossa. La tabaccaia di Camponogara al termine dell’incontro si è infatti avvicinata al religioso dicendo:”Grazie per aver portato qui un raggio di luce“. La versione online de “Il Mattino di Padova” ha aggiunto che la Cacco, nonostante la detenzione, non ha comunque rinunciato alla cura del dettaglio per quanto riguarda il suo look:”rossetto rosa, braccialetto con ciondolo, camicia rosa bianca e grigia, maglietta rosa con pizzo, leggings neri e scarpe da ginnastica con intarsi rosa“. Un atteggiamento che testimonierebbe una netta ripresa rispetto ai primi giorni di reclusione nei quali la donna veniva descritta molto provata.
Le ricerche di Isabella Noventa, la segretaria di Albignasego che secondo gli inquirenti sarebbe stata uccisa da Freddy e Debora Sorgato con la complicità della tabaccaia Manuela Cacco, proseguono sotto traccia. Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori però, non vi è più il fiume Brenta, inizialmente indicato dall’autotrasportatore con la passione per il ballo come il luogo dove cercare il cadavere della povera Noventa; gli inquirenti hanno infatti pensato di allargare il proprio raggio d’azione e, come riporta “Il Mattino di Padova”, nella giornata di venerdì avrebbe setacciato un deposito “Q8” in zona San Lazzaro situato a pochi metri dal “Relax”, il locale in cui Freddy Sorgato e Manuela Cacco davano abitualmente sfogo alla propria passione per i balli latino-americani. Le ricerche si sono focalizzate nel deposito della nota compagnia petrolifera per quello che il giornale veneto definisce “scrupolo investigativo”: è vero infatti che Freddy lavorava come autista proprio per la Q8 trasportando le cisterne con il carburante. Le ricerche degli inquirenti neanche in questo caso hanno prodotto gli effetti sperati, ma il segnale è chiaro: le ricerche del corpo di Isabella Noventa non si fermano.
Da protagonista quale si pensava che fosse, Freddy Sorgato, ex fidanzato di Isabella Noventa, potrebbe essere stato solo uno spettatore passivo del terribile omicidio della segretaria. Si tratta solo di ipotesi emerse in seguito alle indiscrezioni sul rapporto ormai naufragato tra le due donne che fino a due mesi fa condividevano presumibilmente il medesimo sentimento di odio nei confronti della vittima. Manuela Cacco e Debora Sorgato sarebbero arrivate ai ferri corti, almeno stando a quanto riferito dal quotidiano “Mattino di Padova”, secondo il quale Debora avrebbe fatto sentire la sua voce dal carcere di Verona nel quale è detenuta. “Stanno gettando fango su di me”, avrebbe tuonato la Sorgato, additata dalla tabaccaia come la vera assassina di Isabella Noventa. Dopo le confessioni di Manuela Cacco rese ufficiali nei giorni scorsi anche dal capo della Mobile di Padova nell’ambito di una conferenza stampa, Debora Sorgato avrebbe avanzato la richiesta di un faccia a faccia con la donna, prima sua complice ed ora accusatrice. La sorella e l’amante di Freddy Sorgato, coinvolte entrambe in una guerra nella quale l’uomo continua a restare in silenzio, in attesa del suo destino. Ad accusare la presunta assassina di Isabella Noventa, sarebbero anche gli ex suoceri, i quali dal suo arresto hanno iniziato a dubitare seriamente di un suo possibile ruolo nella morte dei suoi due ex compagni. Ma ciò che appassiona sarebbe ora proprio l’attrito che vedrebbe protagoniste le due donne coinvolte nel delitto ed entrambe accusate – al pari del silenzioso Freddy – di omicidio premeditato. Il settimanale “Giallo”, nell’ultimo numero, aveva messo in luce un retroscena sull’omicidio di Isabella Noventa che andava ad anticipare quanto confermato ora dal “Mattino di Padova”. Un astio, quello tra Manuela e Debora, che era stato notato sin dal giorno del loro arresto, quando Debora aveva rivolto sguardi minacciosi alla tabaccaia veneziana. Sarebbe da rintracciare dietro questo risentimento il recente trasferimento della Cacco nel penitenziario di Venezia, rendendo così impossibile un incontro tra le due donne che sarebbe potuto sfociare in un inevitabile scontro.