-L’Isis torna a minacciare l’Occidente e in particolare l’Europa con un nuovo video in cui preannuncia imminenti attentati “a Londra, Berlino, o Roma“. Anche l’Italia nel mirino delle milizie jihadiste dunque, che nel video pubblicato dal tabloid brittannico “Daily Mail”, come riporta “La Stampa”, intimano alle “nazioni della Croce” di “convertirsi all’Islam o pagare il prezzo“. I tagliagole, in quella che è diventata a tutti gli effetti una guerra non solo militare ma anche mediatica, fanno sfoggio di immagini dal forte impatto sull’opinione pubblica ed estrapolano dal noto videogame “Call of Duty” la sequenza che ritrae il crollo della Tour Eiffel a Parigi. Nel ricordare con orgoglio le recenti stragi all’aeroporto di Bruxelles in Belgio, una voce inglese rivendica l’eccidio nel nome dei “soldati del Califfato” rigettando l’Europa nel terrore di nuovi sanguinosi attacchi alla civiltà occidentale.



Nonostante i colpi assestati dalla coalizione internazionale, l’Isis non molla e continua a costituire un problema di difficilissima risoluzione per il mondo Occidentale. Al contempo però il conflitto in Medio-Oriente si inasprisce ogni giorno di più: l’ultimo episodio riferito da media iraniani e russa denuncia un attacco chimico da parte delle milizie del Daesh all’aeroporto militare siriano di Dayr az Zor, la più grande città nella parte orientale del Paese. I jihadisti stavano assediando da tempo lo scalo finito sotto il controllo delle truppe governative e, come riferisce l’agenzia di stampa “Sana” rilanciata da “Il Giornale”, avrebbe utilizzato del gas mostarda soffocando e uccidendo un numero di soldati che al momento rimane imprecisato. Come riporta Rai News non è possibile verificare sul terreno le informazioni riferite dal canale in arabo di Russia tv e dal sito in inglese di Press tv iraniana che per primi hanno diffuso la notizia. Se l’attacco venisse confermato, si riaprirà probabilmente il dibattito seguito alle accuse rivolte da alcuni deputati curdi all’indirizzo della Turchia secondo cui Ankara fornirebbe armi chimiche sotto banco allo Stato Islamico per destituire il governo di Bashar al-Assad.



Arrivano buone notizie per l’Occidente dall’ormai acclarata guerra all’Isis: nella speranza che le inizative condotte nei confronti del Califfato riescano a scongiurare il rischio attentati va segnalata la distruzione del consolato turco situato a Mosul, nel nord dell’Iraq, che dal giugno 2014 era finito sotto il controllo delle milizie jihadiste. La notizia, riportata dall’Ansa, è stata diramata tramite una nota del ministero degli Esteri di Ankara, secondo cui il consolato sarebbe stato raso al suolo da un bombardamento aereo della coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti. Come si legge nel comunicato “i punti di vista e l’approvazione della Turchia sono stati accolti in tutte le fasi relative alla preparazione e all’esecuzione dell’operazione“. La distruzione del sito diplomatico è strategica poiché, come aggunge la nota, “secondo notizie di intelligence terroristi di alto livello di Daesh hanno risieduto” nell’ex consolato turco. La sede diplomatica di Ankara a Mosul era stata conquistata dall’Isis mediante un blitz che era costato a 46 turchi e 3 iracheni un periodo di prigionia durato 101 giorni.

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