L’Isis minaccia di uccidere il premier libico Fayez Serraj. A far arrivare le minacce di morte sarebbe la formazione salafita Ansar al-Sharia che si è unita nel 2015 all’Isis: avrebbe paragonato Serraj a Hamid “Karzai”, l’ex presidente afghano. Lo riferisce l’organizzazione Site che monitora i siti jihadisti. Ieri sera, si legge su La Stampa, “il governo del Gnc, guidato dal premier Khalifa Ghwell, ha annunciato le proprie dimissioni. Un cedimento improvviso dopo quattro mesi di guerriglia contro il nuovo esecutivo voluto dall’Onu. Ora Al-SArraj deve affrontare l’opposizione delle istituzioni ancora presenti in Cirenaica. Il Parlamento di Torbuk o Camera dei rappresentanti (Hor) e il governo guidato dal premier Abdullah al-Thani”.



Crescono nel mondo le spese militari e tra le principali cause di questo aumento c’è la crescente minaccia dell’Isis. A pubblicare i dati è Rapporto 2015 dell’Istituto internazionale di ricerca sulla pace, con sede a Stoccolma (Sipri), come riportato dall’agenzia di stampa Askanews: “Dopo quattro anni di contrazione, le spese militari nel mondo sono aumentate nel 2015 fino a 1.676 miliardi di dollari, con un rialzo dell’1% sull’anno. Gli incrementi maggiori si sono registrati nell’Europa dell’Est, in Asia e in Medio oriente, ma un rallentamento della diminuzione delle spese militari ha avuto luogo anche in Occidente”. Tra i vari paesi “l’Italia occupa il 12esimo posto, con 21,5 miliardi di euro (23,8 miliardi di dollari), pari allo 0,95% del Pil. Il taglio delle spese italiane è stato superiore al 10%, il più forte tra i 28 Paesi Ue” e “gli Stati uniti restano il Paese che spende di più. Il loro budget, di 596 miliardi di dollari, è in calo del 2,4% rispetto all’anno precedente, ma la flessione è inferiore rispetto al passato. Gli Usa sono seguiti a ruota dalla Cina, che nel 2015 ha destinato alle spese militari un budget di 215 miliardi di dollari, precedendo l’Arabia saudita (87,2 miliardi) e la Russia (66,4 miliardi)”.



Nuove minacce all’Occidente da parte dell’Isis: nel mirino dei jihadisti anche il Colosseo a Roma come si vede in un nuovo video diffuso dall’apparato mediatico dello Stato islamico. Il video è stato diffuso ieri dalla stampa britannica, come si legge su Panorama. Si intitola “Combatteteli, Allah li punirà attraverso le vostre mani” e la voce narrante afferma: “Se è stata Parigi ieri e Bruxelles oggi, solo Allah sa dove sarà domani. Magari sarà a Londra, a Berlino o a Roma. Il nuovo video dell’Isis minaccia dunque attacchi terroristici in vari capitali europee compresa la nostra. L’antiterrorismo britannico ha preso seriamente questo avvertimento soprattutto perché nel video sono citate le stragi di Parigi del 13 novembre 2015 e di Bruxelles dello scorso 22 marzo. Nel filmato si vedono il Colosseo, la Tour Eiffel che crolla e una bandiera britannica bruciata di fronte al Parlamento di Westminster. Secondo l’Independent, si legge su Panorama, il video “è stato realizzato a Raqqa da un gruppo che supporta molto da vicino il sedicente Stato islamico” (clicca qui per vedere il video)