E’ iniziato oggi il processo d’Appello per l’aggressione a Pietro Barbini e che vede imputata la coppia dell’acido formata dai due ex amanti Martina Levato e Alexander Boettcher. Nel corso della sua requisitoria, come sottolinea UnioneSarda.it, il pm Lucilla Tontodonati avrebbe chiesto di confermare la condanna a 14 anni di reclusione per entrambi. In merito alle condanne finora collezionate dalla coppia, ricordiamo i 16 anni nel processo di primo grado per le altre aggressioni a carico della Levato ed i 23 anni, di recente confermati anche in questo caso in primo grado per il broker Boettcher. Si attende anche il verdetto in merito al caso Barbini. Nel corso dell’udienza di oggi i due ex amanti hanno continuato ad accusarsi a vicenda e nello specifico è stata Martina ad accusare Alex additandolo come il vero “regista” di tutti i blitz. La replica del giovane non si è fatta attendere, asserendo come in ogni caso non fosse stato mai a conoscenza di nulla.



Prima delle dichiarazioni spontanee rese oggi dalla coppia dell’acido formata da Martina Levato e Alexander Boettcher in occasione del processo d’Appello per l’aggressione a Pietro Barbini, a parlare è stato anche il legale della vittima. Sfigurato con l’acido il 28 dicembre di due anni fa, la vista del giovane sarebbe ormai compromessa, in particolare l’occhio destro. A spiegarlo è stato nella giornata odierna il suo legale, avvocato Paolo Tosoni, prima dell’inizio dell’udienza, come riferito dal Corriere.it. Lo scorso mercoledì Barbini si sarebbe sottoposto ad una ulteriore visita medica: “Il certificato dice che ha un residuo di un solo decimo per quanto riguarda l’occhio destro, oltre a problemi alla cornea”, ha riferito il legale. “Se Martina aggiunge pezzi di verità siamo pronti ad ascoltarla, in ogni caso mi attendo la conferma delle due condanne a 14 anni del primo grado perché ci sono prove granitiche”, ha poi commentato l’avvocato prima delle dichiarazioni spontanee date dalla Levato che avrebbe accusato l’ex amante definendolo il vero regista di tutte le aggressioni.



E’ iniziato oggi a Milano il processo d’Appello per l’aggressione a Pietro Barbini e che vede protagonista la coppia dell’acido formata da Martina Levato e Alexander Boettcher. La ragazza, già condannata a 14 e 16 anni di reclusione nei due processi sulle aggressioni, già in mattinata ha fatto sapere tramite il suo legale l’intenzione di chiarire il ruolo che ha avuto l’ex amante Alex nell’aggressione contro Barbini ed infatti così è stato. Secondo quanto riferito da “Repubblica”, Martina avrebbe reso alcune dichiarazioni spontanee parlando per pochi minuti e dichiarando – stando a quanto riferito successivamente dalla sua difesa -: “Alexander è stato il regista di tutte le aggressioni. Se l’ho coperto finora, è perché aveva minacciato di suicidarsi”. E sull’aggressione avvenuta il 28 dicembre 2014 ha dichiarato: “Per Barbini, il 28 dicembre, era lì in via Carcano a controllare, non era previsto il suo intervento. Di fianco a me, a tirare anche lui l’acido, c’era non lui, ma Andrea Magnani”. Una versione, quella della Levato, ben distante dalle dichiarazioni fornite dall’ex amante Boettcher e dal quale ha ribadito con le sue parole ancora una volta la presa di distanza. Gli avvocati del broker, durante una pausa del processo hanno infatti evidenziato le bugie della ragazza. Martina, a detta di Alex, avrebbe iniziato a parlare solo dopo la comparsa dei video e l’impatto fortissimo che avrebbero avuto sull’opinione pubblica. “Se c’è stato un piano per queste aggressioni, è stato di Martina e non certo mio”, avrebbe replicato il broker, sostenendo di essere stato all’oscuro di tutte le aggressioni con l’acido, a partire dall’agguato ad Antonio Margarito. E sull’aggressione a Barbini, Alex avrebbe asserito di non aver mai toccato il martello ma anzi di essere stato lui stesso vittima di aggressione. Il giovane avrebbe spiegato anche la natura del suo rapporto con Martina Levato, proseguito, a sua detta, solo ed esclusivamente per via della gravidanza in corso: “Verso metà dicembre, volevo lasciarla. Poi ha fatto il test di gravidanza, ha scoperto di essere incinta. Le ho detto che l’avremmo cresciuto io e la mia ex moglie, Gorana. A quel punto lei ha voluto attirarmi in trappola”. La coppia dell’acido in occasione dell’avvio del processo d’Appello avrebbe depositato alcune lettere in merito alle quali la Corte dovrà decidere se acquisirle o meno.

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