Movimento 5 stelle contro il Miur sul VQR, la Valutazione della Qualità della Ricerca. E’ quanto si legge sul sito del movimento dopo il question time di ieri in Commissione Cultura alla Camera: “È evidente come il sistema universitario stia subendo delle vere e proprie violenze da questo governo. Per questo abbiamo chiesto al ministero di rivedere il sistema VQR, ma la risposta è stata desolante. Moltissimi docenti hanno portato avanti una sacrosanta protesta #StopVQR, una protesta ostacolata da diversi atenei, anche se è evidente un calo di consegna dei prodotti VQR, scesa al 90 per cento. Stiamo a fianco della protesta di professori e ricercatori contro l’attuale sistema, perché non è questo il modo in cui si aiuta la ricerca italiana. La valutazione va fatta, ma non può essere usata per stabilire la quota premiale (o punitiva) del Fondo finanziamento ordinario” (clicca qui per leggere tutto)



Incoraggiare gli studi tecnico-scientifici tra le ragazze delle scuole secondarie superiori. E’ questo l’obiettivo del progetto ‘Le studentesse vogliono “contare”! Il Mese delle Stem’, promosso dal Miur in collaborazione con il Dipartimento delle Pari opportunità della Presidenza del Consiglio. L’Eni ha aderito al progetto attraverso l’iniziativa ‘Pink About Tomorrow’. Nel nostro paese, come riporta l’agenzia di stampa Agi, “solo una minima percentuale delle studentesse indirizza il proprio percorso formativo verso le discipline cosiddette Stem – science, technology, engineering, mathematics – spesso per ostacoli culturali dettati da stereotipi che suppongono le donne scarsamente predisposte a queste materie”. Ecco quindi che L’Eni, nell’ambito del progetto del Miur, ha organizzato due eventi rivolti alle studentesse degli ultimi due anni degli Istituti superiori: è stato spiegato loro come una formazione tecnico-scientifica possa essere la premessa per un percorso professionale anche in ambito industriale e nel mondo dell’Oil&Gas.



Leggi anche

Sondaggi politici 2024/ Meloni allunga su Pd, Lega con FI su 9%, M5s ko. Migranti in Albania, 40% col Governo