Sebbene non ci siano novità rilevanti sul destino di Isabella Noventa, la segretaria residente ad Albignasego scomparsa di cui non si riesce a trovare il cadavere, si aggiunge un nuovo punto di vista sulla figura di Freddy Sorgato, l’uomo che a detta degli inquirenti sarebbe insieme alla sorella Debora e all’amica/amante Manuela Cacco, il colpevole della morte della 55enne. Durante la trasmissione di Rete 4 “Quarto Grado” infatti, come riporta “urbanpost.it”, sono state riportate le dichiarazioni dell’ex fidanzata di Freddy, la donna che per 12 anni si sarebbe accompagnata all’autotrasportatore con la passione per il ballo, scegliendo anche l’arredo dell’ormai celebre cucina del Sorgato, dove secondo le ricostruzioni degli investigatori avrebbe avuto luogo l’atroce delitto. Queste le parole della donna:”Freddy è stato fino al giorno del suo arresto il mio migliore amico e confidente; è un uomo dolce e premuroso“. Una descrizione a cui vanno ad aggiungersi ulteriori dichiarazioni rilasciate all’inviata della trasmissione Mediaset, in cui Freddy viene dipinto come un fratello iper-protettivo nei confronti di Debora e in generale nei confronti delle sue donne.
Per apprendere la verità sulla morte di Isabella Noventa è probabilmente necessario scavare a fondo nel legame tra Freddy Sorgato e Manuela Cacco. L’autotrasportatore con la passione per il ballo, come testimoniato dalle intercettazioni rese noto dal programma di Quarto Grado, era in posizione di netta predominanza rispetto alla tabaccaia. Questa situazione di strapotere da parte del Sorgato si evince ad esempio dalle telefonate intercorse tra i due a poche ore dalla scomparsa di Isabella. Manuela chiama ripetutamente Freddy affinché lui le dica “a voce” ciò che non ha avuto il coraggio di dirgli di persona; la donna si spinge fino a minacciare Freddy di trascorrere la serata davanti al cancello di casa sua se questi deciderà di non aprirle. Ma Freddy è irremovibile: risponde che per oggi Manuela ha già “parlato troppo“, che è “libera di chiamare a Mediaset e di fare tutte le interviste” che vuole, perché tanto fa “il contrario” di quello che le viene detto. Il Sorgato chiede allora alla Cacco di non essere più disturbato telefonicamente, e qui la Cacco, temendo di perdere il contatto con l’uomo che ama, cede alle sue richieste, non prima di avergli inviato un messaggio in cui afferma la superiorità di Freddy:”Non me lo merito, ma non importa. Tu sei l’onnipotente e io una comune mortale“. Clicca qui per vedere il video con la telefonata tra Manuela Cacco e Freddy Sorgato!
L’intricata vicenda del delitto di Isabella Noventa continua a contenere elementi misteriosi in merito ai quali gli inquirenti dovranno cercare di fornire svariate risposte. Tra questi, la confessione di Manuela Cacco, inizialmente ritenuta dagli stessi inquirenti credibile ma che ora potrebbe invece essere addirittura non veritiera. Il dubbio è sorto nelle ultime ore, in seguito a quanto rivelato dal quotidiano “Il Gazzettino”, secondo il quale sarebbero stati resi noti i risultati degli esami compiuti sull’auto di Debora Sorgato, indicata dalla Cacco come l’assassina di Isabella Noventa. Ebbene, sulla vettura della donna in carcere con l’accusa di omicidio premeditato, non sarebbero state ritrovate tracce ematiche. Questo, se da una parte alleggerirebbe il peso fino ad oggi accumulato sulla figura della Sorgato, dall’altro metterebbe in dubbio il racconto fornito dalla tabaccaia, che dal canto suo avrebbe manifestato l’intenzione di continuare a collaborare con gli inquirenti. Tra Manuela, Debora ed il fratello Freddy, qualcuno ha certamente mentito. Manuela, ricordiamolo, avrebbe fornito il racconto che le sarebbe stato fatto dalla stessa Debora, secondo la quale dopo l’uccisione di Isabella Noventa avvenuta nella cucina della villetta di Freddy, il suo cadavere sarebbe stato trasportato e gettato altrove dai due fratelli Sorgato. Isabella sarebbe stata colpita due volte con una pesante mazzetta e poi fatta morire asfissiata con un sacchetto in plastica posto attorno al capo della vittima, al fine di non cospargere eccessivamente il pavimento di sangue. Basterebbe questo espediente a giustificare l’assenza di tracce ematiche di Isabella Noventa nell’auto di Debora? Per gli inquirenti, il racconto della Cacco, ritenuta il teste chiave della pubblica accusa, non avrebbe finora fornito alcun riscontro. La stessa tabaccaia, inoltre, avrebbe asserito sin dall’inizio di non sapere dove potrebbe essere stato gettato il corpo della segretaria uccisa.