Nel giallo di Gloria Rosboch ci sarebbero ancora tanti elementi che non tornano. Tra questi, la pistola appartenuta a Gabriele Defilippi e poi ceduta all’ex amante Roberto Obert dopo il delitto della professoressa. L’arma, ricordiamolo, non avrebbe nulla a che fare con l’omicidio di Gloria, ma potrebbe essere legata ad altri possibili reati a carico dei due presunti assassini della Rosboch. Ad insinuare il dubbio aprendo un nuovo giallo sarebbero state le parole del fratellino di Gabriele il quale, interrogato nelle passate settimane, in base a quanto riportato dal settimanale Giallo avrebbe riportato alcuni particolari importanti. Oltre a riferire di essere stato più volte minacciato da Gabriele con la pistola, il fratellino avrebbe aggiunto: “Ma avevano anche un’altra pistola”. A detta del ragazzino, il fratello era solito parlare al telefono di armi.



In merito al giallo di Gloria Rosboch, oltre alle tre persone in carcere (Gabriele Defilippi, la madre Caterina Abbattista e Roberto Obert), un altro nome sarebbe stato iscritto nelle passate settimane nel registro degli indagati. E’ quello di Efisia Rossignoli, la donna 44enne che si finse direttrice di banca al telefono con la vittima e già indagata per la truffa dei 187 mila euro. Come annunciato alcuni giorni fa dal quotidiano locale La Sentinella del Canavese, la donna potrebbe presto essere nuovamente interrogata, non prima però del ricevimento degli esiti delle analisi dei Ris. Il nucleo della Scientifica, infatti, avrebbe effettuato alcuni esami sulle tracce biologiche rinvenute sulla vettura di Obert a bordo della quale la professoressa sarebbe stata uccisa ma anche su alcuni vestiti e sugli smartphone sequestrati ed appartenenti a tutte le persone indagate, compresa Efisia Rossignoli.



Il ruolo di Caterina Abbattista nel delitto di Gloria Rosboch è ancora tutto da verificare. La donna, in carcere con l’accusa di concorso in omicidio, sarebbe stata in parte scagionata sia dal figlio maggiore, anche lui arrestato, Gabriele Defilippi che dal secondo presunto assassino di Gloria, Roberto Obert. A prendere le sue difese, sottolineando l’estraneità della donna rispetto al terribile omicidio, sarebbe stato anche il figlio tredicenne che Caterina potrà presto rivedere ma solo da dietro uno specchio. Intanto, il suo presunto coinvolgimento nella brutta storia che vede Gloria Rosboch vittima, potrebbe costare caro alla Abbattista. Come rivela il quotidiano La Stampa, infatti, il prossimo 28 ottobre, presso il Tribunale di Torino sarà discussa l’istanza di decadenza della potestà genitoriale nei confronti del figlio 13enne. L’istanza sarebbe stata presentata dai legali del padre del minorenne, il quale avrebbe deciso di ottenere il pieno affidamento del figlio.



Alla fine della prossima settimana, il caso di Gloria Rosboch potrebbe essere caratterizzato da una ulteriore novità. Come annunciato oggi da La Stampa, infatti, Caterina Abbattista, madre di Gabriele Defilippi ed in carcere con l’accusa di concorso in omicidio, potrà rivedere il figlio tredicenne, ma solo da dietro uno specchio. Un confronto all’americana, dunque, realizzato per non destabilizzare ulteriormente il ragazzino, già reduce da due precedenti interrogatori. Proprio dai verbali relativi ad uno degli interrogatori ai quali il tredicenne è stato sottoposto nella passate settimane, sebbene siano coperti da segreto, sarebbero emersi nuovi particolari. Il fratellino di Gabriele avrebbe rivelato di aver visto il presunto assassino di Gloria Rosboch insieme alla madre Caterina nell’atto di bruciare nel caminetto banconote false, le medesime organizzate per la trappola mortale ai danni della professoressa. Oltre ai soldi facsimile, sarebbero state bruciate anche banconote vere, per paura che potessero esserci le impronte di Gloria. Le parole del ragazzino contribuiranno a mettere maggiormente nei guai la madre?

Il giallo di Gloria Rosboch prosegue con una importante novità che nei prossimi giorni potrà forse dare nuovi elementi importanti: protagonista sarà Caterina Abbattista, la madre di Gabriele Defilippi. Continua a rimane in carcere, sebbene i vari esami scientifici riferiscano tracce solo di Roberto Obert e Gabriele nell’auto in cui è stata uccisa la povera Gloria Rosboch. La Stampa oggi dà la notizia di una novità per la donna che nei prossimi giorni dovrà assistere attivamente al confronto con il figlio minore Claudio, la vera vittima di questa storia, a parte ovviamente la professoressa Gloria. Dal carcere delle Vallette di Torino, Caterina ha ricevuto la notifica della richiesta de pm al Gip di disporre l’incidente probatorio tra lei e il figlio più piccolo, già sentito dai carabinieri in due diverse occasioni come testimone. Sarà un confronto all’americana con la donna che sarà separata da uno specchio per non turbare ulteriormente il ragazzino: la madre potrà vederlo, lui no. «Non vede l’ora di rivedere mio figlio Claudio, non mi importa se mi accusa, io sono innocente», avrebbe dichiarato la stessa Caterina, come riporta il quotidiano torinese. Verranno fatte alcune domande ai due dal Pm Ferrando e dagli avvocati della difesa e il tutto avverrà in tempi brevi, per non turbare troppo il giovane ragazzo. 

Nel caso di Gloria Rosboch c’è un solo dato sul quale Gabriele Defilippi e Roberto Obert sembrano concordare: l’innocenza di Caterina Abbatista, la mamma di Gabriele arrestata dalla Procura di Ivrea per la sua complicità nell’omicidio della professoressa di Castellamonte. Ad aggravare la posizione della donna, che ha sempre proclamato la sua innocenza, è stata l’ex fidanzatina di Gabriele, Sofia Sabouh, che intervistata dalla trasmissione di Rete 4 Quarto Grado ha ammesso che il Defilippi aveva ricevuto dalla mamma alcune telefonate in cui la donna gli confermava che l’unico modo per risolvere la “grana Rosboch” era farla fuori. A negare questa versione dei fatti c’ha pensato però Erica Gilardino, avvocato di Caterina Abbatista:”Non c’è nessuna conoscenza diretta dei fatti da parte di Sofia. Riferisce soltanto delle circostanze che le sarebbero state riferite da Gabriele, che peraltro smentisce”. Se è vero che stando al badge dell’ospedale Caterina risultava normalmente al lavoro, ma il suo telefono è stato intercettato in una cella telefonica differente, è plausibile che la donna sia andata di nascosto incontro a Gabriele pochi minuti dopo il delitto? Finora soltanto ipotesi, ma la certezza degli inquirenti è che la Abbatista abbia ricoperto un ruolo nella vicenda tale da non consentirne la scarcerazione.

In attesa di ulteriori novità sul giallo di Gloria Rosboch, dopo le sconvolgenti rivelazioni trapelate dall’autopsia eseguita sul corpo della professoressa di Castellamonte, l’attenzione torna ai due presunti assassini, Gabriele Defilippi e Roberto Obert. Un tempo amanti, nonostante le gravi accuse del 22enne che agli inquirenti avrebbe raccontato di essere stato adescato e violentato da Obert quando ancora minorenne, i due complici nel delitto di Gloria Rosboch non avrebbero ancora detto tutta la verità. Sono molteplici gli aspetti da chiarire, a partire dal passato di Obert, il quale a detta di Gabriele avrebbe abusato anche di un altro ragazzino. Contro l’uomo, ci sarebbero ora anche le parole del fratellino 13enne di Defilippi, sentito nei giorni scorsi dai giudici e le cui dichiarazioni sarebbero state rivelate dal settimanale Giallo: “Obert è una persona che deve sempre toccare e metterti le mani addosso. Mio fratello Gabriele mi ripeteva di tenermi lontano da lui. Credo sia pedofi…”, avrebbe asserito il minorenne. Ulteriore giallo da chiarire resta quello legato alle armi che Gabriele deteneva in casa. Il ragazzino ha riferito di essere stato minacciato più volte dal fratello con la pistola. “L’ho sentito parlare con Obert, dicevano di nasconderla, mi sembrava di ricordare a Forno”, ha riferito il 13enne, che ha rivelato anche la presenza di una seconda arma. Gabriele, a sua detta, era solito parlare di armi anche al telefono. “Mi raccontava per esempio di aver nascosto i pezzi di una pistola nel cofano di un’auto”, ha rivelato il fratellino. In merito, lo stesso Gabriele aveva sostenuto di aver consegnato l’arma a Obert, aspetto confermato da quest’ultimo secondo il quale l’arma sarebbe stata nascosta da lui in un boschetto, sebbene non sia mai stata ritrovata. Si è trattato di un tentativo di depistaggio?