Il fratello di Isabella Noventa, Paolo, non si arrende sebbene il corpo della segretaria non sia stato trovato neppure in seguito alle nuove ricerche compiute nelle passate giornate. Per tale ragione l’uomo ha lanciato un nuovo appello raccolto dal quotidiano La Nuova di Venezia e Mestre: “Le ricerche del corpo di mia sorella non devono essere sospese. Bisogna cercare ancora, finché non si trova”. Dopo la prima fase di operazioni che si sono concentrate nelle acque del fiume Brenta e che costarono la vita ad un sub, di recente le ricerche del cadavere di Isabella si sono spostate nel lago artificiale di Padova Est e nell’area delle Padovanelle, tutti punti indicati dalle lettere anonime finora ricevute dall’avvocato Balduin, ma senza alcun riscontro concreto. “Confidavo che il corpo fosse nel lago di Padova Est, un po’ meno nell’area delle Padovanelle. Invece anche questa volta si è concluso tutto in un nulla di fatto. Ho estrema fiducia negli inquirenti, chiedo solo che le ricerche del corpo di Isabella non terminino qui perché riaverla indietro adesso è l’unica cosa che ci preme”, ha chiosato il fratello di Isabella Noventa.
Il giallo sull’uccisione misteriosa di Isabella Noventa è stato affrontato anche nel corso della trasmissione Chi l’ha visto? che ha commentato la mancanza del corpo e le sue precedenti denunce per stalking. La segretaria, infatti, aveva spesso sporto denuncia a causa delle numerose minacce ricevute. “Ho ricevuto una telefonata di una donna che mi chiedeva di lasciare stare gli uomini impegnati”, avrebbe detto Isabella ai militari, come riporta il sito Leggo.it. In seguito alle varie offese e minacce, l’allora fidanzato Freddy Sorgato, ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario premeditato, aveva consigliato a Isabella di rivolgersi al compagno di Debora, il maresciallo Giuseppe Verde. La segretaria, tuttavia, il giorno seguente avrebbe sporto denuncia ma presso il commissariato di Polizia. Probabilmente l’incontro con il maresciallo Verde non le aveva dato particolare fiducia. Le denunce della Noventa sono proseguite nel tempo e Verde avrebbe effettuato l’accesso alla banca dati proprio nel periodo in cui la donna si era rivolta alle Forze dell’Ordine. Per questa azione è ora indagato.
Nel giallo sull’omicidio ancora irrisolto di Isabella Noventa, un ruolo attivo sembra averlo giocato proprio Debora Sorgato, sorella di Freddy ed in carcere insieme a Manuela Cacco con l’accusa di omicidio premeditato. La sua vita, come scrive oggi Il Giornale di Vicenza, sembra essere costellata da numerosi misteri e morti altrettante misteriose, due delle quali coinvolgono proprio il Vicentino. Il riferimento è alle due precedenti relazioni (da una delle quali è nato il figlio oggi 13enne) con uomini morti in modo prematuro ed in circostanze che, alla luce dei fatti, inevitabilmente sono state considerate “sospette”. Il primo compagno sarebbe morto suicida, mentre il secondo sarebbe stato vittima di un incidente stradale mortale. Di recente, inoltre, Debora Sorgato avrebbe stretto una conoscenza anche con il consigliere comunale di Camisano, Massimo Polato, il quale sarebbe morto suicida lo scorso aprile. Quest’ultimo decesso potrebbe essere collegato al delitto di Isabella Noventa? Secondo gli inquirenti, le morti sopra citate sarebbero da considerare una mera casualità, sebbene portino con loro alcuni dubbi e quesiti in quanto, pur soffrendone, la donna avrebbe tratto da queste morti alcuni benefici economici.
Negli ultimi giorni, il giallo sul delitto di Isabella Noventa si è arricchito di nuovi particolari in merito alle lettere anonime ricevute dal legale della famiglia della vittima e relative al luogo in cui sarebbe stato gettato il suo corpo. Finora, le ricerche nei punti indicati nelle missive non avrebbero portato ad alcun risultato apprezzabile. A rompere il silenzio è dunque stato l’avvocato Alessandro Menegazzo, difensore di Manuela Cacco, il quale sul Mattino di Padova ha chiarito un aspetto saliente: “Manuela conferma la sua versione e mi ha assicurato che Debora Sorgato non le ha mai parlato di un laghetto a ridosso dell’Ikea o altri posti, dove avrebbero gettato il corpo di Isabella Noventa. Mi ha spiegato che le è stato detto con chiarezza che il corpo è stato gettato nel Brenta”. Dunque, anche la tabaccaia, a sua detta, era a conoscenza del luogo in cui, secondo il racconto fattole da Debora, sarebbe stato gettato il cadavere di Isabella. Il legale ha rivelato di aver incontrato e sentito nuovamente la sua assistita dopo le segnalazioni anonime. Pur confermando la volontà della Cacco di collaborare con gli inquirenti in vista della risoluzione del giallo, ha anche ammesso: “Ribadisce filo e per segno che di laghetti dell’Ikea, o cisterne di benzina, o pozzi artesiani i due fratelli con lei non ne hanno mai parlato”. Il legale ha quindi messo in guardia da altre segnalazioni simili, sulle quali non occorrerebbe riporre troppe aspettative.
Non si da pace il fratello di Isabella Noventa, presente di persona alle ultime ricerche svolte al lago di Padova est e alle cisterne dell’ex albergo dove lavorava Debora Sorgato, con conseguente ennesima svolta negativa con il corpo che ancora non affiora. «le ricerche del corpo di mia sorella non devono essere sospese. Bisogna cercare ancora, finché non si trova. Confidavo che il corpo fosse nel Lago, meno nelle cisterne delle Padovanelle- Invece nulla di fatto, ho estrema fiducia negli inquirenti, chiedo però che le ricerche vadano avanti, l’unica cosa che ci preme ora», riporta la Nuova Venezia sul suo sito online. Intanto il brutte notizie in casa Noventa con l’avvio del procedimento dell’Ordine degli Avvocati contro il legale della famiglia, Gian Mario Balduin, per ipotesi di violazione delle norme deontologiche. Sotto accusa è l’intervista rilasciata a la Vita in Diretta nei quali l’avvocato dava conto della trattativa avviata con i legali della difesa di Freddy Sorgato per voler donare la villetta come risarcimento parziale del delitto. Un particolare che doveva rimanere segreto e per questo motivo l’avvocato Balduin ora rischia un procedimento anche legale.
Le uniche parole dette da Freddy Sorgato dopo il delitto di Isabella Noventa sono state “l’ho uccisa io, una cosa assurda: l’ho soffocata durante un gioco erotico, una pratica che facevamo come coppia nei nostri rapporti”. E dopo silenzio totale: per tutto questo tempo la versione non ha mai convinto, specie quando sembrava attiva e veritiera la versione fornita da Manuela Cacco che riportava l’uccisione per martellate fatta da Debora Sorgato. Ma dopo che non sono state trovate tracce di dna o sangue nella villetta, l’ipotesi di Freddy iniziale è ritornata in auge. Ora però, con gli interrogatori fatti dalla procura con le ex del camionista smentiscono di nuovo l’intera versione. Nessuna ha raccontato che l’uomo fosse un amante di giochi erotici strani, nessuna posa particolare dove si rischia la vita. Un’intesa che potrebbe anche essere nata con Isabella Noventa ma resta come nessuna amica ha mai sentito racontare dalla donna pratiche di questo genere. Il tutto raccontato questa mattina dai colleghi del Mattino di Padova: ci saranno altre evoluzioni in giornata?
Per la prima volta dall’inizio della brutta storia legata al delitto di Isabella Noventa, una delle persone in carcere con l’accusa di omicidio premeditato, Debora Sorgato, ha rotto il silenzio. La donna lo ha fatto non di fronte agli inquirenti, ai quali ha sempre deciso di avvalersi della facoltà di non rispondere, ma scrivendo una lettera indirizzata a Barbara d’Urso ed al suo programma Pomeriggio 5. La missiva in questione è stata letta in diretta tv nel corso dello spazio dedicato al giallo di Isabella Noventa, durante la puntata di ieri. Si tratta di una lunga lettera nella quale la sorella di Freddy Sorgato, anche lui in carcere con la medesima accusa, si racconta a cuore aperto, percorrendo le tappe più importanti della sua vita senza tuttavia rinunciare alla descrizione del suo attuale stato d’animo. La donna, in più punti ha sottolineato la sua enorme amarezza, pur volendo dare spazio alla sua verità, “in questa bolgia di parole e cattiverie dette pubblicamente nei miei confronti”. A sua detta, alcuni dei suoi silenzi finora sarebbero stati scambiati erroneamente per affermazioni, “ma nessuno ha mai pensato che fosse insicurezza o semplicemente rassegnazione”, ha aggiunto. Nell’affrontare la tematica del dolore, Debora ha ricordato il suo essere stata doppiamente vedova e la solitudine nella quale ha affrontato la gravidanza difficile, sebbene la vicinanza della famiglia. Una lettera che ha meglio evidenziato la reale personalità di Debora, sebbene sia oggi implicata in uno dei casi più controversi della cronaca nostrana. “Questa sono io… Definita un mostro!”, ha chiosato la donna, indicata da Manuela Cacco come la vera responsabile del delitto di Isabella Noventa e che oggi si ritroverebbe nuovamente da sola. Anche il compagno, il maresciallo Giuseppe Verde, indagato per violazione del segreto d’ufficio e violazione della banca dati delle forze dell’ordine, avrebbe deciso di porre la parola fine alla loro relazione. Secondo una indiscrezione trapelata dalla trasmissione Pomeriggio 5, inoltre, al maresciallo sarebbe stato chiesto di cambiare città, ma l’uomo non avrebbe accettato. Non si esclude che possa uscire dall’Arma dei Carabinieri e chiedere il congedo, rifugiandosi nella casa di sua proprietà dove solo fino a pochi mesi fa conviveva con Debora Sorgato.