Nel corso della trasmissione Pomeriggio 5, oggi è intervenuta la mamma di Fortuna Loffredo esprimendo tutto il suo dolore per la morte della figlia di appena sei anni. La donna ha confermato il suo sentore che la bimba fosse stata uccisa sin da subito, non credendo affatto alla tesi dell’incidente ipotizzata inizialmente. Per Domenica, infatti, Fortuna conosceva perfettamente il sentimento del pericolo e quindi non si sarebbe mai potuto gettare da sola da un’altezza così elevata. Durante la trasmissione di Canale 5 è intervenuto anche il legale della madre di Fortuna Loffredo che ha spiegato quali saranno le prossime mosse: “Passi avanti si faranno la settimana prossima nel corso dell’incidente probatorio quando saranno sentite in modo protetto le tre bambine, figlie di Marianna Fabozzi e che hanno fatto crollare il muro di omertà verso questi luoghi”. L’incidente probatorio servirà a far confermare alle tre baby testimoni quanto già detto e che ha contribuito all’arresto di Raimondo Caputo, presunto assassino di Fortuna o ad aggiungere ulteriori dettagli.
Il caso di Fortuna Loffredo, la bambina morta due anni fa dopo essere volata dal palazzo degli “orrori” del Parco Verde di Caivano, è tornato nuovamente al centro della puntata di Pomeriggio 5. Ospite del programma di Barbara d’Urso è stata la madre di Fortuna, Domenica, la quale si è raccontata a cuore aperto partendo dal drammatico giorno del delitto. Una volta appresa la notizia, la donna ha raccontato di essere scesa ma Fortuna era stata già portata in ospedale. “Era una bambina allegra, sorridente, troppo iperattiva”, ha spiegato, asserendo di non aver mai immaginato le violenze subite dalla bambina prima di essere gettata giù. Una volta giunta in ospedale, Domenica ha raccontato di non aver potuto vedere subito la figlia: “Io l’ho vista direttamente dentro una bara”. La donna ha commentato anche il giallo della scarpetta: “Sono due anni che la cerchiamo, che fine ha fatto?”. Un servizio di Pomeriggio 5 ha nuovamente trasmesso l’intervista alla donna, nonna di uno dei figli di Domenica e che avrebbe smentito di aver visto la scarpetta di Fortuna. “Se ha buttato la scarpina di mia figlia deve pagare perché ha buttato tutte le tracce che portano alla verità”. Infine, prima di chiosare ha ribadito la sua fiducia asserendo: “Io credo nella giustizia”.
I casi di Antonio Giglio e Fortuna Loffredo continuano a restare ben visibili nell’ambito della cronaca nera nostrana in quanto sono purtroppo molteplici i dubbi da chiarire attorno alle due morti avvenute nel Parco Verde di Caivano, nel napoletano. Come riporta Il Corriere del Mezzogiorno, un altro bambino sarebbe morto anni prima volando dal settimo piano e precipitando nel medesimo parco degli orrori. Per tale ragione gli avvocati della famiglia Loffredo ora vogliono vederci chiaro. La difesa ha spiegato al quotidiano: “Nel corso delle indagini difensive abbiamo appreso, come già sottolineammo subito dopo aver scoperto l’omicidio di Fortuna e iniziato ad indagare sulla morte di Antonio, che nel palazzo di fronte a quello dove sono precipitati i due bambini, anni prima sarebbe accaduta un’altra tragedia con la caduta nel vuoto dal settimo piano di uno stabile del medesimo parco di un ragazzino di dieci anni”. Anche in quel caso la morte del bambino fu bollata come incidente ma alla luce della svolta registrata nelle ultime settimane potrebbe non essere andata esattamente così. Intanto, del giallo di Fortuna Loffredo e prima ancora di Antonio Giglio, se ne parlerà questa sera nel corso della nuova puntata di Quarto Grado, la trasmissione di Rete 4.
Continua a far discutere il caso di Antonio Giglio e Fortuna Loffredo, i due bambini uccisi a 13 mesi distanza nello stesso palazzo a Caivano, nel napoletano, dopo aver subito presunti abusi da Raimondo Caputo, già in carcere con l’accusa di violenze sulla figlia della compagna Marianna Fabbozzi, madre di Antonio. Del caso si occuperà stasera il programma di Rete 4 Quarto Grado si occuperà della vicenda. NapoliToday riporta le dichiarazioni del medico legale che ha eseguito l’autopsia sul corpo di Fortuna Loffredo e che è intervenuto nel corso della trasmissione Chi l’ha Visto? di mercoledì scorso 11 maggio. Il medico ha parlato di “abuso cronico perpetrato negli anni”: “Devo comunque mantenere un riserbo sui particolari. Andiamo a ricercare segni specifici, abbiamo i criteri e la tecnica e quando la situazione è molto grave accertiamo la presenza della violenza. Di fronte a questi casi, vengono in mente tanti interrogativi”.
Il caso dei piccoli Antonio Giglio e Fortuna Loffredo sta scuotendo gli animi degli italiani in queste ultime settimane, a causa dei numerosi aggiornamenti che vengono diffusi con passo incalzante. Questa sera Quarto Grado si occuperà della vicenda con un servizio di Silvia Magri che tornerà a Caivano, dove si trova quello che la stampa definisce ormai “il palazzo degli orrori”. E’ lì infatti che hanno trovato la morte entrambi i bambini, a distanza di 14 mesi l’uno dall’altro, ed in circostanze molto simili. I due eventi erano stati infatti collegati con la morte della piccola Fortuna Loffredo. La seconda morte di una bambina di Parco Verde non poteva che dare il via ad un giro di sospetti su chi fosse l’Orco che l’aveva uccisa. A dare una mano agli inquirenti sono state le sorelle del piccolo Antonio Giglio, ma anche l’amica del cuore di Fortuna che dissero immediatamente, senza ombra di dubbi, che la bambina aveva subito un tentativo di violenza. Ed è per questo che infine sarebbe stata uccisa, gettata dall’ottavio piano del palazzo di Caivano. Nei prossimi giorni le bambine verranno sottoposte ad un esame probatorio, ma intanto quello che emerge da alcune notizie sull’autopsia di Fortuna Loffredo ci schiaffa in pieno viso quella che è una verità così macabra che il solo pensiero fa accaponare la pelle. Secondo il medico legale, riporta Napoli Today, la bambina avrebbe subito abusi nel corso di tanti anni. Le loro età sono delicate, dato che si parla di 4, 6 ed 11 anni. Eppure, così piccole, sono proprio loro ad aver aiutato le forze dell’ordine a catturare Raimondo Caputo, compagno della madre Marianna Fabozzi che ora si trova in carcere con l’accusa di omicidio e violenza sessuale. Una vicenda così forte può incontrare solo la rabbia dei cittadini italiani, come in effetti sta succedendo anche all’interno delle carceri. Entrambi, sia Caputo che la Fabozzi, sono stati vittima nei giorni scorsi di aggressioni da parte di altri detenuti che cercavano di linciarli. Immediato l’intervento delle autorità penitenziarie che hanno allontanato i due sospettati, togliendoli letteralmente dalle mani di chi voleva fargliela pagare. Qualunque sia il crimine commesso dai detenuti, come si evince dall’accaduto, la coscienza nazionale si mobilita di fronte ad una brutalità che non trova giustificazioni.