Un anno fa è iniziato per la famiglia del giovane Marco Vannini, appena ventenne, un vero e proprio incubo in seguito alla morte del ragazzo avvenuta nell’appartamento della fidanzata Martina Ciontoli. A sparare contro Marco sarebbe stato il padre Antonio, militare della Marina, il quale si sarebbe autoaccusato asserendo di essersi trattato inizialmente di un incidente e poi di uno “scherzo”. Marco Vannini, se solo avesse ricevuto in tempo gli opportuni soccorsi, forse si sarebbe potuto salvare. Da qui cresce la rabbia non solo di mamma Marina e papà Valerio ma anche di tutti coloro che lo hanno conosciuto. Ad un anno dal delitto, in queste ore i numerosi utenti del gruppo Facebook dedicato al giovane ucciso “Giustizia e Verità per Marco Vannini”, si sono raccolti esprimendo le loro preghiere e la solidarietà nei confronti dell’intera famiglia della vittima. A tal proposito, nel pomeriggio di oggi, a partire dalle ore 18:00 si svolgerà una messa in onore di Marco, presso la Chiesa Santissima Trinità di Cerveteri in cui a ricordarlo saranno soprattutto i genitori e i parenti stretti ma anche gli amici ed i conoscenti.
Il primo anno senza Marco Vannini è stato oltremodo doloroso per la sua famiglia e per tutti coloro che lo hanno conosciuto. Ma in tanti, tra gli iscritti al gruppo Facebook a lui dedicato (“Giustizia e Verità per Marco Vannini”) in queste ore hanno voluto ricordare il giovane di Cerveteri ucciso con un colpo di pistola esploso da Antonio Ciontoli, padre della fidanzata Martina. Proprio alla famiglia Ciontoli e a Viola Giorgini, a processo il prossimo 23 maggio, si rivolge la rabbia degli utenti del web, che sul gruppo scrivono: “Pensare che oggi ricorre il primo anniversario di un ragazzo che aveva solo 20 anni, che era amato non solo dalla sua famiglia, ma da tutti quelli che lo conoscevano (ovviamente questo che dico è perché nel corso di un anno, che ho seguito tutto quello che mi e stato possibile sapere di lui), e venuta fuori questa immagine di MARCO. Come vi e stato possibile fargli quello che gli avete fatto? Io sono Marco e non smetterò mai di lottare perché Marco riposi in pace”. Tra immagini e frasi di affetto e solidarietà per la famiglia, in tanti oggi attendono qualche aggiornamento positivo sul caso che ha scosso l’Italia intera e che nella prima serata odierna sarà affrontato nel corso della trasmissione di Rai 3, Chi l’ha visto?, condotta da Federica Sciarelli.
Sono tanti i post pubblicati oggi su Facebook nel giorno dell’anniversario della morte di Marco Vannini, il giovane di Cerveteri morto dopo essere stato raggiunto da un colpo di pistola un anno fa a Ladispoli a casa dalla famiglia Ciontoli, quella della sua fidanzata. Il processo per il quale sono indagati tutti e quattro i componenti della famiglia Ciontoli e la fidanzata di Federico, Viola Giorgini, prenderà il via la prossima settimana. Intanto gli italiani non smettono di ricordare Marco Vannini sul social network nel gruppo pubblico GIUSTIZIA E VERITÀ X MARCO VANNINI il cui amministratore è Alessandro Carlini, cugino del giovane morto. Ecco alcuni dei post che si possono leggere sulla pagina: “Buongiorno gruppo…… Buongiorno MARCO….oggi niente parole ma solo un ricordo di te……e una preghiera che tu possa riposare in pace….CIAO ANGELO BIONDO……….”, “Oggi come sempre, il mio pensiero va a te Angelo biondo meraviglioso e anche ai tuoi splendidi genitori che oggi come gli altri giorni, sarà triste.. ma noi siamo presenti buongiorno a tutti”, “Un anno fa hanno torturato e ucciso Marco!!!!! Senza alcuna pietà e senza alcun rimorso….e da 365 giorni continuano ad ucciderlo con le loro bugie Noi siamo marco e vogliamo Giustizia e Verità !!!!!! Non molliamo !!!!!!”, “Questa sera a Chi l’ha visto si parla di Marco a un anno dalla sua morte … Un grazie alla Dott.ssa Federica Sciarelli e a tutti gli operatori e giornalisti che non dimenticano Marco e la sua famiglia affinché abbiano Giustizia e Verità. .. Grazie ?#?IOSONOMARCO? ?#?IONONMOLLOENONDIMENTICO?”.
Ricorre oggi il primo anniversario di Marco Vannini, il giovane di Cerveteri morto in circostanze misteriose mentre si trovava a cena dalla famiglia di Martina Ciontoli, la fidanzata, in una villetta di Ladispoli. La vicenda presenta ancora dei punti piuttosto oscuri che verranno chiariti nel corso del processo che aprirà i battenti il prossimo 23 maggio. Oggi la tramissione Chi l’ha visto tornerà ad occuparsi del caso, a partire dallo sparo che ha messo fine alla vita di Marco Vannini. Erano esattamente le 23:30, come ricorda un articolo di Blogo, del 18 maggio di un anno fa quando Marco Vannini venne ferito da un proiettile, mentre in casa si trovavano i Ciontoli, il figlio Federico e la fidanzata Viola. Eppure i soccorsi sono stati chiamati solo un’ora dopo, uno degli elementi che ha portato le indagini a chiudersi attorno a tutti i Ciontoli, a partire dal capo famiglia Antonio. Intanto, il 28 maggio i cittadini del quartiere Miami di Ladispoli, assieme agli amici di Marco, di raduneranno alle 17:00 per una commemorazione del giovane. In suo onore, al parco di viale Georgia verrà piantato un ulivo sotto cui verrà posta una targa commemorativa. In queste ultime ore, il cugino di Marco Vannini, Alessandro Carlini scrive del proprio dolore sui social, attraverso la pagina Facebook “Giustizia e verità x Marco Vannini“. Nel post, conciso ma tagliente, il giovane Alessandro descrive quale sofferenza sia costretto a rivivere anche ora, a distanza di un anno. “Rivivere quegli attimi, quei momenti, quelle scene, mi lascia senza fiato“, scrive, “per la prima volta conoscevamo veramente chi da tre anni frequentava le nostre case nascondendosi dietro a delle maschere“. E’ solo uno dei post che Alessandro scrive per ricordare il cugino. Poche ore prima, scrive infatti: “un anno fa, a quest’ora eri ancora con noi. Sarebbe bastato digitare tre numeri per salvarti. Un anno fa te ne andavi in modo a dir poco inumano, per paura di perdere soldi, per vigliaccheria, e per la non considerazione della vita alla quale tenevi così tanto“. Sono diverse le testimonianze degli italiani sulla pagina che ad oggi conta oltre 34 mila iscritti. Fra i post, gli scritti, il dolore e le lacrime, solo una parola ricorre continuamente, ma non in modo supplichevole. E’ un imperativo che tutta l’Italia, stretta nel dolore della famiglia Vannini, chiede per Marco: giustizia.