Ancora una volta è il web a far sentire la propria voce anche nell’ambito del giallo sul delitto di Isabella Noventa. E’ di circa una settimana fa la notizia data da Il Mattino di Padova secondo la quale il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati avrebbe aperto un procedimento disciplinare a carico dell’avvocato Gianmario Balduin. Il tutto sarebbe sorto dopo l’intervista che il legale avrebbe rilasciato alla Rai in merito alla trattativa con la difesa di Freddy Sorgato, uno dei presunti assassini di Isabella Noventa, relativamente all’intenzione degli avvocati dell’autotrasportatore di donare la villetta di via Sabbioni a Noventa Padovana come parziale risarcimento del danno agli eredi della segretaria uccisa. Un particolare che, a quanto pare, da un punto di vista deontologico sarebbe dovuto restare segreto. Dopo la notizia, gli utenti del gruppo Facebook “Verità e Giustizia per Isabella Noventa” avrebbero realizzato una petizione online contro il procedimento disciplinare a carico del legale. Si legge nella descrizione della petizione presente sul sito Change.org: “Se non sei d accordo al procedimento disciplinare secondo il quale l’avvocato Gian Mario Balduin avrebbe violato le norme deontologiche per aver concesso interviste pubbliche ai giornali e tv”. Clicca qui per leggere e firmare la petizione.
Potrebbe esserci una quarta persona coinvolta nel delitto di Isabella Noventa e nelle fasi immediatamente successive. Lo si apprende da Il Mattino di Padova che riporta il lungo interrogatorio durato ben quattro ore al quale ieri è stato sottoposto il fidanzato di Debora Sorgato – presunta assassina della segretaria -, il maresciallo dei Carabinieri Giuseppe Verde. L’uomo, in base a quanto riportato dal quotidiano, avrebbe risposto a tutte le domande del pm Ferrando e del capo della Squadra Mobile Di Munno, ma le sue risposte non sarebbero state ritenute soddisfacenti. Il fidanzato di Debora, indagato per accesso abusivo al sistema informatico e per rivelazioni di segreto d’ufficio, avrebbe trovato una giustificazione ad ogni quesito: da cosa avrebbe fatto la notte in cui Isabella Noventa fu uccisa al suo presunto ruolo nel delitto e nella messinscena da parte di Manuela Cacco. Il maresciallo non avrebbe manifestato neppure il minimo cedimento ma anzi avrebbe negato di sapere qualcosa legata alla morte di Isabella respingendo qualsiasi dubbi su un suo possibile coinvolgimento. Gli inquirenti, tuttavia, non sarebbero del tutto convinti della versione finora raccontata dal compagno della Sorgato, in carcere insieme al fratello Freddy ed alla tabaccaia veneziana.
Potrebbe essere il maresciallo Verde, il compagno di Debora Sorgato, l’uomo che ha ideato il depistaggio degli inquirenti nel delitto di Isabella Noventa. Un’ipotesi non campata in aria secondo “Il Mattino di Padova”, il quotidiano che nel ricostruire l’interrogatorio di 4 ore avvenuto ieri dalle 16 alle 20 al quarto piano del Palazzo di Giustizia, sottolinea come il sottufficiale non abbia risposto in maniera ritenuta “soddisfacente” ai quesiti formulati dal pm Giorgio Falcone e dal capo della Squadra Mobile Giorgio Di Munno. Bisogna ricordare che lo scorso 7 marzo il maresciallo Verde, aveva avvisato di sua spontanea volontà i propri colleghi del ritrovamento nella propria abitazione, nelle camere abitate solitamente da Debora, di 124 mila euro in contanti e due pistole oltre a munizioni. Possibile che Verde per mesi non si fosse accorto di nulla? E se invece quei soldi e quelle pistole fornissero la chiave di lettura giusta per risolvere il caso di Isabella Noventa? Punti di domanda ai quali purtroppo è ancora impossibile rispondere.
E’ stato interrogato ieri, nell’ambito delle indagini su Isabella Noventa, la segretaria 55enne scomparsa da Padova a metà gennaio scorso. Ad essere accusati del delitto della donna, e al momento in carcere, sono l’amico Freddy Sorgato, la sorella di lui Debora e l’amica Monica Cacco. Negli ultimi giorni è entrato nella vicenda anche il maresciallo dei carabinieri Giuseppe Verde, compagno di Debora Sorgato. L’uomo è indagato con l’accusa di violazione del segreto d’ufficio e accesso abusivo alla banca dati delle forze di polizia: gli inquirenti avrebbero infatti scoperto alcune sue “ricerche sospette”. Il Maresciallo Verde è stato sentito ieri per quattro ore. A dare notizia del lungo interrogatorio è stata la trasmissione di Rai 3 Chi l’ha visto?, come riferisce Today.it: all’uomo è stato chiesto “dove si trovasse la notte dell’assassinio, se sia stato lui a fornire indicazioni sulle telecamere in centro a Padova per la messinscena di Manuela Cacco vestita con il piumino di Isabella, se sia a conoscenza di dove sia stato gettato il corpo della sfortunata segretaria”. Pare però che il Maresciallo Verde non abbia fornito elementi nuovi rispetto a quanto già dichiarato.
Potrebbero presto esserci alcune interessanti novità in merito al caso di Isabella Noventa. Secondo quanto trapelato dal quotidiano “Corriere.it”, infatti, nei prossimi giorni la Procura affiderà al perito Caenazzo – lo stesso che ha eseguito le precedenti perizie presso la villa di Freddy Sorgato senza tuttavia trovare tracce della vittima – nuovi rilievi che riguarderanno, tra gli altri oggetti, anche la Polo di Manuela Cacco. Sebbene ancora non vi siano conferme delle parole della tabaccaia in carcere per il delitto di Isabella Noventa, infatti, pare che per gli inquirenti le sue dichiarazioni che andrebbero ad incastrare Debora Sorgato siano attendibili. Anche per tale ragione si pensa di “cristallizzare” le sue confessioni nell’ambito di un incidente probatorio il quale però non sarebbe ancora stato fissato dalla stessa Procura. Nei prossimi giorni, intanto, il legale della Cacco, avvocato Alessandro Menegazzo, si recherà presso il carcere di Venezia nel quale è stata di recente trasferita, proprio al fine di parlare degli imminenti controlli che saranno eseguiti sulla sua automobile. L’avvocato si sarebbe detto tranquillo in quanto, al momento del sequestro della vettura avvenuto lo scorso 16 febbraio avrebbe chiesto alla sua assistita se ci fossero problemi con l’auto ma la Cacco avrebbe sempre negato. “Ma siccome la notifica dei nuovi accertamenti è arrivata anche a Manuela, creandole un po’ di confusione, vado a spiegarle di che si tratta”, ha chiarito il legale al quotidiano. L’avvocato Menegazzo dovrà inoltre discutere nuovamente con la tabaccaia in merito alla richiesta dei domiciliari poiché i nuovi esami annunciati rischierebbero di allungare di troppo i tempi. Secondo le indiscrezioni, Manuela Cacco riceverebbe spesso la visita della figlia Elena. Divenuta di recente nonna, avrebbe espresso la mancanza delle nipoti ma avrebbe parlato anche dell’ex amante Freddy Sorgato: “Quanto mi è costato il sentimento che provavo per Freddy, mi sono sentita sfruttata. Ma la colpa è mia, che ho detto sempre di sì. Mi trovo in questa situazione perché ho dato retta a persone di cui mi fidavo”, avrebbe asserito. Tra i tanti “sì”, anche quello detto all’autotrasportatore dopo il delitto di Isabella Noventa, quando accettò di indossare il giubbotto della vittima venendo coinvolta nella messinscena subito confessata dopo il suo arresto.